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Scritto da nel Arte e Spettacolo, Numero 139 - 1 Aprile 2017 | 0 commenti

A spasso per i Musei di Bologna: Arte Moderna e Archeologia

A spasso per i Musei di Bologna: Arte Moderna e Archeologia

 

Un singolare regalo natalizio della figlia ai genitori (una tessera annuale di libero accesso a tutti i musei della città) ci ha “obbligato” a organizzare una visita sistematica di queste istituzioni, almeno di quelle che erano anni, se non decenni, che non avevamo più visitato.

Con questo articolo reputo opportuno una prima relazione su quanto visto, sperando di stimolare qualche lettore a seguire le nostre orme e usufruire di questo notevole e stimolante patrimonio che la nostra città ci offre.

Il primo museo visitato è stato il Mambo, con la sezione dedicata a Morandi, in quanto…il più vicino a casa. Le raccolte della ex Galleria d’Arte Moderna di Bologna sono state interessate da una complessa e necessaria riconfigurazione in occasione del loro spostamento di sede per l’apertura del MAMbo, avvenuta il 5 maggio 2007. Nell’autunno 2012, a seguito del trasferimento del Museo Morandi in quegli spazi si è avviata una nuova progettualità espositiva, presentandosi al pubblico in una nuova veste.
La presenza della collezione morandiana – oltre a mettere in risalto la grande influenza dell’artista nel contemporaneo - crea un collegamento con le vicende artistiche bolognesi, con la storia del museo e con le sue ragioni fondanti, generando un forte legame con la Collezione Permanente.
Grazie a un continuo incremento del patrimonio garantito da nuove acquisizioni, donazioni e prestiti in comodato, la Collezione è costantemente oggetto di ricerca e rinnovamento.
Il percorso espositivo si articola attualmente in nove aree tematiche, che documentano alcuni tra gli aspetti più innovativi della pratica artistica dalla seconda metà del Novecento fino a oggi, visti attraverso l’esperienza dell’ex Galleria d’Arte Moderna.

Le aree tematiche sono: Arte e Ideologia, 1977 Arte e Azione, 1968 Nuove prospettive e Arte Povera, Forma e Informale, Arcangeli (ultimo naturalismo) e un focus sull’arte italiana contemporanea e infine uno spazio per le nuove acquisizioni.

Fra tutte le opere mi sento di segnalare i superbi “Funerali di Togliatti” di Renato Guttuso con tutti i personaggi storici che lo affollano.

Il secondo è stato un salto nella preistoria al Museo Archeologico che ha sede nel quattrocentesco Palazzo Galvani fin dalla sua inaugurazione ufficiale, avvenuta il 25 settembre del 1881.

Ospita le ricche collezioni archeologiche provenienti dall’antico Museo Universitario dalla donazione del pittore Pelagio Palagi e dagli scavi condotti a Bologna e territorio tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, inaugurati nel 1869 con la scoperta delle tombe etrusche presso la Certosa, a cui seguirono anni di importanti rinvenimenti nella città e nel territorio circostante.

Il Museo si colloca tra le più importanti raccolte archeologiche italiane ed è soprattutto rappresentativo della storia locale, dalla preistoria all’età romana.
La sua sezione etrusca è il punto di partenza per conoscere la civiltà dell’Etruria padana, che ebbe come capitale Bologna, l’etrusca Felsina. Da non dimenticare che la frazione di Castenaso Villanova, subito fuori dalla città, ha dato il nome a una civiltà, detta appunto Villanoviana, e i reperti sono qui esposti.
Le antiche collezioni conservano capolavori dell’arte greca e romana; di particolare rilievo è la raccolta di antichità egiziane, una delle più importanti d’Europa.

Attualmente le collezioni del Museo vantano circa 200.000 opere, suddivise in sezioni (Bologna preistorica, etrusca, gallica, romana, a cui si affiancano quella greca ed egiziana) che in parte mantengono ancora i criteri espositivi e l’ordinamento originali, ma la maggior parte del materiale è ordinata secondo criteri espositivi moderni, con esposti solo pezzi significativi (non montagne di materiali informi)

Per approfondimenti e notizie pratiche il sito è http://www.museibologna.it

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