Luci e ombre della legge di stabilità
Nel corso di un’intervista a un popolare talk-show il premier Renzi ha evidenziato che la Legge di Stabilità 2016 è concentrata prevalentemente sul taglio delle tasse, Imu, Tasi sulla prima casa e, successivamente Ires e superammortamenti.
La nuova manovra stando alle parole del Premier punterà a combattere la povertà, soprattutto quella infantile, previa introduzione di specifiche norme. Inoltre verrà riservata particolare attenzione al mondo del servizio civile e dell’associazionismo.
Per la cronaca, cancellare Imu e Tasi sulle prime case vale la bellezza di 3,7 miliardi di euro. Il risparmio stimato per famiglia si aggira fra i 180 e i 200 euro. Briciole a confronto dei benefici che andranno a chi possiede immobili di maggior pregio (ville, castelli e altre residenze d’epoca) per loro infatti il risparmi va dai 2000 agli oltre 6000 euro.
Un tema caldo della Finanziaria è quello dei pensionati. La decantata flessibilità in uscita è rinviata, se va bene, al prossimo anno. La nuova legge salva poco più di 30 mila esodati su 50 mila. Meglio di niente si dirà ma probabilmente si doveva – poteva fare di più. Anche la cosidetta “opzione donna” che consente di abbandonare il lavoro in anticipo una volta compiuti i 57 anni viene prorogata a tutto il 2016, ma è stato inserito un nuovo scalone che obbliga le lavoratrici a lavorare due anni in più. Nel documento in esame è previsto anche un fondo di 90 milioni di euro utilizzabile a partire dal prossimo gennaio in favore di disabili che si trovano in stato di indigenza primi di legami familiari di I grado.
Nella Legge di Stabilità 2016, vi sarà un concorso per portare in Italia ben 500 docenti universitari attualmente all’estero che nell’ultimo periodo si sono distinti per elevato merito scientifico. Si tratta sicuramente di una lodevole iniziativa che però non risolve il problema della ricerca e dei ricercatori italiani. Nelle Università del Bel Paese infatti, fra gli oltre 13.000 docenti ordinari in organico nessuno, dicasi nessuno, ha meno di 35 anni.
Molto dibattuto anche il tema dell’operazione che porterà il canone in bolletta. Il meccanismo però è tutt’altro che semplice. La quota scende da 113,5 a 100 Euro e a seguire scenderà ancora sino ad arrivare a 95 euro. Evadere qui sarà difficile, ma per gli inadempienti si profila una multa alquanto salata: 500 euro. Qui è tutta da chiarire la situazione per coloro che non posseggono in casa un televisore. In questo caso, in bolletta ci saranno ugualmente i 100 euro di canone Rai? Si può ipotizzare che in questo caso sarà il contribuente a dover dichiarare con congruo anticipo di non possedere in casa apparecchi Tv.