Pages Menu
RssFacebook
Categories Menu

Scritto da nel Numero 67 - 1 Marzo 2010, Portfolio | 1 commento

L'Italia detenuta – Situazione delle carceri italiane




La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.


Costituzione Italiana – Art. 27


Abbiamo voluto iniziare questo nostro viaggio all'interno dei numeri delle carceri italiane prendendo le mosse da ciò che dice la carta costituzionale. Quando si leggono gli articoli di documenti fondanti quali la Costituzione, o la Dichiarazione Universale dei Diritti umani, ci si rende immediatamente conto della differenza che vi è tra la realtà ideale che essi propongono e la realtà reale delle cose. Spesso ci ritroviamo a chiederci quale sia il loro valore e utilità, quale sia il loro senso, se ciò che propongono viene nella maggior parte dei casi disatteso. La Costituzione indica come dovrebbero essere le cose, serve da stella polare per chi deve legiferare, per chi deve giudicare e per chi, come noi, vuole semplicemente sapere e criticare.


Prima di iniziare è utile rileggere questi due commi dell'articolo 27: L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene […] devono tendere alla rieducazione del condannato. Saranno un utile punto di riferimento.


In Italia attualmente ci sono 217 istituti penitenziari.


La capienza regolamentare di questi istituti è di 43 mila persone. La loro capienza tollerabile è di poco più di 64 mila. Attualmente vi sono 66.2361 detenuti.


Dopo l'indulto del 2006, la popolazione carceraria era di poco più di 39 mila persone. Al 31 dicembre dell'anno successivo la popolazione era di oltre 48 mila persone. Due anni dopo, nel 2008, era di oltre 58 mila persone.


Dunque in tre anni gli istituti penitenziari hanno visto aumentare di circa 30 mila unità la propria popolazione. Vi è stato dunque un incremento di circa 9.000 persone all'anno, poco meno di mille persone al mese.


2006:(indulto)

39005

2007:

48693

2008:

58127

19 febbraio 2010:

66236



ITALIANI E STRANIERI

Delle 66.236 persone attualmente in carcere, 41.668 sono italiani(63%) e 24.568 stranieri(37%).


DETENZIONE E SPACCIO

Il 39% dei detenuti è dentro per reati connessi alla detenzione/spaccio di stupefacenti, di questi la metà sono stranieri.


In questo contesto è forse utile ricordare che dal 2006, con la legge Fini – Giovanardi, si sono inasprite le sanzioni relative alla produzione, alla detenzione e al traffico di sostanze stupefacenti, ed è stata abolita la distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere. Al giudice, inoltre, è stata lasciata la facoltà di stabilire se il reato consiste nella detenzione finalizzata ad uso personale, oppure allo spaccio.


CONDANNATI E IMPUTATI

Solo il 55% dei detenuti è stato condannato, il 45% (quasi 30 mila) è in attesa di giudizio, detenuto in condizione di custodia cautelare, condizione teoricamente eccezionale che implica la privazione della libertà a danno di persone per cui ancora vige la “presunzione di innocenza”.


DROGA, IMMIGRAZIONE E MAGGIORE SEVERITA'

Secondo l'Osservatorio Antigone la crescita del numero di detenuti sta tutta:


  • nella maggiore repressione penale del consumo e del traffico di sostante stupefacenti,

  • nella criminalizzazione degli immigrati senza permesso di soggiorno e nella punizione di quelli che non ottemperano all'obbligo di espulsione,

  • nella maggiore severità nel trattamento dei recidivi2.


DA UNO A TRE ANNI

Tra quanti scontano la pena il 32% (11.212) ha un residuo di pena inferiore a un anno, e addirittura il 65%(22.436 – nel giugno 2009 erano 19.000) ha un residuo di pena inferiore ai tre anni.


Sono detenuti che potenzialmente potrebbero accedere ad una misura alternativa.


LA POLIZIA PENITENZIARIA

La polizia penitenziaria conta con un organico di 42.268 unità. Solo 16 mila di questi lavorano effettivamente nelle carceri, mentre il resto ottempera a compiti vari quali quelli di natura contabile e amministrativa, servizi di piantonamento e traduzione dei detenuti, ecc.


IL COSTO MEDIO

Il costo medio di un detenuto è di 157 € di cui 3 euro per i pasti e 5 euro per la salute.


IL PIANO CARCERI

Il 13 gennaio scorso il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del ministro Alfano, il Piano di emergenza carceri. Questo piano prevede l'ampliamento di alcune delle strutture già esistenti e la costruzione di nuovi istituti penitenziari, da realizzare “sul modello dell'Aquila3”(!), in modo da poter contare entro il 2012 su 22 mila posti in più. Questa operazione dovrebbe costare circa 1 miliardo e mezzo di euro, stima in cui non sono compresi i costi per la gestione e per il personale.


Quindi entro il 2012 gli istituti avranno una capienza regolamentare di 65 mila persone, e una capienza tollerabile di 86 mila.


Il problema, ben rilevato dall'Osservatorio Antigone nel suo ultimo rapporto, è che con la tendenza attuale alla fine del 2010 ci saranno oltre 70.000 detenuti e nel 2012 si potrebbero raggiungere le 100.000 unità.


E' chiaro che la drammaticità della situazione delle carceri italiane, non è rappresentata solo dall'attuale sovraffollamento, ma anche dall'aumento costante dei detenuti. Le costose soluzioni proposte dal governo costituiscono solo un prolungarsi di una grave crisi, che non potrà risolversi se non con una riforma generale del sistema. Riforma che dovrebbe puntare su un maggiore ricorso alle misure alternative, e di carattere riabilitativo, per chi compie reati minori.

1Fonte: Garante dei detenuti del Lazio, aggiornati al 19 febbraio 2010

2 “Oltre il tollerabile – VI rapporto sulle carceri e della prima relazione del difensore civico di Antigone” – Osservatorio Antigone

3Fonte: Adnkronos.com – 13/01/2010

1 Commento

  1. bravissimo Angeluzzo!!

Lascia un commento a Pippo Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>