Ali di piombo
Concetto Vecchio – BUR – 2007 – pagg. 262
Raccontare gli anni di piombo, come noto, è impresa ardua. Per due motivi, sostanzialmente. Anzitutto, cimentarsi nella (ri)lettura dei nostri anni più bui significa ormai scontrarsi con la composita serie di provocazioni, illazioni, attacchi faziosi – e, soprattutto, interessati – di turno. Secondo, c'è da dire che la saggistica in questione, d'altra parte, spesso si traduce o in una mera invettiva o in una narrazione di personaggi e eventi appesantita, lacunosa, in cui l'attendibilità dell'indagine storiografica non è garantita. Ali di piombo, del trentacinquenne Concetto Vecchio, già padre del fortunato ritratto del Sessantotto Vietato Obbedire, è la gradita eccezione. Quello che abbiamo tra le mani è anzitutto un volume ben documentato, distante da sociologismi e politichese. Non un semplice “ritratto di famiglia”, bensì un mirabile racconto che lascia parlare i fatti, e che, quando le cronache del tempo diventano irrecuperabili, si affida a testimonianze dirette – Ezio Mauro, Diego Novelli, Arrigo Levi, Gad Lerner, Enrico Deaglio, Giampaolo Pansa. Vecchio stringe sulle vicende più tese (l'uccisione di Lorusso a Bologna, quella di Giorgiana Masi a Roma, la contestazione di Luciano Lama alla Sapienza), recupera le figure, per così dire, di secondo piano (da Carlo Rivolta, giovane promessa di Repubblica stroncata dal flagello dimenticato di quegli anni – l'eroina – a Antonio Cocozzello, consigliere democristiano torinese bersaglio del piombo più ostinato, e al vicedirettore del La Stampa, nonché padre di un militante di “Lotta Continua”, Carlo Casalegno), va al di là del piombo parlando di Andrea Pazienza e di Radio Alice, del femminismo e dei “Porci con le ali”, dell'Italia che cambia, dell'Università dei baroni e della disoccupazione giovanile, del meridione. Il tutto contestualizzato in una realtà che, ricorda l'autore, era stata più ampia, in cui c'erano stati l'affare Lockheed in Parlamento e la fuga del criminale nazista Herbert Kappler dall'ospedale militare del Celio, il Mistero Buffo di Dario Fo in tv e la vignetta di Forattini sul Cossiga vestito da autonomo, il tragico “bollettino del 1° luglio” citato nel Paese Mancato di Guido Cranz. Ali di piombo arriva primo nella competizione editoriale scatenatasi in occasione di questo trentennale dal '77, in tutti i sensi. Ali di piombo non è uno dei soliti libri sul terrorismo.
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