Viareggio e il Carnevale… tutto l’anno
Sono sei all’anno i corsi mascherati, le celeberrime sfilate dei giganteschi carri allegorici sull’elegante lungomare: nel 2024, in una centocinquantunesima edizione che si preannuncia scoppiettante, si terranno fra il 3 e il 24 febbraio. E poi ci sono i rioni, le accese feste serali che infiammano alcuni quartieri della città di colorati bagordi e sonore bisbocce. Ma a differenza di tutte le altre manifestazioni del mondo questo Carnevale, che tra gennaio e marzo porta in strada più di mezzo milione di spettatori, è fruibile tutto l’anno.
Per questo vi portiamo in visita virtuale, e vi suggeriamo una visita reale, alla Cittadella del Carnevale. Arrivandovi si ha l’immediata percezione di accedere a una moderna arena: e in effetti d’estate viene usata come tale, offrendosi a spettacoli e concerti. L’ampio spazio ellittico intorno al quale affacciano i capannoni dei carri allegorici e delle mascherate, dove gli artigiani della carta a calco costruiscono le grandi macchine per le sfilate, dà l’idea di un abbraccio. E tale è nel significato, se è vero che questa struttura non è accessibile solo alle scolaresche di zona ma a tutti noi, quando vogliamo.
Qualche giorno avanti il Martedì Grasso del 1873 comparvero in città manifestini che fecero riunire la gente nella centralissima Via Regia (da cui deriva peraltro il nome della città), e così cominciò a prender forma il Carnevale come lo intendiamo oggi: prima di allora le maschere erano appannaggio di teatri e feste private. L’evento crebbe velocemente e già sul finire del secolo le carrozze addobbate a festa si trasformarono in maestosi carri con figure modellate da artigiani e rette da enormi strutture di legno costruite dai carpentieri navali della Darsena viareggina.
Arriviamo agli anni del Liberty. È del 1923 il Pierrot che sbatte le palpebre, rivoluzione del primo movimento; risale invece al 1930, frutto dell’estro del locale artista futurista Uberto Bonetti, la figura di Burlamacco, maschera ufficiale del Carnevale che prende il nome dal canale che collega il Lago di Massaciuccoli al mare (Burlamacca, per l’appunto). È vestito di rosso, bianco e nero, il più caldo e intenso colore primario accanto al più luminoso e al più scuro colore acromatico: il contrasto ben rappresenta il crogiolo di animi e di personalità dei viareggini nello spirito del Carnevale.
Il museo della Cittadella ben vi illustrerà le tappe della storia della manifestazione, mostrando i modellini dei carri che hanno segnato edizioni particolari e manifesti particolarmente significativi.
I manifesti pubblicitari si ripetono in grande sui ciclopici portoni degli hangar dove prende forma la maestria degli artigiani; e proprio accanto a loro si svolgono le attività didattiche e i laboratori di cartapesta a cui ci si può iscrivere tutto l’anno per trasformare un’esperienza già di per sé insolita in una giornata davvero speciale per tutta la famiglia.
Né vorrete mancare di far tappa all’Espace Gilbert, recentemente allestito nell’Hangar 16. Visitabile in compagnia delle guide della Cittadella, questo colossale capannone abbraccia in un’esposizione delle grandi figure allegoriche che hanno sfilato al Carnevale. Al centro, la ballerina che – alta tredici metri – campeggiava sul carro vincitore dell’edizione 2004, un progetto rivoluzionario per la tecnica costruttiva. L’unica che ritroverete l’anno venturo: già, perché l’Espace Gilbert cambia ogni anno, e ogni anno vi permette di ammirare dal vero i protagonisti delle sfilate. Un’installazione in continua evoluzione, nel segno che a Viareggio il Carnevale cambia sempre ma non finisce mai.
https://viareggio.ilcarnevale.com/
(31 dicembre 2023)