Stati intermedi
E’ uno dei corpi celesti più belli del sistema solare, Europa, una brillante sfera ghiacciata che orbita con altre decine di satelliti intorno a Giove.
Scoperto nel 1610 da Galileo, con le altre tre lune medicee Calisto, Io e Ganimede, Europa è il più piccolo del gruppo, ha un diametro di poco superiore ai 3.000 chilometri.
Il satellite ha cominciato a svelare i suoi segreti con le osservazioni delle missioni Voyager 2 e, più recentemente, Galileo, ma un ruolo importante lo ha svolto anche il vecchio telescopio spaziale Hubble.
Le immagini trasmesse a terra hanno mostrato come la superficie apparentemente liscia di Europa sia in realtà solcata da fenditure rossastre, che creano un reticolo di linee molto particolare.
L’ origine di queste cicatrici che incidono lo strato di ghiaccio resta ancora un mistero. Così come quello che nasconde il corpo celeste sotto la sua coltre gelata spessa diversi chilometri, anche se in questo caso gli scienziati considerano probabile la presenza di un vasto oceano.
Ipotesi che sta alla base del modello recentemente elaborato dai ricercatori del Jet Propulsion Laboratory della Nasa. La simulazione ha ricostruito una possibile origine e composizione della massa liquida che si celerebbe nel cuore di Europa.
L’ oceano potrebbe essersi formato dalla corrosione di minerali ricchi di acqua, dovuta al decadimento dei loro elementi radioattivi. In origine il mare sotterraneo sarebbe stato acido, con alte concentrazioni di anidride carbonica e solfati, ma col tempo si sarebbe addolcito raggiungendo una composizione simile a quella degli oceani terrestri. Un’ ipotesi che apre scenari affascinanti, come ha osservato Mohit Melwani Daswan, coordinatore del gruppo di ricerca: “ crediamo che questo oceano potrebbe essere abbastanza ospitale per la vita. Europa è una delle nostre migliori possibilità di trovare la vita nel Sistema Solare. “
Qualche risposta in più sarà possibile se la NASA confermerà la missione Europa Clipper, il cui lancio è previsto per il 2024.
Al momento è prematuro pensare che la luna gioviana si trovi in una condizione simile a quella della Terra di qualche miliardo di anni fa, ma alcune analogie non mancano.
La teoria della Snowball Earth, era stata avanzata nel 1992 da Joseph Kirschvink. Secondo lo scienziato americano circa due miliardi e mezzo di anni fa il nostro pianeta avrebbe subito gli effetti di una glaciazione uroniana. Per alcuni milioni di anni la Terra non sarebbe stata altro che una palla di ghiaccio, con temperature medie intorno -50° e un’ atmosfera estremamente povera di ossigeno. I pochi organismi viventi che popolavano il pianeta erano relegati nei fondali oceanici o nei camini dei vulcani.
L’ ipotesi di Kirschvink non ha trovato molti sostenitori, ma è intrigante pensare che in un remoto futuro Europa possa diventa simile alla nostra vecchia e cara Terra.