I poveri in Italia sono oltre 4 milioni
In tutto sono quasi otto milioni le persone in difficoltà economiche, di cui oltre 4 milioni “assolutamente poveri”, ossia non in grado di assicurarsi il necessario per vivere una vita quasi dignitosa. L’Istat evidenzia la stabilità di questi dati in quanto nei due anni precedenti il livello di povertà era risultato in continua crescita.
La povertà assoluta resta particolarmente elevata tra i minori d’età, dove si attesta al 10 per cento, pari ad un milione di minori, mentre è all’ 8 per cento tra i giovani in età compresa fra i 18 e i 34 ossia 857 mila unità. Cifre sicuramente importanti che dovrebbero portare a qualche riflessione più approfondita che vada oltre ai soliti slogan elettorali che lasciano il tempo che trovano.
L’Istituto di Statistica distingue appunto la povertà relativa da quella assoluta.
Nel primo caso troviamo le persone che vivono al di sotto della “linea di povertà” calcolata di anno in anno in riferimento al livello dei consumi, dell’area geografica di riferimento e del numero di componenti della famiglia. In buona sostanza coloro che non riescono a permettersi ciò che viene considerato come il livello di sussistenza minimo.
Rispetto agli anni scorsi si intravede qualche lieve miglioramento, è il caso delle coppie con due figli a carico che però peggiorano la loro condizione dal punto di vista della povertà relativa.
In termini di povertà assoluta, rimane alto il divario tra il Nord ed il Mezzogiorno. Si va da un 4,2 per cento delle città del Nord sino a raggiungere l’8,6 per cento del Sud.
Maglia nera del paese Calabria, Basilicata e Sicilia dove vive nell’indigenza ben una famiglia su quattro. Parliamo di realtà dove il lavoro resta un miraggio con un contesto sociale che negli ultimi anni ha portato ad un grosso calo delle nascite.
I dati forniti dall’Istat consentono di confrontare la situazione degli stranieri regolari con gli indigeni. Bene, tra le famiglie di stranieri l’incidenza della povertà è oltre 5 volte quella degli autoctoni…
Altro dato che emerge in modo assai preoccupante riguarda la mobilità sociale che penalizza i ragazzi che crescono in famiglie povere e prive di mezzi. A causa della crisi per questi ragazzi la speranza di migliorare la propria condizione rispetto a quella dei propri genitori negli ultimi anni si è ulteriormente ridotta.