Pages Menu
RssFacebook
Categories Menu

Scritto da nel Il Mondo nel Pallone, Numero 15 - 16 Aprile 2007 | 0 commenti

Capitolo 3 – Politica? (parte settima)

Fin qui, giusto o sbagliato che sia, popolare o meno, tutto bene.

Il problema che ancora una volta e' la situazione di un ubriaco che cerca le chiavi nel posto sbagliato, nell'unico sprazzo di luce che gli e' consentito.

Un cane che abbaia sotto l'albero sbagliato.

Il sistema Italia non va male per i motivi suddetti. Ciò di cui sopra sono semplicemente gli effetti della crisi. La cause sono altre.

Tutto e' politicizzato, la pervasività della politica, l'invadenza dei poteri oscuri che governano il Paese sta paralizzando l'economia, lo stato sociale e le istituzioni.

Siamo in mano ad un'infinità di lobby che bloccano ogni cosa che si muove, qualsiasi cosa respiri e che rischi di intaccare i loro interessi. Leggetevi quel comunista di Francesco Giavazzi nel suo recente “Lobby d'Italia”.

Che ne vorranno sapere poi i Francesco Gavazzi di economia, i Mario Monti di Antitrust e concorrenza, i Tommaso Padoa Schioppa di sistemi bancari, i Mario Draghi di tesoreria e gli Alberto Alesina di come gira il mondo?

Che cosa ne sanno tutti questi tecnici da strapazzo di come aiutare il loro paese.

Un tesoro che aspetta solo di esser ritrovato e facciamo finta di non saperlo. Anche se qualche doblone pare muoversi, e nessuno capisce come sia stato possibile. Si stenta a crederlo e, intanto, ci si lamenta.

D'altronde, quanto è più divertente e profittevole un Tremonti che parla di economia, un Fazio che si lega alla sedia, un Romiti che manda a piedi all'aria un altro colosso o un tandem Galliani-Carraro che decidono le sorti del nostro calcio.

La verità è che siamo nelle mani di avvocati, notai, dottori che potrebbero ormai iscriversi al WWF, di burocrati politicizzati e banchieri che senza un soldo possiedono mezz'Italia, baroni universitari, massoni riconosciuti dalla legge. Tutto in mano ai vecchi notabili, decent people, come li chiamerebbero nei paesi anglosassoni.

“Decent People”. Basta poco, qui, per essere tale. Basta fingersi Cattolico praticante. Basta fare un po' il bigotto e prendere al treno giusto. Basta stare con i più forti e dire balle come mestiere. Basta fare i propri interessi e costringere chi potrebbe darci una mano ad abbandonare il Paese sconfitto.

“Decent People”. Quelli che hanno ucciso l'Italia

E, con essa, il Calcio.

La produttività cala perchè nessuno si è mai preoccupato di costruire all'Italia le basi per essere un paese normale ed avanzato. Perchè è sempre stato più conveniente, elettoralmente parlando, spendere soldi in aiuti e debito pubblico piuttosto che investire denaro per costruire una società innovativa, un'economia avanzata.

Nessuno ha mai pensato bene di finanziare adeguatamente scuole, aggiornamenti, tecnologie, brevetti, ricerca e sviluppo, infrastrutture e un apparato finanziario adeguatamente regolamentato e aperto. Non ci hanno mai sprecato tempo perchè queste sono strategie di lungo periodo, sono investimenti a lungo termine, di quelli che danno un ritorno nel giro di decenni.

Inutile dire che i settemila governi che si sono susseguiti dal dopoguerra ad oggi, davanti alla prospettiva di sopravvivere non oltre un semestre, scegliessero di sperperare denaro sperando di fare contenti un po' tutti noncuranti del fatto che determinate scelte non avrebbero portato beneficio alcuno al Sistema Paese e per le generazioni future.

Idem per quanto riguarda il calcio. I vertici di Lega e Federazione non sono persone scelte tra esperti di gestione o tra amministratori rispettabili, sono militanti di partito, fedelissimi di un leader politico, tirapiedi di qualche eminenza grigia e pertanto consci del fatto che la loro posizione e' inevitabilmente legata alle sorti del padrino, del protettore, del partito cui fanno capo, degli interessi che devono difendere. Per fortuna loro certe eminenze grigie hanno tirato le fila per decenni ormai e loro hanno potuto rimanere aggrappati alle loro sedie per anni. Troppi anni.

E così via verso la RAI, Alitalia, Primariati, Rettorati, Ministeri, Dicasteri, ENI, ENEL, AGCM, CONSOB, Consigli di Amministrazione, Serie A, B, C, Nazionale Dilettanti, portaborse e massaggiatori, medici sociali e procuratori, presidenti e direttori sportivi.

Le cause del malessere sono da cercare in chi mai si è assunto le proprie responsabilità di dirigente lungimirante di un sistema, Sistema Paese o Sistema Calcio, il buco dello stivale sta in chi ce lo ha lasciato e in chi quotidianamente contribuisce a peggiorare i nostri conti pubblici o i nostri bilanci, nella speranza che distribuendo un po' di soldi di qua e un po' di la si possano vincere le prossime elezioni politiche o federali, “tanto fanno tutti così” e confidando nel fatto che, quando qualcuno presenterà il conto, io nemmeno ci sarò più qui.

Il calcio va male perchè nessuno si e' mai preoccupato di cercare un equilibrio sostenibile; perchè, come per qualsiasi altra cosa, finché ce n'è Viva il Re, perchè ormai abbiamo fatto trenta e quindi tanto vale far trentuno.

E quando le cosa si mettono male si dà la colpa al governo prima o a quello dopo e si scappa con i soldi. E i poveretti, la gente comune, sta qui a raccogliere i pezzi aspettando il 27 del mese.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>