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Scritto da nel Numero 76 - 1 Febbraio 2011, Politica | 4 commenti

Visto da Destra

Quanto mi piacciono quelle trasmissioni televisive in cui il dibattito politico è unilaterale! Quanto è bello dire, sentirsi dire, rispondere e ribadire: “è vero”, “ha ragione”, “ha ragione”, “lo penso anch'io”, “ha ragione”, etc. durante una trasmissione in cui due persone parlano tra loro dicendosi d'accordo su tutto ciò di cui parlano. Ma a che serve se non ai due interlocutori medesimi ed ai loro fini? Questo succede spesso in questi ultimi tempi. in cui non si sente altro che parlar male di Berlusconi. “Io gli consiglierei di dimettersi” – “Ovvio, cosa potrebbe fare di meglio per il Paese?” “E poi non si fa così” – “Secondo me, dovrebbe fare questo” – “Secondo me dovrebbe fare quello” – “Bla, bla, bla”. Questi gli attacchi del giorno quando, aprendo la TV, chi vedi? L'Annunziata e Bersani: “In mezz'ora”. D'idillio. E' domenica. Provi ad aprire la TV in un giorno feriale, chi vedi? Corrado Augias e Flavia Perini: ho detto tutto. In questo caso non so se “in mezz'ora” o poco più. Intendiamoci, tutta gente di grande spessore culturale e politico, per carità. Alcuni addirittura li personalmente li ammiro moltissimo, ma mi sembra che, in questo caso, confondano il dibattito con il dialogo perché, pur nella loro sapienza, queste persone, eccellenti nel loro lavoro, commettono un peccato di limitazione del contraddittorio che, in questo tipo di sedi, non è un peccato veniale. Questi attori danno per scontato (diciamo per ingenuità o per svista), che le opinioni che si stanno scambiando sul berlusca siano il dogma e che sia normale che tutti, universalmente, li condividano. Tanto sono sereni quando parlano. E il popolo dei sondaggi favorevoli all'accusato? Nessuno chiede mai scusa a chi la pensa diversamente. Io sempre, mi sento offeso per non essere preso in considerazione in quel tipo di show, e defraudato della mia libertà di espressione del mio pensiero (art. 21 della Costituzione), libertà che invece, chi parla in TV, usa e di cui abusa. Rispettabilissimi e mirabili conduttori ed ospiti, secondo me date l'impressione di condurre le vostre interviste come se foste gli unici depositari della verità e della moralità. Siete persone troppo preparate, eccezionalmente competenti nel vostro duro lavoro, per ritenere assolutamente giuste le vostre opinioni senza porvi il problema del dubbio o del confronto! Tacete sempre questo aspetto della comunicazione. Non è giusto. Date almeno un cenno dell'esistenza di qualcuno che la possa pensare diversamente. Inoltre, perché dite così male di una persona assente? Di una persona che, alla luce di una vivisezione giudiziaria a cui è stata sottoposta negli ultimi quindici anni, è stata spogliata della sua privacy, sulla quale disquisite divertiti? Scusate, ma ho notato l'abbondanza dei vostri sorrisi durante le trasmissioni a cui mi riferisco. Pensateci bene, cari amici (mi permetto), che sovente ascolto ed osservo con stima ed affetto (anche perché rispetto ed ammiro il vostro lavoro): secondo voi, chi se la farebbe franca davanti ad analoga vessazione mediatico-giudiziaria? Chi non si sarebbe già arreso? Vero è che un premier dovrebbe adottare comportamenti più morigerati, ma prima proviamoli questi comportamenti, e proviamoli fino in fondo con mezzi leali e onesti, moderati e discreti. Tutti accusate, tutti condannate, tutti gridate allo scandalo, alla vergogna e al male. Tutti manichei. E la presunzione d'innocenza fino alla sentenza passata in giudicato?. E tutti ritrattereste se la condanna non arrivasse come è vero che, alla fine del teatrino mediatico montato ad arte, potrebbe non arrivare? Ah! se non arriva il problema è morale! E se il problema è morale cosa c'entravano i giudici? Cominciamo ad esprimere i nostri pareri dopo la condanna, please, perché farlo un attimo prima potrebbe sembrare tendenzioso. E invece il mondo, di giudizi e condanne al premier, ne è già pieno! Non mettete un avversario (un cittadino), alla berlina e non mettete contemporaneamente l'Italia in balìa di sciacalli dell'economia europea che non aspettano altro per finire di rovinarci! Questa macabra conseguenza, non la mettete nel conto nessuno, in questo teatrino antiberlusconiano, perché in caso di riuscita (molto improbabile) del piano di destabilizzazione in atto, sarà facile rimpallarla. Mi stupisco della sensibilità delle sinistre, verso il destino economico dell'Italia! Ma capite il male che state facendo al paese, preoccupandovi di condannare un uomo, davanti al mondo, prima che lo faccia Dio? Davanti al mondo è come se si sparlasse tra fratelli! Ma siete miopi, non c'è altro da dire e ve ne fregate dell'Italia che affonda purché Berlusconi vada via. A quanto pare non c'è niente di più grave, in questo paese, che essere governati da una persona scelta dal popolo. Stiamo assistendo ad un bubbone per una cosa che con la politica non c'entra niente. Non è lecito né etico andare a spiare qualcuno dal buco della chiave. Vogliamo fare la stessa cosa con gli altri politici? Non lo gradirebbero se non altro per una legittima difesa dei propri segreti sensibili e personalissimi (i diritti cosiddetti personalissimi, sono particolarmente protetti dalla legge). Volete fare la stessa cosa col sottoscritto? Non lo gradirei. Chi lo gradirebbe, alzi la mano: veniamo a casa vostra subito, muniti di telecamere! E' umano non gradirlo altrimenti non avrebbero mai inventato le porte! Qui stiamo prevaricando l'umano. Tutti quelli che parlano in TV in questi giorni, con tutto il rispetto possibile per loro, parlano in coro affermando solo immoralità presidenziali. Anche chi non ne ha diritto e competenza, giudici milanesi compresi. Ma non è tutto. Accendi la radio e chi c'è? Bocchino che parla a modo suo, e scherza sul caso con una persona che, almeno in quel frangente la pensa come lui: la Ventura. Il solito sorriso sarcastico, divertito e quasi cattivo, di una casta. Ma che confronto è se due persone parlano pacatamente male di un assente? Che democrazia è? A che serve? (E no che lo sappiamo a che serve!) Poche chiacchiere, qui si può dubitare che stiamo per avviarci verso un tentativo di destabilizzazione, di rivoluzione culturale. Se Lui va a casa, tutti gli amici, eroi della TV, compresa la costosissima “macelleria” Anno zero, che paghiamo tutti, cominciano a respirare. Ma dove li mettiamo quelli dei sondaggi? Quegli italiani che non hanno voglia di gridare “al boia”? Non esistono, adesso ci sono solo loro, i signori che alzano la voce contro: sono tanti, non sentiamo che loro, e perciò hanno ragione. Vogliono mettere benzina sul fuoco, gonfiare il pallone, al punto da fare scoppiare il cervello delle persone e controllarlo meglio? Non vorrei azzardare un dubbio così perverso! Ma questo potrebbe essere il risultato sperato dalle belle parole e dalle prediche moralistiche urlate da pulpiti tendenziosi e sempiterni. Poi ci sono quelli che “il premier deve nominare un altro”, e da lì, l'apertura di nuovi giochini! Ma va tutto bene in Italia, purché Lui vada. Come se non avesse fatto niente in tre anni, come se l'altro 70% di italiani, tra cui il sottoscritto, valesse quanto il due di coppe. Poi quelli che, pur sapendo che non lo farà mai, “il premier deve dimettersi” Amici, vi danno fastidio i Suoi attributi di perseveranza? Forse sì. Infatti la risposta che Lui va ripetendo fra le righe, e voi lo sapete benissimo, è: “So che dite sempre la stessa cosa unicamente per comunicare alla gent
e, in maniera subdola e scorretta, che vi sto sulle… antipatie, e so che, nonostante lo urliate a squarciagola, voi stessi avete la sicura consapevolezza del fatto che non mi dimetterò mai, neanche se mi appendete a Piazzale Loreto”. Perseveranza, appunto.

Oggi ho sentito l'onorevole Weltroni sindacare: “Berlusconi dovrebbe pensare ai 60 milioni di italiani piuttosto che a sé stesso!”. Ma scusi on, perché anche voi non pensate agli altri 59.999 italiani anziché, anche voi, pensare solo a Lui? Poi, i tutti, i molti o i quasi tutti assidui frequentatori dei night-club aperti da cent'anni nei paraggi di Palazzo Chigi! Locali che vivono grazie a dei clienti della cui moralità ai giudici non gliene frega niente. No, dicono che erano altri tempi, come se la morale, anzi l'immoralità, avesse una scadenza! Ma è legittimo che, di là delle sue preferenze private, una persona non debba fare il suo lavoro? E se è un lavoro al quale è stato chiamato da più di mezza Italia, credete che le modalità dei suoi dopo-cena influiscano sul proprio operato? Se sì, preferirei piuttosto non condividere un politico per le sue comprovate défaillances professionali che ne possono conseguire. Ma il Tizio, afferma qualcuno, non riesce più a governare perché è stato mentalmente distolto dal proprio lavoro: deve pensare a difendersi, ogni giorno, dalle accuse che gli vengono procurate. Sì, in modo sinistro e sleale. Ma poi chi l'ha detto che, solo per questo, non riesce a governare?

4 Commenti

  1. E il monologo intervista di stasera del Premier sul TG1, non trasmissione di intrattenimento ma servizio pubblico di informazione, in che categoria rientra?senza contradditorio, da cui ovviamente il Presidente del Consiglio rifugge da anni (il quale invita anche i suoi seguaci a non partecipare alle trasmissione “cattive”…difficile creare un contradditorio).

    Sinceramente trovo divertende lamentarsi della mancanza di pluralità di informazione da un elettore di destra, tenuto conto i tre canali di proprietà del premier, il tg1 di minzolini, il tg2 e via dicendo…

    Forse saremo entrambi sfortunati: tu quando accendi la radio o la tv senti solo parlare persone che non la pensano come te, io ho lo stesso problema.

    Son daccordo con te sul fatto che non sia giusto trarre conclusioni affrettate prima che delle indagini si traducano in qualcosa di concreto, ma finchè Berlusconi si rifiuta di presentarsi in tribunale diveta difficile.

    Tu mi dirai che non si fida dell'imparzialità del processo e via dicendo…ma alla fine per assurdo, questo atteggiamento non è anarkiko? Non credere nel diritto costituito e nello stato…buffo no?

  2. caro Andrea, esiste un'anarchia di destra molto radicata. La si può chiamare anarchia liberale..Nozik ad esempio considerava le tasse una forma di schiavitù dell'età moderna.

  3. L'articolo e il commento di Andrea offrono degli spunti interessanti..seppur da punti di vista diversi, entrambi esprimono uno stesso malessere, ossia la mancanza di una informazione libera dai partiti e indipendente. Non lo è di certo il TG4 e purtroppo nemmeno il TG1, ma che dire di Repubblica? Sai già cosa troverai scritto ancora prima di leggerlo..cosa deduciamo? che c'è un problema che prescinde dal colore partitico e che due persone che la pensano politicamente diverse possano riconsocere che c'è un problema comune. La politica ha smesso di dialogare, se non internamente ai propri capannelli di consenso..dopo questo articolo, bisogenrebeb forse scriverne un altro dal titolo “visto dall'alto” per evidenziare i malcostumi appartenenti ad entrambi glis chieramenti partitici e definire alcuni punti critici da risolvere su cui persone di buon senso (indipendentemente dall'opinione politica) potrebbero essere d'accordo..questo non vuol dire che nonc i siano più differenze politiche..l'approccio liberale ai diritti civili del partito radicale è ben diverso dall'approccio paternalista e moralista (perchè si fonda su una precia etica) della destra – salvo poi appellarsi alla liberalità in altri contesti (vedi tasse)..ugualmente il PD ama definirsci liberale quando si parla di mercati che generano forti rendite, salvo poi puntare il dito censore e l'occhio inquisitore su chi nel privato ama organizzare i festini..ecco un'altra somiglianza dei partiti..sono ipocriti e si avvalgono di un principio o di un altro a seconda del proprio tornaconto elettorale..mi piacerebbe un'Italia in cui il controllo e il giudizio spetta ai giudici (non ai politici), l'etica alle religioni (non ai giornali), e ridiamo le decisioni alla politica e l'informazione ai giornali..è chiedere troppo?

  4. Siamo tutti ovviamente d'accordo sul fatto che il povero Berlusconi sia bistrattato dai mezzi di comunicazione di cui è direttamente od indirettamente propietario: a partire dal tg 1 di Minzolini, proseguendo con il fido Emilio, per non parlare del giornalismo d'inchiesta del rivoluzionario Vespa.
    Sul fatto che ci sia qualcuno che negli ultimi 15 anni, abbia fatto salire il livello dello scontro politico fino ad un acme difficilmente tollerabile, ed abbia (con parole tue) “fatto scoppiare il cervello delle persone e controllarlo meglio” sono ovviamente d'accordo, ma non penso sia (sempre con parole tue) la “macelleria anno zero”. Rileggiti (ho scelto un esempio a caso tra le migliaia di sparate al limite della schizofrenia) le illuminate dichiarazioni del tuo leader quando affermava a Napoli che i comunisti “bollivano i bambini per concimare i campi”.
    Sono invece perfettamente d'accordo con anonimo dove afferma che l'approccio della destra ai diritti civili sia di tipo moralista e paternalista ( e non c'è niente di male in questo). Solo non capisco come chi difenda i sacri valori della famiglia contro le coppie di fatto, delle radici cristiane contro una società laica, della purezza del dolore contro la pietà dell'eutanasia, riesca poi a coniugare questa rigida e rispettabile morale, figlia di secoli di storia, con zoccole minorenni.

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