Conto energia I, il solare all' italiana
Incredibile ma vero, anche in Italia arriva l'energia solare. Sono pronte ad entrare in funzione centinaia di impianti di piccole, medie e grandi dimensioni per la produzione di energia elettrica attraverso pannelli fotovoltaici. Il boom del solare si è scatenato grazie all'iniziativa promossa dal Ministro delle Attività Produttive (MAP), di concerto col Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio (MATT), che ha emanato il 28/07/2005 il decreto ministeriale che definisce i criteri per l'incentivazione dell'energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici: il cosiddetto CONTO ENERGIA. Il conto energia è una forma di incentivazione alla produzione di energia elettrica dal sole. Si garantisce al produttore di energia per venti anni un prezzo minimo di acquisto per ogni kWh prodotto, più il corrispettivo per l'immissione in rete dell'energia, tale incentivo è finanziato applicando alle tariffe elettriche nazionali una piccola componente di prezzo (circa 0,0018 €/kWh); il decreto stabilisce inoltre che l' obiettivo nazionale di potenza cumulata da installare sia al 2015 pari a 1.000 MW. Per impianti di piccole dimensioni il ritorno dell'investimento è garantito in 9 anni e mezzo circa[1]. Nel caso di impianti più grandi (2,5 ettari circa di superficie occupata), dove si raggiungono notevoli vantaggi dall'acquisto di una grande quantità di pannelli, si può arrivare ad un tempo di ritorno di investimento di circa 6 anni, con flussi positivi dell'ordine dei 200.000 €/anno.
Si capisce come le domande per l'installazione di impianti sia enorme e la disponibilità per il 2006 sia già andata esaurita. L'investimento è sicuro, il ritorno è garantito e le banche sono ben felici di concedere lauti mutui a favore dell'investimento.
Finalmente l'Italia intuisce che, mentre maturano i meccanismi del libero mercato dell'energia, è il momento di imporsi dei regolamenti e trovare risorse per il fotovoltaico. L'incentivo promuove l'investimento di risorse private, dai piccoli risparmi ai grandi capitali, senza discriminazioni ognuno potrà essere un piccolo capitalista dell'energia rinnovabile. Infine anche noi italiani potremo infrangere l'annoso tabù del considerare inappropriato ogni accostamento tra denaro e coscienza ambientalista. Deo gratias! Il CONTO ENERGIA funziona. La richiesta ad aprire cantieri è elevata, i produttori di pannelli solari saranno spronati a migliorare i loro cicli di produzione ed i prezzi caleranno favorendo così la diffusione di tale tecnologia.
Mio padre è un uomo di banca, ha poca confidenza con i kilowatt ed i kilowattora, ma di sicuro ha una certa familiarità con i numeri che frusciano; la prima cosa che mi ha detto nel suo abruzzese ostentato, dopo che gli avevo entusiasticamente descritto il “CONTO ENERGIA”, è stata: “Fije care, l'acque và a lu mare” (figlio caro, l'acqua và al mare).
Sarà anche stato per quell' aria di bonaria comprensione che spesso tocca subire ad un figlio di cui si vuol placare l' ingenuo coinvolgimento, ma ricordo bene quell'istante in cui, messo davanti all' inconfutabilità del banale, ho sentito netto il sapore acre della realtà.
Quando i 1000 MW saranno installati, i cittadini italiani pagheranno per l'energia fotovoltaica[2] una cifra dell' ordine dei 608 milioni di €uro all'anno. Il CONTO ENERGIA costerà dunque agli italiani un totale di 12 miliardi di €uro da pagare in 20 anni.
Vedendo le cose da questa prospettiva forse è il caso di fare alcune riflessioni. Se si chiedesse esplicitamente alle famiglie italiane: “sareste disposti a pagare 4€ all'anno in più nella vostra bolletta per promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili?”, la risposta sarebbe con grande probabilità sì. I 608 mil €/anno non devono dunque spaventare per l'ammontare della cifra. La domanda che tuttavia è lecito porsi è: “per cosa stiamo pagando?”. Stiamo veramente pagando per la promozione delle fonti rinnovabili? Stiamo veramente pagando per il nostro futuro?
Continua…
[1] Dal rapporto di calcolo curato da ISES Italia (International Solar Energy Society, www.ilsolea360gradi.it).
Esempio di calcolo semplificato di costo e tempo di rientro economico con il conto energia (criteri dell'esempio validi per impianti da 1 a 20 kWp).
Ipotesi: Impianto FV residenziale in Italia centrale da 2 kWp (16 metri quadrati di superficie)
Esempio di consumo del proprietario dell'impianto: 3.000 kWh/anno
- Costo chiavi in mano (stima): 14.000 € + IVA 10% = 15.400 €
- Produzione in Italia Centrale (2 kWp) = 2.600 kWh all'anno
- Guadagno dalla vendita del kWh FV = 2.600 x 0,445 € = 1.157 € all'anno
- Risparmio sul costo evitato dell'energia consumata (pari a quella prodotta dall'impianto FV su base annuale): = 2.600 x 0,17 € (costo medio dell'elettricità per le famiglie) = 442 € all'anno (in questo caso si pagheranno alla società elettrica effettivamente solo 400 kWh)
- Vantaggio economico totale annuale = 1.157 + 442 = 1.599 € all'anno
- Tempo di ritorno dell'impianto = 15.400 : 1.599 = ~ 9,6 anni
Dopo questo periodo si rientra dell'investimento e si comincia a guadagnare.
[2] Attraverso gli 0,0018 €/kWh in bolletta