Andalucia: vincono i socialisti ma Podemos c’è
Da oltre 33 anni al governo della regione più popolata del Paese, il Psoe, ottenendo 47 seggi (otto in meno di quelli necessari per ottenere la maggioranza assoluta) torna ad essere il primo partito di maggioranza relativa (dopo che nel 2012 aveva lasciato il testimone al Ppe) al Parlamento di Andalucia.
Tale regione che detiene il tasso di disoccupazione più alto del paese (dieci punti più della media nazionale) dove quella giovanile sfiora il 60%, ha visto nell’ultimo periodo molti esponenti della “Junta” (governo regionale) coinvolti in scandali di corruzione e malversazione.
A conti fatti la vittoria dei socialisti di Susana Diaz è dovuta più al calo di voti dei popolari che alla quantità di voti raccolti. Il Partido Popular infatti perde quasi mezzo milione di voti, passando dal 40,7% raccolto nel 2012 al 26,7%.
Più che buono il risultato di Podemos, che conferma il successo delle europee dello scorso maggio, aprendo le porte del Parlamento europeo al partito di Pablo Iglesias che si attesta come terza forza regionale sfiorando il 15% ottenendo 15 scranni.
Da segnalare l’exploit del nuovo partito Ciudadanos, movimento fondato in Catalogna dieci anni fa in chiave anti-indipendentista da un gruppo di intellettuali e per la prima volta in campo sul territorio nazionale. I “cittadini” altresì identificati come “indignati di destra” in contrapposizione a Podemos, raggiungendo l’8% conquistando 8 seggi sono ora la quarta forza politica regionale.
L’ascesa di Podemos ha eroso consensi ad Izquierda Unida (sino alla scorsa legislatura alleata del Psoe) che nella sua storica roccaforte si ferma al 6,9% (rispetto all’11% raccolto alle ultime regionali).
Confrontando i risultati con i dati delle passate elezioni si evince che se 3 anni fa, Psoe e Popolari superavano l’80% oggi si fermano al 60%. Il cammino dei due partiti appare ora in salita soprattutto per il secondo. In campagna elettorale i socialisti avevano promesso di non scendere a patti ne con i popolari ne con Podemos. La candidata del Psoe Susana Diaz (le cui ambizioni politiche nazionali da qualche tempo non fanno dormire sonni tranquilli al segretario nazionale Pedro Sanchez) potrà governare senza fare accordi con le altre forze del Parlamento solo se Pp, Podemos, Ciudadanos e gli ex alleati di Izquierda Unida decideranno di astenersi al voto di fiducia previsto a breve alla Camera Regionale.