Pensieri
E allora parliamo di morte…..
Argomento già di per se all'apparenza triste e trito, se aggiungiamo che questo arengo è pieno di filosofi, storici letterati e scienziati, perché ne parli proprio tu? Tu che fino adesso ci hai solo raccontato storie?
In fondo di morte ne hanno parlato fin dalla notte dei tempi, e se ne sono dette di tutti i colori anzi se ne sono dette di tutti in neri.
Senza questionare se chi scrive e chi , spero, leggerà è credente o no, sono sicuro che non sia mai esistito nessuno, dallo schiavo al re, che non si sia chiesto “c'è o non c'è qualcosa dopo”
La Fantasia umana ha permesso di teorizzare risposte di ogni genere.
Anticamente, l'aldilà era un luogo dove gli Dei continuavano ad essere dei gozzoviglianti e litigiosi e gli uomini restavano uomini relegati in angusti luoghi comunque peggio di questa terra non è che ci fossero tutte queste comodità, quando non capitava di peggio tipo farsi mangiare pezzetti di corpo ripetutamente per l'eternità. Si arrivava a dire, meglio l'ultimo dei vivi che il principe dei morti, e allora, come adesso, l'ultimo dei vivi non è che se la passasse proprio bene.
C'è chi ha pensato alla reincarnazione, dove, una volta esaurita la pratica vita ti tocca ricominciare, e se non hai raggiunto il budget, tocca ricominciare magari sotto forma di lumaca o ramarro, ma se ti va fatta bene magari rinasci industriale cocainomane…
I cristiani, gente indubbiamente fantasiosa, basandosi su “testi sacri”che non mi risultano essere piani edilizi, hanno costruito nell'aldilà: una buca, con una pista di pattinaggio sul ghiaccio nel fondo ma molto caldo a mezza via (costi energetici spaventosi) un monte, probabilmente con i materiali di riporto della buca, terrazzato a dovere, e una sorta di cielo con nuvolette locate annesse.
Come se non bastasse per secoli hanno poi edificato un quartiere dormitori (limbo) che ultimamente hanno deciso di sgomberare.
Qualcuno sostiene poi di mantenere una linea diretta con “i morti”, ma pare che queste linee diretta costino più delle linee erotiche.
Culture un po' meno fantasiose e più lineari immaginano praterie nell'aldilà (nell'aldiqua ormai sostituite da campi di grano e mais)e un ricongiungimento con madre natura, teoria che al vostro scrittore non dispiace poi tanto visto che la ricollega al concetto scientifico che nulla si crea e nulla si distrugge.
Tutto questo sproloquio per evidenziare il paradosso di voi mortali: l'unica cosa certa nella vita è la morte che per contro è la più grande scommessa diciamo, per ironia, della vita.
E tutto questo senza entrare nel ginepraio dell'anima e della sua collocazione visto che l'hanno messa un po' ovunque tranne che nei luoghi di diletto del corpo umano.
Me ne stavo dormicchiando sul mio materassino masturbandomi la mente con questi pensieri, gironzolavo fra un aldilà e l'altro e mi è sorto un dubbio.
La pena di morte. Detto che sono contrarissimo per tutte le ragioni possibili etiche e morali, nonché procedurali sono giunto alla conclusione che è addirittura paradossale!
Punireste voi un curioso rivelandogli il mistero?