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Scritto da nel Letteratura e Filosofia, Numero 76 - 1 Febbraio 2011 | 1 commento

Piccola antologia sette-secentesca sul vino

Il vino e la pigrizia
Spartiscono il mio cor:
l'uno è la mia letizia
e l'altro il servitor.

G.PETROSSELLINI, Il Barbiere di Siviglia.





Se dell'uve il sangue amabile
non rinfranca ognor le vene,
questa vita è troppo labile,
troppo breve e sempre in pene.

(da FRANCESCO REDI, Bacco in Toscana, vv. 11-14)



Lode del vino
Vin, sangue de la Terra,
Via più caro a' mortai che 'l sangue vero;
Benedetto il primiero
Che ti trovò. Per te s'ardisce in guerra,
E si sta lieto in pace.
Discacciator verace
De l'umana tristezza,
E tesor d'allegrezza,
Liquefatto rubin, tenera gioia,
Ch'entrata a' nostri seni
Altra gioia invisibile divieni.

TOMASO STIGLIANI




Bever suol la terra bruna,
bevon gli alberi lei stessa:
beve il mar l'aurette, e suole
bere il suol suoi flutti, come
suol la luna bere il sole.
Perché voi, diletti amici,
voler poi, con seria fronte,
che non beva Anacreonte?

Paolo Rolli, Odi di Anacreonte, XIX.


BRINDISI
Lungi le cure: presso parca mensa
sediamo, amici. Febo già declina
e già la notte a comparir vicina
l'ombre dispensa.

A Fille cingi di tardive rose,
o mio Mirtillo, la sua chioma bionda,
ove amorosa già la cipria fronda
tua man compose.

Porgimi, cinta d'edera tenace,
l'aspra d'intagli tazza a lei gradita,
dov'ha, furente, dotta man scolpita
turba bibace.

Mesci «canaria»; ché giammai si perde
tempo bevendo: nel divin licore
muoion le cure; solo in esso amore
non si disperde.

A che star mesto? Gioventude fugge,
pigra i suoi passi siegue la vecchiezza,
e il brio vivace della giovinezza
fredda distrugge.

Breve è la vita. Profittiamo, amici,
dunque di quella: di divin liquore
fra colme tazze, fra i piacer d'amore
viviam felici.

Morte ci attende. Non alberga Averno
Alcun piacere; già, varcata l'onda,
il pie' ci frena su la stigia sponda
esilio eterno.

GIOVANNI FANTONI (1776).



IN UN CONVITO

Questo vermiglio e liquido
zampillante rubino
prima che fosse vino
del Sole un raggio fu;

raggio, che dentro un grappolo
per belle vie secrete
fu preso come in rete
per non uscire più.

Beviamlo a queste belle
Arcadi Pastorelle;
e de' piacer nemica
lungi vada l'antica
troppo austera virtù.

Beviamo; e le presenti
godiamo ore ridenti:
presto il piacer si perde;
fugge l'età più verde
e non ritorna più.

CARLO INNOCENZO FRUGONI

Sì beviam, vezzosa Dori,
il buon vino amar ben fa:
freddo è Amore, quando un poco
del suo foco
Bacco e Cerer non gli dà.

Due ridenti labbra care
dolci son, son belle ognor;
ma bagnate da buon vino,
han divino
il color ed il sapor.

Folle è pur chi amar ben crede
con tutt'altro abbandonar.
Quando gode ber bottiglia
Vaga figlia,
si può bever ed amar.

Paolo Rolli, Ode d'Argomenti Amorevoli, XXIV.

1 Commento

  1. Molto interessante questo riferimento letterario che ben si inserisce culturalmente nell'argomento

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