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Scritto da nel Internazionale, Numero 76 - 1 Febbraio 2011 | 1 commento

Dear Friends

Dear Friends,

I am writing to you heart broken but I am not crying, not because I am holding up myself but because tears ran out of my eyes. What we are all seeing happening in Egypt is an expected eruption of a volcano that has been oppressed for 30 years.

I am a 30 year old man, a father-to-be who opened his eyes to this world seeing Mr. Mubarak already in power. I have witnessed three decades of a tyrant, oppressive and reckless regime. In the early eighties, Egypt was starting to hold itself up again after a series of turbulences, two actual wars, a tripartite aggression and local strong opposition for late president Sadat who signed the peace treaty with Israel. After el Sadat's assassination, Mubarak found himself in charge just because he was the vice president and not because people actually elected or needed him. It is very important to mention that because Mubarak vowed back then a democratic rule, opening to a multiparty system, working on achieving the aspirations of the Egyptian people as well as granting a human and dignified living for every Egyptian citizen.

Let me tell you the picture 30 years later during which Mubarak & Co. transformed Egypt from a supposedly rising nation to a devastated one.

First, the theoretical mission of any police force in the world is enforcing social security in a given society. However in Mubarak's regime the practical mission of the police turned out to be securing the system itself. In other words, the job to be done was securing mainly the president and his entourage, oppressing liberal minds, using aggression and brutality against prisoners as well as citizens, and establishing rather than fighting corruption that prevailed in the police system from head to toe.

Second, fair elections is a term that Egypt didn't witness for the last 30 years. Whether it was a presidential or even parliamentarian election. Fraud, brutality and corruption were the key words for these elections.

Third, emergency law which was applied after El Sadat's assassination continued for 30 years whereby the authorities could arrest and detain any suspect without an arrest warrant not to mention a trial or even a real accusation.

Fourth, the constitution was tailored to maintain the rule in firm hands and not letting it go and not giving a space for opposition to participate in a healthy way in the Egyptian political life.

Fifth, the regime used the principle of loyalty rather than competency which resulted in the fleeing of great Egyptian minds who didn't find a way for their aspirations to be fulfilled in their own country to look for them abroad.

In such authoritarian atmosphere it was normal to find an Egyptian nation with almost 30% under poverty line, a ridiculous education system, millions of unemployed youth, and a miserable health system.

To sum up, our people started a revolution and any revolution deplorably costs lives. My heart is breaking for all my brothers and sisters who died in the last days. We are starting a new dawn for the birth of a new Egypt. I am pretty confident that we will make it. We don't care that we are going to start almost from scratch, we only care about having our freedom which I can see coming very soon. Egyptians may be were inspired by the Tunisians brothers who revolted to call for their rights. The domino's effect took place and I expect it to spread around in other countries.

P.S. Thanks to the hypocrite western political regimes that call for freedom, liberty and equality and instead of supporting the Egyptian people in achieving these goals, supported instead maintaining the power for their oppressive authoritarian allies.

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Cari amici,

vi scrivo col cuore spezzato ma senza piangere, non perchè mi stia trattenendo ma perchè ho finito le lacrime. Quello che sta accadendo in Egitto è l'attesa eruzione del vulcano represso per 30 anni.

Sono un uomo di 30 anni, un padre di domani che è venuto alla luce con Mubarak già al potere. Sono testimone di tre decadi di una tirannia, di un regime oppressivo e sconsiderato. Nei primi anni Ottanta, l'Egitto stava cominciando a riprendersi da una serie di turbolenze, due guerre, una tripla aggressione e una forte opposizione locale per il presidente Sadat che aveva firmato il trattato di pace con Israele. Dopo l'assassinio di Sadat, Mubarak divenne presidente in virtù del suo ruolo di vice e non attraverso un'elezione o un'investitura popolare. È importante ricordarlo perchè Mubarak promise in cambio un regime democratico, aprendo a un sistema multipartitico, lavorando per il raggiungimento delle aspirazioni del popolo egiziano e per garantire un vita umana e degna per ogni cittadino egiziano.

Lasciate che vi racconti la scena 30 anni dopo, durante I quali Mubarak & Co hanno trasformato l'Egitto da una nazione potenzialmente in crescita a una devastata.

Primo. La missione di ogni forza di polizia è sostenere la sicurezza sociale. Nonostante ciò, negli anni di Mubarak il compito della polizia è stato di tutelare il sistema stesso. In altre parole, ha garantito il Presidente e il suo staff, opprimere I pensieri liberali, aggrediendo e brutalizzando I prigionieri e I cittadini, rinforzando invece che combattendo una polizia corrotta dalla testa ai piedi.

Secondo. Elezioni giuste non si vedono in Egitto da 30 anni. Nè presidenziali, nè parlamentari. Frodi, brutalità e corruzioni sono stati le parole chiavi di queste tornate elettorali.

Terzo. La legge speciale applicata dopo l'assassinio di Sadat è in vigore da 30 anni e in base ad essa le autorità possono arrestare e trattenere ogni sospetto senza un mandato di arresto senza processo o una vera accusa.

Quarto. La costituzione è stata ritagliata per mantenere il potere in mani ferme e non lasciare spazio affinchè le opposizioni potessero partecipare in maniera sana alla vita politica nazionale.

Quinto. Il regime ha usato il principio di lealtà piuttosto che di competenza, il che ha generato la fuga dei migliori cervelli che hanno dovuto soddisfare all'estero le aspirazioni che non hanno potuto realizzare in patria.

In questa atmosfera autoritaria è normale trovare che in Egitto il 30% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, il sistema educativo è ridicolo, milioni di giovani sono disoccupati e il sistema sanitario è misero.

Insomma, la nostra gente ha cominciato una rivoluzione ed ogni rivoluzione purtroppo si paga con le vite umane. Il mio cuore si spezza per tutti i fratelli e le sorelle che sono morti in questi giorni. Stiamo dando il via all'alba del nuovo Egitto. Sono piuttosto fiducioso che ce la faremo. Non abbiamo paura di ripartire da zero, tutto ciò che ci interessa è avere la nostra libertà che posso vedere arrivare molto presto. Gli egiziani possono essere stati ispirati dai fratelli tunisini che si sono rivoltati per reclamare i propri diritti. L'effetto domino è partito e mi aspetto che prenda piede negli altri Paesi.

P.S. Grazie agli ipocriti regimi occidentali che si riempono la bocca di libertà e uguaglianza e invece di sostenere il popolo egiziano nel raggiungerli, aiutano i propri autoritari alleati a mantenere il potere.

1 Commento

  1. It is our pleasure to read an original witness from Egyptian last 30 years. Thanks Aly and Ghada for your friendship and good luck for your country.

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