Utopia o realtà?
Era il 1973 quando David Bowie pubblicava Life on Mars, uno dei suoi più grandi successi. Il geniale artista britannico forse non avrebbe immaginato che, dopo quasi mezzo secolo, la sua hit sarebbe diventata la colonna sonora del lancio verso Marte, avvenuto lo scorso febbraio, di Falcon Heavy, il super razzo del magnate Elon Musk.
Il vettore è un autentico colosso dello spazio. Alto 70 metri, è in grado di trasportare carichi eccezionali, nell’ ordine di parecchie tonnellate. Solo il celeberrimo Saturno V, utilizzato nel programma Apollo per la conquista della Luna, era più potente. E non è un caso che il lancio sia avvenuto dalla stessa rampa da cui, quasi cinquant’ anni fa, partì la missione della Nasa verso il nostro satellite.
Ma il vero big dei cieli deve ancora arrivare. Falcon Heavy è un volo cargo, sta trasportando a bordo l’ auto elettrica Tesla Roadster, un’ altra creatura del visionario Musk. Ma per l’ epico viaggio dei primi cento colonizzatori del pianeta rosso verrà allestito un mostro delle dimensioni di un grattacielo. 106 metri di altezza per 9 di diametro, un poderoso apparato di spinta con 31 motori, in grado di fornire alle sue 5.000 tonnellate di peso complessivo l’ energia necessaria a vincere la gravità terrestre.
Un mezzo faraonico, in linea con il progetto annunciato da Musk due anni fa, di colonizzare Marte con un milione di abitanti, a partire dal 2024. Un’ utopia? Questo lo dirà il tempo. Intanto il magnate non sta a girarsi i pollici, anche se nel dettare i tempi si è finora rivelato un po’ troppo ottimista. Per Falcon Heavy il lancio era previsto nel 2013.
Al di là dei ritardi, Musk non si è romanticamente buttato alla cieca in questo ambizioso programma. Il businessman ne ha una chiara visione imprenditoriale, come ha recentemente dichiarato all’International Astronautical Congress di Adelaide, in Australia:
“ La cosa più importante che voglio dirvi con questa presentazione è che penso di avere trovato il modo di pagare tutto questo. ”
La strategia di Musk per rendere il suo progetto economicamente sostenibile è realizzare vettori spaziali versatili, in grado di essere riutilizzati sia per viaggi verso la Luna che per creare un sistema di trasporto da città a città sulla Terra.
E proprio la sete di conquista del pianeta rosso potrebbe far vivere una seconda giovinezza al nostro satellite. Dopo i momenti di gloria vissuti nel corso della competizione Usa-URSS per la sua conquista, la Luna ha vissuto una lunga stagione di oblio. Ora il futuro potrebbe essere più roseo. Oltre al progetto di Musk, anche la Nasa ha allo studio un progetto per la messa in orbita intorno al nostro satellite di una piccola stazione spaziale, da utilizzare come punto logistico intermedio negli itinerari marziani. Un ulteriore passo del programma prevede la realizzazione di una base lunare permanente.