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Scritto da nel Numero 135 - 1 Dicembre 2016, Scienza | 0 commenti

Anagrafe cosmica

Anagrafe cosmica

L’ ultimo in ordine di tempo è stato l’ asteroide 1991 FM3, ribattezzato dall’ Unione Astronomica Internazionale, Freddie Mercury, in occasione del 70° anno dalla nascita  dell’ indimenticabile leader dei Queen, lo scorso 5 settembre. Ma ricordare personaggi famosi portando il loro nome nello spazio è una forma di omaggio che risale a diversi secoli addietro.

Si può persino trovare un anno preciso, il 1651, quando l’ astronomo Giovanni Battista Riccioli decise di battezzare i principali crateri lunari con i nomi di scienziati celebri. Una novità in un campo, come quello della nomenclatura cosmica, che aveva quasi sempre tratto spunto dalla mitologia.

Il progredire delle tecniche di osservazione stava rendendo diversi corpi celesti sempre più a portata di sguardo. La mappatura dei pianeti interni del sistema solare, Mercurio, Venere e Marte, permise agli astronomi di sbizzarrirsi con la nomenclatura di crateri, valli e montagne che apparivano sulle lenti dei loro telescopi.

Se molte formazioni lunari portano i nomi di famosi scienziati, con qualche eccezione come Dante e Giordano Bruno, il piccolo Mercurio risponde con fior di musicisti e pittori, solo per citarne alcuni: Beethoven, Mozart, Cezanne, Monet.

Venere è il dominio incontrastato di figure femminili celebri nella scienza e nell’ arte. L’ Italia è ben rappresentata con i crateri Maria Agnesi, matematica, Grazia Deledda, scrittrice, e Anna Magnani, attrice.

Qualcuno ha avuto persino l’ onore della doppia menzione, come Galileo e Newton, presenti sia sulla Luna che su Marte.

La mitologia è tornata a farla da padrona con gli asteroidi del gruppo troiano. A questi corpi celesti, ubicati fra le orbite di Marte e Giove,  sono stati attribuiti i nomi dei personaggi della guerra di Troia. A parte questo caso specifico, quella zona del sistema solare è talmente popolata da piccoli oggetti celesti, da rappresentare un’ inesauribile miniera per i battesimi siderali.

Qualcuno si era spinto oltre, come Galileo che omaggiò i Medici con l’ intera famiglia dei quattro satelliti gioviani, Io, Europa, Ganimede e Callisto, che aveva appena scoperto.

Un caso particolare è Urano che per la gioia di Shakespeare, già intestatario di un cratere lunare, annovera fra i suoi satelliti numerosi personaggi di diverse opere scritte dal grande letterato inglese.

Intendiamoci, la catalogazione delle numerose tipologie di corpi celesti, dagli asteroidi alle galassie, è un’ attività complessa che risponde a specifici criteri, fissati dall’ Unione Astronomica Internazionale. Ma per i non addetti ai lavori, dare a un lontanissimo oggetto spaziale un nome conosciuto, oltre al necessario, ma freddo, codice alfanumerico, forse è un modo per far sentire un po’ più familiare l’ immensità del cosmo.

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