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Scritto da nel Numero 40 - 1 Giugno 2008, Politica | 20 commenti

Onore al Camerata

La storia di questo Arengo è una sola, numero dopo numero i richiami si intrecciano, le questioni si ingarbugliano mentre le matasse si srotolano. E' normale, nella vita delle comunità, che in certi momenti si sollevino gli occhi dal fiero pasto e ci si scopra tutti di fianco a compiere gli stessi gesti. A pensare le stesse cose, sotto il medesimo cielo, di fronte allo stesso Dio. Come se una grande onda sintonizzasse tutti i cervelli.

Con questa dovuta premessa, dopo il medesimo inno nazionale, ognuno gioca la propria partita. Riassumendo, le ultime due grandi mosse della politica italiana hanno realizzato (come già ho cercato di argomentare in precedenti articoli) un cambiamento epocale, e in sordina. Non si parla più di Terza Repubblica, non si proclamano miracoli. Si fa politica.

La notizia, la novità segnata da questa Legislatura, risuona nelle parole e nella linea politica degli ex di Alleanza Nazionale, rinfrancati dalla vittoria nella Capitale e ben decisi a riscattare la propria storia personale ricollocando attraverso parole e scelte chiare il ruolo del proprio Movimento Sociale nella storia repubblicana. In questo senso, l'operazione dei post Fiamma ricalca, dalla parte opposta dello schieramento, l'avvicinamento del Partito Comunista all'esperienza di governo e di riformismo occidentale.

Sarò impreciso, nelle prossime righe, per l'ignoranza storica sulle vicende della destra italiana che mi contraddistingue, ma ciò non toglie che in un contesto di libero pensiero le mie felicitazioni vadano verso questa riconciliazione nazionale. Una sensazione che sinceramente ritengo diffusa nel Paese ed alla quale provo a parteciparvi, per parte mia. Non è più tempo di gufi e cornacchie, abbattuti come si sono le icone di quel vecchio cinese di Visco e quel mortadellone di Prodi, adesso è tempo di un centrodestra che sembra seguire una politica di centrosinistra in particolare per l'ideologia sociale e la proposta politica (mutui, bollette, banche). Sottolineo ideologia: lo sforzo identitario che nel Paese la destra politica sta perseguendo si compone di una dimensione religiosa, una forza valoriale radicata, una metodologia politica nazionale ed una dottrina economica protezionista. Una vera e propria ideologia, un insieme organizzato di idee, una visione del mondo, una forza politica.

Una via per Almirante, una per Fanfani, una per Craxi e una per Berlinguer. Non è solo il segno di pace. E' un'opera che complessivamente ricolloca la storia nazionale, obliterata dalla furia iconoclasta degli ultimi anni, e identifica come patrimonio collettivo la generazione dei padri. Quella generazione che, nel bene e nel male, nel giusto o nell'errore a seconda delle opinioni ('de gustibus' direbbe forse qualcuno in latino) ha fatto la pace. Il fatto che l'elezione nel PDL, all'ombra del padre padrone, abbia portato sugli scranni più alti della Nazione gli eredi del Movimento Sociale e che questi stiano partecipando con coerenza e impegno alla vita democratica rende all'oggi la possibilità di guardare la Storia e osservarne con occhio sincero le incongruenza che ancora oggi vengono al pettine.

Diciamo la verità, in Italia il fascismo è stato un movimento di Governo che più di altri ha saputo coinvolgere la Nazione in anni di modernizzazione e sviluppo. Ha trasformato le aspirazioni degli italiani in un'organizzazione nazionale che ha saputo in buona parte sopravvivere alle tragedie della Guerra e segnare in profondità il nostro tessuto amministrativo e burocratico.

Facile, la critica. Proprio quella che rallenta il Paese, direbbe un buon Brunetta, questa pubblica amministrazione di eredità fascista. Certo.

Ma ciò non toglie che in Italia sia operazione opportuna fare i conti con il fascismo, le ragioni del suo successo, l'entusiasmo creato dalle sue motivazioni guida, da un senso di Nazione e di Patria sconosciuti nel nostro Paese, da un radicamento sociale e religioso conquistato con profonde innovazioni interne (che, portate in maniera poco italica alle estreme conseguenze ci hanno purtroppo consegnato alla sconfitta nella Guerra Mondiale).

Non è del tutto diversa l'Italia di oggi, che si vede in declino, rispetto a quella dei primi anni Venti. Oggi siamo noi, allora i nostri nonni: ma siamo gli stessi sentimenti, gli stessi pensieri, gli stessi comportamenti.

Oggi chi allora si vedeva camerata, nato dalla parte degli sconfitti, cresciuto in disparte in un angolo nei campi Hobbit, in una rilettura metafisica e totale dell'esistenza, si trova a governare il Paese. Non si può che fare i conti con se stessi, rendendo al presente la dimensione reale, dove la destra sostiene Israele e le leggi razziali sono un errore. Togliete le leggi razziali e la guerra (e l'assenza di libertà politica, se credete davvero che alla gente interessi) e provate a criticare il fascismo: ne uscirà una discussione accesa, viva, di storia, di Italia. E in questa discussione le parole del presidente della Camera e del Sindaco di Roma che ammettono gli errori dei propri nonni, sono forti e chiare.

Onore Camerati. Alla vostra ideologia, alla vostra storia difficile, alla vostra vita politica repubblicana. Ma soprattutto al vostro futuro, perché è nel futuro che vivremo insieme in un'Italia che, forse, sbaglierà un po' meno.

20 Commenti

  1. Bell'articolo tobia, ti sei destreggiato (scusa il gioco di parole…) abilmente in un argomento ben poco facile come quello sull'eredità fascista.

    Una segnalazione ed un commento.
    1. Vi consiglio di vedere il film-documentario “Latina/Littoria. Una città”, presentato da Gianfranco Pannone nel 2001 e vincitore di una serie di premi per la categoria. A partire dalla discussione del nuovo Piano Regolatore della città di Latina, apogeo della forza progettuale e mobilitativa del regime, il regista rielabora il dibattito alla luce della difficoltà della destra istituzionale di fare i conti con la storia fascista della città ed essere persino coerenti con la tradizione culturale promossa dal Fascismo attraverso la costruzione della città di Littoria, senza cedere ai bassi interessi dei palazzinari locali. Breve (60') ma intenso di riflessioni, oltre che supportato da personaggi folkloristicamente seri.

    2. Una riflessione. Concordo sulla bontà dello sforzo di transizione del Movimento Sociale verso una moderna destra di stampo europeo, conservatrice e -solo parzialmente- liberale. Ma il fascismo, così come le attuali classi dirigenti, non è stato solo movimento istituzionale, bensì anche – e forse decisivamente in un Paese politicamente letargico come l'Italia – un movimento popolare. Il capolavoro strategico di Mussolini è stato di incanalare le pressioni rivoluzionarie più distruttive nei confronti del sistema politico in energia costruttiva sotto il mito dell'espansionismo e della gloria Imperiale. Se togliamo la manovra politica, rimangono proprio quelle pressioni rivoluzionarie di follia socialmente frustrata che oggi come allora caratterizzano le borgate delle grandi città e l'immensa periferia culturale italiana. La nuova destra istituzionale sarà capace di contenere, se non rappresentare, questi rancori?

  2. Caro Tobia, indovina un po', devo dissentire su un paio di punti fondamentali.

    1) Anche sforzandomi, pur capendo l'importanza simbolica di dedicare vie e piazze a persone di schieramenti diversi e fino a poco tempo fa tabu', non riesco proprio a capire come si possa accettare di avere Via Almirante o Piazza Craxi.
    Non vedo cosa ci sia da rallegrarsi.

    Sdoganiamo Almirante, ed il prossimo e' il Duce, che ha bonificato l'agro-pontino.
    Sdoganiamo Craxi, e la prossima e' Vanna Marchi. Hanno rubato, ma oh, rubavano tutti, e la gente li lasciava fare….

    Intestare una piazza a qualcuno e' un riconoscimento per aver fatto qualcosa di importante per il paese. Non e' uno strumento che si possa usare per riscrivere la storia.
    Non vedo cosa ci sia di ammirevole nel cercare di sdoganare personaggi che, destra o sinistra, meritano scarso rispetto.

    Non sono cosi' sicuro che il Tribunale del Socialismo, caro Tobia, riservi un posto d'onore ai due “statisti”, Craxi ed Almirante.

    Se poi, in questo nuovo clima politically correct – siamo tutti per il dialogo e ci vogliamo tutti bene, ci va bene sdoganare Almirante cosi' pure Craxi viene rivalutato, allora mi sta bene. Se vogliamo lottizzare e politicizzare pure i nomi delle strade, avanti coi carri, tanto ormai….
    Ma questi sono giochini politici di bassa lega.
    De Gasperi, Togliatti, Saragat, Nenni e i nostri Nonni Partigiani secondo me si rivoltano nella tomba e leggere di Via Almirante.
    Mi rattrista profondamente vedere che l'Italia debba avere piazze e vie intitolate a gentaglia del genere. Ma capisco che questa sia alta politica e probabilmente c'e' una causa di forza maggiore che non vedo o che non voglio vedere.

    2) Dici che la destra e' tornata a far politica e che ora ha un programma e un'idea. Suggerisci di rendere onore alla destra di Fini, ora da rivalutare, perche' ha abbandonato quelle posizioni storicamente indifendibili e per quello che ha rappresentato per il paese.

    “Togliete le leggi razziali e la guerra (e l'assenza di libertà politica, se credete davvero che alla gente interessi) e provate a criticare il fascismo: ne uscirà una discussione accesa, viva, di storia, di Italia.”

    Ignori una questione fondamentale.
    Senza le componenti di cui sopra, non si parla piu' di fascismo. Il fascismo, per definizione, presuppone atteggiamenti razzisti, nazionalismo estremo e scarsa osservanza dei diritti fondamentali della persona. Senza certi atteggiamenti, i fascisti sarebbero rimasti socialisti o quasi, non trovi?
    Prova a criticare Pacciani (in quanto mostro di Firenze) senza gli omicidi. Diventa dura, caro Tobia, Pacciani senza gli omicidi non sarebbe Pacciani!!

    La destra nazionale, non e' ora altro che un insieme di idee arraffazonate in odore di populismo socialista. Protezionismo un tanto al chilo, razzismo piu' o meno velato, incompetenza economica quasi assoluta, discorsi vuoti e retorica conservatrice.

    Vai a dare un'occhiata ai loro programmi economici e dimmi se ti sembrano cosa da destra moderna, se ti sembra “una vera e propria ideologia, un insieme organizzato di idee, una visione del mondo, una forza politica.”. A me sembra piu' un movimento che prende consensi come protesta. Succede da secoli: quando le cose si mettono male i movimenti estremi sono i primi che ci guadagnano, e non per loro merito.
    Ancora una volta, se devo onorare qualcuno, gradirei farlo con qualche fatto alla base.

    Personalmente, l'articolo mi sembra un tentativo di riabilitare il socialismo italiano (e preciso socialismo italiano, quello anni 80) usando l'espediente della destra nazionale.
    Provate a criticare il fascismo senza questo e quell'altro non vuol dire altro che provate a criticare il socialismo.
    Riabilitare Almirante (ragazzi, Almirante!!) sembra un bel pretesto per buttarci dentro pure Craxi. Il prezzo da pagare per riabilitare Craxi.

  3. Buongiorno a tutti, condivido in parte il bell'articolo di Tobi, ed in toto gli appunti di Michele. Da un lato ben venga lo sforzo della destra di abbandonare un'erdità politica di fatto storicamente indifendibile, d'altro canto però, ed è un discorso diverso, se il clima di distensione, quello che Michele definisce giustamente politically correct, stabilisce che vengano intestate strade a cani e porci in nome della pacificazione storica,tutto diventa giustificabile ed eticamente equivalente. Rileggere col giusto distacco, e con il filtro metodologico che soltanto il tempo può fornire, avvenimenti lontani è senz'altro un esercizio stimolante e ricco di suggestioni; il rischio però, è che fra qualche anno potremmo vedere una piazza intestata, che so, a Totò Rina. In fondo anche lui a dato lavoro a molte persone…

  4. mi scuso per l'ha finale senza acca…

  5. Gia' mi vedo comprare un appartamento all'angolo tra Via Riina (ex Via Falcone) e Via Bondi (ex Via Caduti di Marzabotto), li a due passi da Piazza Mussolini (ex Piazza Sandro Pertini) ed accanto a Palazzo Berlusconi (ex Palazzo Cavour).

    ;)

  6. continua la camapagna desalviana degli onori militareschi, prima a compagni, ora a camerati..è una provocazione, o ci credi veramente, Tobi?
    del lungo (troppo) commento di michele condivido la sua osservazione sulla frase
    “Togliete le leggi razziali e la guerra (e l'assenza di libertà politica, se credete davvero che alla gente interessi) e provate a criticare il fascismo: ne uscirà una discussione accesa, viva, di storia, di Italia.”

    Mussolini scriveva poesie, hitler amava i cani e ogni guaglione è bello a mamma sua. ma nel valutare il fascismo non si può offuscare il delitto matteotti e cosiderare quel movimento nazionalsocialista senza la sua componente dittatoriale e repressiva fatta di uccsioni, esili forzati, confino ai diversi, per opinioni, fedi e gusti sessuali.
    e non parlo di leggi razziali o guerra come dici tu (per cui sarebbe facile ritrovare nei vicini nazisti un comodo capro espiatorio) ma del modo di far politica tipico del fascismo..non ribaltiamo le carte in tavola, il fascismo viene prima del nazismo, è mussolini ad indicare la strada verso il totalitarsimo a Hitler e non viceversa.

    davvero ci credi quando scrivi
    “se escludiamo l'assenza di libertà politica, se credete davvero che alla gente interessi”?
    ma cosa vuol dire? siamo ipazziti? senza libertà politica non c'è democrazia e per me questa è la componente più fondamentale, quella a cui al gente deve inetressare di più, quella per cui si son fatte guerre civili, in Italia, in Sud Africa, in Francia. noi non le abbiam mai vissute, siamo una generazione cresciuta in ozi e vizi, non capiamo il valore della libertà perchè non l'abbiamo mai persa e ci permettiamo di scrivere a cuor leggero “l'assenza di libertà è un problema secondario che alla gente non interessa”. ma come? ci auto proclamiamo rivista di libero pensiero e ti chiedi se davvero alla gente inetressi la libertà?? se davvero è così, se hai ragione tu, allora mi chiedo cosa ci sia da onorificare in questa società, in questa democrazia e nei tuoi articoli.

    in Italia Tobia sembri l'ultimo rimasto in gardo di trovare ogni due settimane qualcosa nel mondo della poltica che sia degno di elogi e onoreficenze. che, possono anche esserci, nascoste ben bene, ma mi sembrano proprio un ago in un pagliaio. Perchè davanti a uno scenario così squallido, con 999 eventi degni di critica ed 1 meritevole, ti paice sempre focalizzarti proprio su quella???
    a leggere i tuoi articoli al politica sembra un campo di fiori a primavera, mentre a me ricorda più un giardino di inverno, secco e arido.
    ti è mai sorto il dubbio tobia di avere una visione delle cose un di parte, poco obiettiva e, in fin dei conti, rindondante…ti ricordo che, quando il paese stava accumulando astio nei confronti del governo prodi tu scrivevi “squadra che vince non si cambia” “scommettiamo che il governo non cade”, come se non ti rendessi conto di quello che c'è intorno. Ti ricordo che son mesi che sostieni che Cofferati verrà rieletto a Bologna, vedremo. ma intanto, non è che le tue analisi politiche siano un pò distaccate dalla percezioen general della realtà?

  7. Tanto per la cronaca….
    Il commento “(troppo) lungo” di Michele e' esattamente 609 parole.
    Il commento sintetico di Stefano e' 514 parole.

    :)

  8. ..e michele ha un sacco di tempo da perdere per emttersi li a contare le parole

  9. Continuate pure a pensare che la maggioranza degli italiani sbagli e voti 'per protesta' e non chiedetevi perche il fascismo (che esiste ed e' esistito al di la' delle leggi razziali e della guerra, la storia dice) sia stato il piu grande movimento popolare e nazionale mai realizzatosi in Italia. E come quello di oggi sia il berlusconismo.

    Premesso che i nomi delle vie sono il dito e il tema della pacificazione nazionale la luna, penso che il vostro atteggiamento ci condanni o alla minoranza o all'estero (dove per altro male non si sta).

    Qui in Russia se dici Italia rispondono Mussolini. Vi consiglio il libro di Brizzi 'L'inattesa piega degli eventi', sempre che si voglia discutere e non gettare croci addosso a chi per il gusto del libero pensiero vuole riflettere sull Italia uscendo dai dogmi anni 90, nei quali so bene che siamo cresciuti, e che si stanno esaurendo. Ci piaccia o no

    Saluti dall'ora di Mosca

  10. Volevo aggiungere.
    1) Il fascismo come ogni fenomeno storico non si puo definire ma va osservato
    2) Non capisco quali fatti potrei addurre: in questo caso il fatto e che Alemanno non intitolera alcuna via ad Almirante senza il consenso della comunita ebraica
    3) Pensare che Craxi e Mussolini (le eventuali colpe e gli eventuali meriti) siano sullo stesso piano mi pare storicamente scorretto o che bisogna riabilitare Almirante per riabilitare Craxi di certo non e nelle mie idee, in quanto come gia scritto in altre occasioni secondo me a Craxi spettano giusto le scuse per la maleducazione e la giustizia sommaria cui e stato sottoposto e per fare questo non c'e' bisogno di Almirante che ha avuto ben altra storia.

  11. Stefano perche la politica va male? Adesso che il Governo Prodi che piaceva solo a me non ce' piu' gli italiani hanno scelto a larga maggioranza una persona in cui hanno fiducia, secondo me, e dalla quale si aspettano la soluzione dei propri problemi. Diamogli il giusto tempo.

    Credo proprio, per concludere e partire per Stalingrado, che per evitare una riabilitazione sommaria e trovarci in via Riina e con la soppressione delle liberta individuali, alle quali tengo particolarmente, occorra capire che le persone hanno altre priorita nella vita (forse la sicurezza?) e che dire che la loro sia solo protesta impedisce a chi lo sostiene di partecipare e difendere i propri giusti valori all interno di una discussione aperta e nazionale.

    Comunque non ci capiamo. Propongo una serata a tema (piu o meno aperta al pubblico e da discutere nei contenuti) moderata dal Principe del giornalismo dell Arengo, Marco Marcatili.

  12. Fino a prova contraria il piu' grande movimento nazionalpopolare in Italia e' stata la democrazia cristiana, Tobia.
    Non ti ostinare a voler riscrivere la storia.

    E, ripeto, il fascismo non esiste ne e' esisito “al di la' delle leggi razziali e quant'altro”. E' esistito ed esiste in virtu' di queste cose.
    Di a Fini che smetta di invocare le leggi razziali del 3 millennio (quelle che stanno approvando ad oggi) e chiediti se prenderebbe gli stessi voti.

    Non pensare sempre che la gente non capisca. O che la politica italiana sia troppo complessa per noi.
    I nomi delle vie sono il dito. Mi sembra che dal mio commento si capisca che sono cosciente del fatto che le vie intitolate ad Almirante siano un mezzo per raggiungere la pacificazione nazionale.

    Il problema di fondo e' che io non accetto che il paese si riappacifichi con Almirante o con Craxi. Non vedo cosa ci sia da riappacificare.
    Non capisci che in molti non vogliono fare pace con Berlusconi.

    La memoria storica e' tutto quello che ci rimane in Italia. La storia giudichera' Berlusconi e Fini e compagni bella.

    Non sono disposto a passare sopra questa cosa per dare l'opportunita' ai nostri politici di scattare due foto ricordo.

  13. Ps. Secondo te, Tobia, la politica italiana va male perche' alla gente interesa il discorso sicurezza, per dirne una che citi e i politici non lo hanno capito??

    Troppo facile.

    Forse la verita' sta piu' dalla parte “l'italiano medio non arriva a fine mese e se la prende con i partiti classici che sono li da 50 anni e cercano facili capri espiatori come l'euro e gli zingari e i marocchini”, per dirla in versione bar dello sport.

    Troppo facile dire che i politici hanno “letto” male il paese. LI assolve di ogni responsabilita'. Presuppone l'aver fatto errori in buona fede.
    E io della buona fede dei politici italiani sono proprio poco convinto.

  14. Io ho detto un altra cosa.
    La sfida che AN vuole portare adesso e' quella della pacificazione nazionale 'pro domo sua' e considerato che ha vinto all interno del PDL poterbbe fare i suoi comodi e intitolare quello che le pare ma sembra non lo faccia (anche sul reato di immigrazione clandestina).

    Non credo che ritenerli razzisti e fascisti e quindi anti democratici e che quindi noi con loro non abbiamo niente a che fare porti molto lontano una prospettiva politica. Credo invece occorra dialogare, rispondendo a questa sfida politica, con i propri contenuti.

    E la rimozione dalla memoria nazionale del ventennio fascista, adesso, puo solo portare agli stessi errori.

    Questo il senso del mio articolo, Craxi non c'entra niente. E il fascismo e stato fascismo per 15 anni senza leggi razziali.

  15. vedi tobia, è proprio per questo che non mi piacciono gli articoli in questo stile, di pura opinionistica..tu dici che va bene, e fai elogi e onori, io dico che va male, scriviamo 40 commenti ed alla fine tu rmiani delle tue opinioni, io delle mie..potrei provare a portare quache dato per spiegarti perchè secondo me la politica oggi in Italia è la cosa più vergognosa che abbiamo (non sarebbe difficile) e tu potresti portarmi qualche dato o informazione per spigarmi perchè oggi in Italia la politica va bene ed è bella (la vittoria della ferrari o dell'italia non può essere ritenuta un dato informativo, tobi .
    così magari i tuoi articoli finirebbero di essere così ideologici e non per ultimo riusciremmo a portare dentro l'arengo anche degli articoli di politica economica

  16. in questo caso io non volevo discutere sul fatto che la politica vada bene o male, volevo discutere su quello che al primo commento rispondeva federico: la destra che si sta modernizzando potra' rappresentare la periferia culturale italiana come il fascismo riusci a fare, all'interno del nostro contesto repubblicano?

    questa domanda nei commenti successivi non e'stata raccolta, per cui la discussione e' rimasta sterile

    il tema dell onore dipende dal fatto che secondo me scelte politiche umanamente profonde (in quanto non voglio dubitare della buona fede di fini ed alemanno, lo dico senza polemica alcuna) meritino rispetto e onore in quanto partecipano come noi alla vita repubblicana. dopodiche se ne discuta apertamente ed aspramente, ma di questo tema, che effettivamente e' abbastanza di opinionistica

    saluti dalle foci del volga

  17. Due considerazioni: in primis il mea culpa degli esponenti di AN è riferito solo a quegli elementi che sono anacronistici rispetto all'insieme del fenomeno fascista. Sarebbe assurdo che nel 2008 un partito votato da milioni di persone si dichiarasse ancora antisemita. E' facile mettere in discussione questi fattori. Ma il corpo centrale dell'ideologia di destra è rimasto immutato nel tempo e allo stato attuale non è ancora stato messo in discussione: il concetto di stato autoritario e forte, il rifiuto nei confronti delle diversità, l'intolleranza. Tutte basi ideologiche che sono state il viatico per le leggi razziali e l'antisemitismo. Intraprendere un serio cammino verso una destra del XXI secolo vorrebbe dire mettere in discussione proprio questo “corpo centrale”. E secondo me non è stato fatto molto in questa direzione.

    La seconda considerazione è riguardo all'appoggio popolare al fascismo. E' vero che Mussolini ha avuto la capacità di incanalare tutte le correnti rivoluzionare e di usarle a proprio vantaggio, e che ha goduto di un grande appoggio. Ma è anche vero che non c'è stata in Italia un'adesione ideologica al fascismo paragonabile a quella dei tedeschi al nazismo o a quella degli spagnoli al franchismo. A parte una non esigua minoranza, la maggioranza della popolazione ha scelto una posizione di comodo (quella di stare con il più forte)!

  18. io mi trovo d'accordo soprattutto con la prima parte del commento di Angelo.
    le recenti proposte su clandestinità, l'approccio classico dello statlismo e proteziosnismo sono un filo rosso tra la politica di destra e quella di oggi.
    poi è ovvio che, a 60 anni di distanza, il fenomeno non si può ripetere nella stessa forma, am i segnali sono abbastanza lampanti

  19. Tobia, come commenti queste parole pubblicate sul corriere
    “Per evitare questa fine (la scomparsa, ndr) il Partito democratico sa quel che deve fare. Innanzi tutto deve liquidare il potere dell'apparato tradizionale che ancora oggi vuole dire la sua, poi mettere a punto le procedure per scegliere i suoi nuovi quadri evitando ogni alchimia di provenienza, infine mandare in pensione tutti quei riti, simboli, formule e linguaggi che appartengono al passato. Per diventare adulto è necessario uccidere il proprio padre: se capita di averne due l'impresa è certo più difficile, ma proprio per questo più necessaria.

  20. Trovo appropriato il commento di Angelo.
    In effetti io penso che buona parte dell ideologia fascista si ritrovi negli esponenti di oggi e che, depurata degli eccessi, purtroppo, possa trovare un certo consenso maggioritario. Stiamo attenti, pero, sul tema dell intolleranza: essere intolleranti verso comportamenti illegali e' democratico, mentre sbagliata diventa una legislazione che discrimini a priori in base ad elementi per es razziali o nazionali. (comunque per es la normativa riguardo i tifosi negli stadi e' spesso al di la' del dettato costituzionale, vedi limitazioni della liberta' personale non stabiliti dalla magistratura, nel disinteresse generale)
    Cioe' che il popolo possa diventare intollerante contro le minoranze (a causa di errori di pochi elementi estremi) e' purtroppo naturale, mentre se la classe politica di destra riesce a mantenere quel consenso evitando di violare la Costituzione (unico vincolo che possa definire cio che e' intollerante e cio' che non lo e') temo potra' schiacciare una visione solidaristica e 'democratica' in minoranza, in quanto inutile. Certo senza un'adesione popolare 'alla tedesca'(a proposito della quale taccio perche' ignorante) ma con un'adesione silenziosa e di comodo all'italiana.

    Per quanto riguarda la domanda di Stefano penso che il problema del PD non sia nel formulismo ma nella sostanza: cioe' vorremmo capire che cosa vuole fare se vince e perche' dovrebbe convenire votarlo, altrimenti votiamo la Lega perche' ci sono troppi rumeni sotto casa.

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