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Scritto da nel Il Mondo nel Pallone, Numero 5 - 1 Novembre 2006 | 0 commenti

Capitolo 2 – Guida turistica per extraterrestri

Parliamo dunque di calcio, come promesso.

Ma lo facciamo cominciando dall'inizio anzi dal di fuori, dal punto di vista di un extraterrestre (o di uno straniero in gita) e vediamo un po' che cosa potrebbe trasmettere il suo schermo satellitare.

Di certo una scena potrebbe raffigurare un essere umano seduto sul divano con il telecomando in mano e il bisogno di un programma televisivo da scolpirsi negli occhi, cosicché da fare l'idea al nostro amico alieno di un popolo di automi in crisi depressiva e probabilmente potrebbe stare ad osservare la scena all'infinito nell'aspettare un ghigno soddisfatto del malcapitato.

Ecco, forse ci siamo, la coda del suo occhio ha brillato ed il dito ha invertito il gesto: sintomo evidente di reazione dell'utente televisivo medio alla fugace visione di programmi calcistici. Sarebbe interessante commissionare un sondaggio per scoprire la percentuale della popolazione che ha come bisogno fisiologico quello di tornare immediatamente alle immagini che ha appena intravisto, appurarsi che sia effettivamente calcio, apprendere risultati o eventuali colpi di scena, respirare profondamente e, solo allora, continuare l'eterna ricerca.

Strike, o quasi.

A qualsiasi ora, su qualsiasi canale e in ogni zona del mondo.

Beata globalizzazione.

Se fosse un normale ed uggioso lunedì mattina, E.T. vedrebbe con curiosità lo stesso soggetto come al solito in mostruoso ritardo, fermarsi ugualmente a prendere cornetto e cappuccino al bar sottocasa e nonostante la consapevolezza di dover rinunciare alla pausa pranzo per riparare ai tragici “cinque minuti” attento e bramoso di risollevarsi lo spirito con il titolo della gazzetta dello sport. Nella migliore delle ipotesi e al limite dell'incoscienza con la versione scannerizzata delle prime due pagine. Poi il traffico, la coda, il cartellino e l'inizio della settimana.

Già, chissà che pensa il nostro amico verde di questa suddivisione del tempo. Chissà se ci crede alla solita storia, quella di Dio che creò il mondo e la domenica si riposò.

Infatti è la solita storia, quella che in Italia dura una settimana.

Quando la depressione si fa largo per tutta la giornata e la domenica è ad anni luce, non c'è miglior giustificazione quando tra sé e sé ci si domanda perché mai, di nascosto da tutti, il lunedì sera è il turno di guardare Il processo di Biscardi.

Che ci piace pure. E anche se adesso è retrocesso lo inseguiamo nelle serie, pardon nelle Tv, minori.

Il Grande Palinsesto, che non è uno sprovveduto e accudisce da anni la nostra penisola, ci capisce e ci precede.

Prende atto del nostro male, le sistematiche e prolungate crisi di astinenza da calcio, e ci somministra quotidianamente calcio a volontà. Più di quanto basterebbe a calmarci, abbastanza da tenerci vivi ed attivi fino al venerdì sera.

Se la fortuna ci assiste già martedì sera inizia il turno di Champions League, altrimenti la Coppa Italia

va più che bene. Perché il mercoledì di coppa, come valvola di sfogo infrasettimanale, è molto meglio di un punching-ball.

Il giovedì, quando ormai la strada è decisamente in discesa, ci possiamo rilassare e il Grande Palinsesto- appunto dicevamo di quanto sia attento e magnanimo- ci mostra spesso e volentieri le migliori partite del massimo campionato europeo, Champions League o Uefa che sia. Per i più affezionati e per gli amanti degli orari estremi (tanto domani è venerdì), la Premier League e gli eurogoals sono un toccasana.

Grazie a Dio oggi è Venerdì, domani si dorme, stasera si esce ma soprattutto, domani, torna in scena il Campionato Tim. A partire dalle diciotto con gli anticipi, il meritato riposo sarà allietato da tutto quello che non avete mai osato chiedere sul calcio.

Opinioni, interviste, bombe e pendolini, titoli eclatanti, schedine, totogoal, totosei, otto più uno, letterine e vallette, Moggi, Giraudo, Giletti e Bettega. Gli auricolari, la censura in diretta, il Catania, Gaucci, i meriti sportivi e il seguito televisivo. Byron Moreno, Collina, Galliani, la moviola, gli arbitri cornuti, Carraro, il turnover, il doping, la Nazionale, serie A, B, B a ventotto squadre, i giocatori che proprio costano troppo, le barzellette, i decreti spalma debito.

Quelli che Gioco Calcio.

Mughini, chi marcherà a uomo, chi avrebbe dovuto marcare a zona, chi Zidane lo avrebbe tenuto a uomo. Ognuno dice la sua: eccola, la libertà.

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