L'Arengo di Bologna
Cari Viaggiatori, forse ve ne eravate già accorti. Anche se l'unico segno visibile, oltre ad un certo accento e a qualche segnale nelle presentazioni personali, si trovava nel Tribunale presso il quale L'Arengo del Viaggiatore è registrato. E' giunta l'ora, all'alba di questo 2007, nella quale il comandante informa i signori viaggiatori che L'Arengo nasce a Bologna. E se non ci è proprio nato e non è del tutto originario di queste parti (in fondo chissà, i bolognesi, se esistono…) di certo ci è cresciuto, ci si è affezionato e ci è diventato grande.
Questa palestra che da qualche mese ha aperto le iscrizioni vuole diventare un po' più reale e vicina alla realtà terrena di quanto possa far sembrare l'etereità di un sito web.
In questa sezione della nostra rivista ci occuperemo della città di Bologna. Il gioco è lo stesso delle altre sezioni. Scrivete un commento, un' analisi, un pensiero sull'aspetto della città felsinea, su un aspetto che ritenete significativo, sia troppo nascosto che troppo visibile. Che sia una torre, un tortellino, una manifestazione, un sogno. Fatelo con un numero di caratteri che sia compreso indicativamente tra 3000 e 5000, argomentando le vostre affermazioni.
In questo Arengo tra il sacro e il profano si assaggia il gusto della chiacchiera leggera durante un pasto pesante e della discussione impegnativa addentando un panino.
Incontreremo luoghi di ristoro e di svago, osterie teatri e locali notturni, ma ci impegneremo anche a sottolineare i punti importanti della politica e dell'economia cittadina. Il macroscopio con il quale abbiamo cominciato ad analizzare la realtà nazionale ed internazionale punterà il suo obiettivo sui problemi più vicini a noi. Sia chiaro, le nostre aspirazioni non si sono ridotte alla pulizia del giardino sotto casa ed ai luoghi di sgambatura per i cani. Al contrario. La nostra smodata ambizione e la nostra fiducia per le sorti progressive dell'umanità ci spinge ad impegnare il nostro sforzo intellettuale per l'analisi e la soluzione dei problemi veri che toccano la vita di tutti noi tutti i giorni: il traffico, la sicurezza, il lavoro. Anche in città si incontrano l'economia e la politica, la letteratura e la filosofia, la scienza, lo spazio ed il tempo libero. Si beve vino e si leggono libri.
Il metodo del portico e della piazza è quello del confronto democratico, tra cittadini vecchi e nuovi, bianchi e neri, con il desiderio di confrontarsi così come avviene in quella vita associativa e sociale che impegna e coinvolge una larga e volenterosa parte della Bologna di oggi. Sarà nostra cura e piacere cercare di coinvolgere e rappresentare in queste pagine virtuali l'amore diretto verso i luoghi della turrita città.
La nuova frontiera non è solo verso il sole, occidente ed oriente, ma è anche nel buio dentro di noi. Abbattere i muri più o meno invisibili che sorgono ovunque, anche dalle parti di chi vi sta scrivendo, è il desiderio di chi vuole viaggiare anche quando è fermo. Ci auguriamo di ritrovarci in buona e numerosa compagnia.