Museo Classis di Ravenna
La città di Ravenna è molto nota per le sue straordinarie emergenze culturali che è assolutamente inutile ricordare.
Recentemente però se ne è aggiunta una nuova nella frazione di Classe, non lontana dalla celeberrima Basilica di Sant’Apollinare in Classe e dalla omonima stazione ferroviaria.
Si tratta del Museo della Città e del Territorio, inaugurato il primo dicembre del 2018.
Come scrive nella presentazione il prof. Giuseppe Sassatelli, professore dell’Università di Bologna, presidente della Fondazione Ravenna antica e anima di questa opera, esistono vari modi di raccontare una storia: l’archeologo lo fa attraverso oggetti, siano essi cose d’uso quotidiano o preziose testimonianze artistiche. A Classis Ravenna – Museo della Città e del Territorio lo straordinario racconto di una città attraverso i suoi snodi principali, dalle origini etrusco-umbre all’antichità romana, dalle fasi gota e bizantina all’alto Medio Evo, è sviluppato attraverso materiali archeologici il cui valore viene esaltato dall’essere proposto in un’ottica unitaria, nonché supportato da moderni ausili tecnologici.
Un museo aperto, pronto ad arricchire la sua narrazione di nuove acquisizioni, sempre attivo sul fronte della ricerca e flessibile nella struttura espositiva, in rispondenza ai criteri museologici contemporanei. Un museo, infine, concepito per suggerire e sollecitare ulteriori itinerari e approfondimenti, creando una reale e virtuosa collaborazione con altri centri espositivi e monumenti del territorio.
Il museo celebra la potenza di Ravenna nei momenti d’oro nei quali era Capitale, tempi ai quali risalgono i magnifici mosaici da tutti conosciuti, ed è costruito con criteri modernissimi, con agili presentazioni che proiettano indietro nel tempo, molti secoli prima della nascita di Cristo e ci immergono in luoghi di paludi e silenzio, accanto a uomini con elmi e armi in bronzo. Ed ecco che un improvviso fervore anima il paesaggio: sta arrivando la flotta romana, e attorno a voi nasce un porto, che diventa una città, che si amplia, diventa bellissima, una Capitale piena di palazzi e basiliche che tolgono il fiato. A poco a poco torna il silenzio. Ma non dura per sempre, la scena si rianima e, in un crescendo di storie, di lotte, di vite e di incontri, ora siete di fronte a una fabbrica.
Lungo la Linea del tempo, che caratterizza tutto l’allestimento, che occupa 2.600 metri quadrati, vengono scandite le diverse epoche che interessarono la città e il suo territorio: le origini etrusco-umbre, l’antichità romana, la fase gota, l’età bizantina, l’alto Medioevo.
Accanto a questa si sviluppano alcuni approfondimenti che riguardano la crescita e lo sviluppo della città, la sua stratificazione, la flotta e la navigazione, la sua variegata etnicità, la produzione artistica, le consuetudini funerarie e le modalità della preghiera. Gli oggetti della vita quotidiana (anfore, ceramiche, monete) trovano uno spazio adeguato accanto ai materiali più significativi e validi dal punto di vista artistico (statue, mosaici ed altro).
Il museo è ospitato nell’ex zuccherificio di Classe e alla sua storia è dedicata una saletta con testimonianze viventi molto singolari.
Ricordiamo che a pochi chilometri c’è il parco con il sito archeologico che rappresenta uno dei più importanti scali portuali del mondo romano e bizantino, il cui impianto risale al V sec. Proiezioni e lastre prospettiche permettono al visitatore di comprendere architetture non più presenti e di calarsi nell’atmosfera dell’epoca.
Questo Museo, il porto e la già citata basilica, grandioso esempio di basilica paleocristiana, edificata nel VI sec., su una precedente area cimiteriale dove trovò sepoltura il protovescovo Apollinare, patrono di Ravenna dove sono conservati splendidi mosaici policromi absidali e antichi sarcofagi marmorei, costituiscono il Parco Archeologico di Classe (RA), una occasione straordinaria di fare un viaggio nel tempo verso il Medio Evo.
Per ogni altra informazione: https://www.parcoarcheologicodiclasse.it/