Felix Ravenna
Nell'accogliente complesso di San Nicolò in via Rondinelli si è aperta una nuova mostra, fino al 7 ottobre, sul periodo felice di Ravenna fra il V e il VI secolo.
Una volta divenuta capitale dell'impero nel 402, Ravenna vede accrescere in misura notevole la sua superficie e il numero dei suoi monumenti, il che costituisce l'apertura di un nuovo capitolo della sua storia.
Contestualmente il centro si apre a commerci e a relazioni culturali di carattere transregionale e internazionale. Tra gli interlocutori di Ravenna ci sono l'Africa e il vicino Oriente e, più vicina, l'area dell'alto Adriatico. Qui si trova una serie di città di considerevole importanza fin dall'età romana, a cominciare da Aquileia, centro portuale al quale Ravenna si sostituisce come primo approdo commerciale per la zona. Inoltre, nello stesso periodo, nell'area in questione nascono nuove città, come Grado, un castrum fondato nel V secolo.
Tra V e VI secolo, e in particolare dopo il 540, anno della conquista di Ravenna da parte dei Bizantini, la rete che interconnette questi centri urbani e i territori circostanti si fa sempre più fitta. Ne danno testimonianza le rotte commerciali, alle quali fa riferimento Cassiodoro (ad esempio dall'Istria giungevano a Ravenna vino ed olio al tempo di Teodorico). Traccia di questi rapporti si nota anche nel campo dell'artigianato storico-artistico, che trova nei mosaici una delle sue voci fondamentali per quest'epoca.v
Più in generale, la costa adriatica – e soprattutto l'alto Adriatico – diviene fin dal V secolo una delle aree più rappresentative relativamente alla costruzione di nuovi edifici ecclesiastici e alla produzione della loro decorazione, in scultura e mosaico (a differenza del resto della penisola, dove l'attività edilizia non risulta così intensa).
La mostra, curata dal grande medievalista Carlo Bertelli e dal professor Andrea Augenti dell'Università di Bologna, prende le mosse da nuovi, inediti mosaici provenienti dalla basilica di San Severo a Classe e da reperti, anch'essi inediti, scoperti in recenti campagne di scavi, per esporre piccoli tesori, alcuni mai visti prima, appartenenti alle classi privilegiate di Ravenna-Classe, Rimini, Cesena, Aquileia e l'Istria.
Numerosi reperti, poi, sono impiegati per illustrare i commerci e l'artigianato artistico di ambito ecclesiastico. Per descrivere l'alto tasso di militarizzazione dell'epoca sono esposti armamenti ed accessori del vestiario militare.
Segnalo in particolare, il tesoretto rinvenuto a Classe negli scavi del 2004, composto da sette cucchiai, oggetti una volta utilizzati solo dai ceti dirigenti, ed una coppa in argento, che costituisce una delle più importanti scoperte degli ultimi anni in area ravennate e la ricostruzione di un intero magazzino del porto di Classe, distrutto in un incendio al tempo di Teodorico e rinvenuto, nel 2005, con tutto il suo prezioso contenuto di anfore che trasportavano vino ed olio.
Tutte le informazioni si trovano sul sito www.felixravenna.it