Arte e magia
Sono numerose le occasioni di visitare mostre d’arte dove sono raccolte opere o di uno stesso autore o di uno stesso periodo o accomunate dalla medesima corrente artistica. A volte poi viene sparato il nome di un pittore famoso e sotto in piccolo piccolo “e il suo tempo” per cui per esempio mi ritrovai a Rimini dove un unico Caravaggio era circondato da 12 quadri decisamente minori.
Ma è la prima volta che mi sono trovato una esposizione nella quale il filo conduttore è la magia.
Chi mi conosce si stupirà che una persona razionale e positivista come me si sia appassionato a una mostra sull’irrazionale, ma i pezzi esposti emanano un fascino veramente singolare.
A cominciare dalla prima opera: una scultura che con il dito fra le labbra impone il silenzio: se si entra nel mondo magico non bisogna rivelare a nessuno i suoi misteri!
Demoni, spiriti, streghe, maghi, vampiri, fantasmi e altre oscure presenze, fascinosi abitanti di un immaginario che ha stregato maestri dell’arte come Kandinsky, Rodin, Munch, Basile, Klee, Previati, Mondrian, sono i protagonisti di “Arte e Magia. Il fascino dell’esoterismo in Europa”, la nuova grande mostra che dal 29 settembre 2018 al 27 gennaio 2019 trasforma le sale di Palazzo Roverella, nel centro di Rovigo, in tappe di un vero e proprio percorso iniziatico.
Un viaggio alla scoperta delle correnti esoteriche che, a cavallo tra ’800 e ’900, hanno influenzato la pittura in Europa mettendola in contatto con una dimensione in cui la ragione tace e si spalancano le porte di un mondo fatto di mistero, sogno e inconscio, che comunque rappresentano aspetti importanti della nostra cultura, nella quale ribadisco la mia personale preferenza per la parte razionale.
Ogni percorso iniziatico, come ho già detto sopra, comincia con una promessa: gli iniziati non riveleranno le dottrine occulte che stanno apprendendo, e quindi il viaggio di “arte e magia” si apre proprio con un Invito al silenzio. Un gesto, il dito o le mani sulle labbra sigillate del dio greco Arpocrate, traduzione del ben più conosciuto Horus egiziano, che rimbalza da un’opera all’altra, da Giorgio Kienerk (il pannello centrale del trittico “l’enigma umano” che era anche a Forlì alla mostra sul Liberty) a Odilon Redon, intimando al visitatore di non rivelare i segreti che si prepara a scoprire. Un invito a far tacere la ragione, per ascoltare il sussurrio dell’inconscio.
Dai segreti dell’architettura esoterica e dei suoi oscuri simboli alla luce di aure, emanazioni e raggi luminosi, sono rappresentazioni di fenomeni spirituali, protagonisti di opere che, da Previati a Mondrian, evidenziano il passaggio dall’estetica simbolista a quella modernista e avanguardista. E poi il buio, il visitatore passa attraverso i tentacoli di opere oscure, impressionanti e sconvolgenti, scaturite dall’inconscio di Auguste Rodin, Edvard Munch o Vasilij Kandinskij per arrivare nel vero cuore di tenebra della mostra, il Regno di Diavoli, Streghe e Maghi, signori della notte, e delle sue creature, dai vampiri agli animali notturni, fino ai fantasmi, protagonisti di una sezione interamente dedicata allo Spiritismo, a cui la borghesia di fine Ottocento si interessò con un entusiasmo fervido. A questo è dedicato anche un capitolo del catalogo “Esoterismo e teosofia in Liguria” in cui viene citato, il presidente del Circolo Minerva, direttore del Secolo XIX Luigi Vassallo detto Gandolin, del quale ho trovato numerosi libri, nella biblioteca della mia casa di Savona, che appartenevano a mio padre.
Dallo spirito all’anima, il percorso di mostra si conclude ritornando alla luce che, irradiandosi dal lontano Oriente, fa divampare in tutta Europa una passione (oggi ancora viva) per mitologie, dottrine e religioni orientali. Si spiega così l’interesse per il Buddismo (con la ieratica figura di Crowley dipinta da Engers) e lo Yoga di molti artisti, come František Kupka, Jan Toorop o Nicholj Roerich.
“arte e magia” in fondo ci svela che, se è vero che il sonno della ragione genera mostri, è altrettanto vero che, a volte, può generare un’arte decisamente accattivante.
Molti sarebbero i singoli pezzi da segnalare: dalla strega circondata da pipistrelli di Falero (tratta da un tamburello che è assunta a copertina), all’espressione incisiva della “tre femmine e tre lupi” di Grasset, ai gufi di Gabrielli, mi fermo per evitare di ripetere il catalogo. Ma per concludere non posso non citare il bellissimo tavolino tripode tondo per sedute spiritiche di Tahayaht: mi ha ricordato l’unica seduta spiritica alla quale assistetti da bambino: a un certo punto il medium chiese se poteva fumare una sigaretta e il tavolino rispose di si. Ero piccolo, ma capii subito che il trucco c’era…
Per tutte le informazioni pratiche rimando come sempre al sito www.palazzoroverella.com