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Scritto da nel Il Mondo nel Pallone, Numero 108 - 1 Aprile 2014 | 0 commenti

Il calcio italiano corrotto (seconda  parte)

Il calcio italiano corrotto (seconda parte)

Il  secondo  scandalo  del  calcio  italiano  è  datato  1986  e  denominato
CALCIOSCOMMESSE  2  questa  fu  un’  inchiesta  del  1986  relativa  a  un
giro  di  scommesse  illegali  relative  al  campionato  professionistico
nelle  stagioni  1984-1985  e  1985-1986.
L’inchiesta  nacque  da  alcune  intercettazioni  e  venne  condotta  dal
procuratore  di  Torino  Giuseppe  Marabotto.  Il  tutto  inizio  il  2
Maggio  1986  quando  si  costituì  e  venne  arrestato  Armando  Carbone,
braccio  destro  di  Italo  Allodi  (a  quell’epoca  dirigente  del  Napoli)
e  confessò  l’esistenza  di  un  giro  di  scommesse  riguardanti  alcune
partite  di  calcio  nei  campionati  professionistici,  dalla  Serie  A  fino
alla  Serie  C2,  dal  1984  al  1986.
Dario  Maraschin,  all’epoca   presidente  del  Lanerossi  Vicenza,  confesso
di  aver  versato  120  milioni  di  lire  per  vincere  la  partiota  contro
l’Asti  e  lo  spareggio  contro  il  Piacenza  nel  campionato  nel
campionato  di  Serie  C1  1984-1985ma  di  non  aver  truccato  nessun
incontro  1985-1986.  In  realtà  vennero  raccolte  alcune  intercettazioni
telefoniche  che  dimostrarono  il  contrario,  soprattutto  negli  incontri
contro  Monza  e  Perugia.  Successivamente  anche  il  presidente  del
Perugia  Spartaco  Ghini  ammise  che  la  sua  società,  unica  tra  quelle
inquisite  a  preferire  la  retrocessione  piuttosto  una  forte
penalizzazione,  aveva  commesso  illeciti  sportivi.  Vennero  deferite  alla
procura  della  FIGC(federazione  italiana  giuoco  calcio),  gestita  da
Corrado  De  Biase,  le  seguenti  società:  Bari,Napoli,Udinese  in  Serie
A,  Brescia,  Cagliari,  Empoli,  Lazio,  Monza,  Palermo,  Perugia,
Sambenedettese,  Triestina  e  Lanerossi  Vicenza  in  Serie  B,Cavese,
Foggia,  Reggiana,  Carrarese  e  Salernitana  in  Serie  C1  e  Pro  Vercelli
in  Serie  C2.
Alcune  di  loro  (Bari,  Napoli,  Brescia,  Empoli,  Reggiana,  Carrarese,
Salernitana  e  Pro  Vercelli)  furono  prosciolte  dall’inchiesta,  mentre
le  altre  subirono  diverse  penalizzazioni.
La  commissione  disciplinare  della  Lega  Nazionale  Professionisti  e
della  Lega  Calcio  di  Serie  C  resero  pubbliche  le  sentenze  di  primo
grado  rispettivamente  il  5  e  il  9  agosto  1986  con  i  seguenti
giudizi,  con  decorrenza  dal  9  agosto  1986,  per  la  Serie  A  e  B,  e
dal  11  agosto  per  la  Serie  C1  e  C2.
In  Serie  A  l’Udinese  fu  retrocessa  in  Serie  B,  Tito  Corsi  e
Lamberto  Mazza  (General  Mamager  e  Presidente  Udinese)  furono

squalificati  5  anni  con  proposta  di  radiazione,   Franco  Janich
(Direttore  sportivo  Bari)  fu  squalificato  1  anno,  mentre  Italo  Allodi
(Direttore  Sportivo  Napoli)  fu  assolto..  In  Serie  B  il  Perugia  fu
escluso  dal  campionato  di  Serie  C1  e  retrocesso  in  Serie  C2  con  5
punti  di  penalizzazioe,   la  Lazio  fu  retrocessa  in  Serie  C1,  L.R.
Vicenza  non  fu  ammesso  al  Campionato  di  Serie  A,  il    Cagliari  e
il  Palermo  furono  penalizzate  5  punti  nel  campionato  1986-1987,  la
Triestina  fu  penalizzata  1  punto  nel  campionato  1985-1986  e  4  punti
nel  campionato  1986-1987.  Spartaco  Ghini(Presidente  Perugia)    fu
squalificato  5  anni  con  proposta  di  radiazione,  Dario  Maraschin(
presidente  Lanerossi  Vicenza)  fu  squalificato  5  anni  con  proposta  di
radiazione,   Renzo  Ulivieri  (alenatore   Cagliari)  fu  squalificato  3
anni,  Gianfranco  Salvi  ( dirigente  Lanerossi  Vicenza  fu  squalificato  3
anni,  Aldo  Agroppi  (alenatore  Perugia)  fu  squalificato  4  mesi,
Salvatore  Matta.  (  presidente  Palermo)  fu  squalificato  4  mesi,
Onofrio  Schillaci  (  dirigente  Palermo)  fu  squalificato  4  mesi,
Gastone  Rizzato  (direttore  sportivo  Lanerossi  Vicenza)  fu  squalificato
4  mesi,  Costantino  Rozzi  (presidente  Ascoli)  fu  squalificato  4  mesi,
Giorgio  Vitali  (  dirigente  Monza),  Carlo  Bura  (ex  tesserato  Monza)
fu  assolto,  Giancarlo  Piaceri  (  ex  allenatore  Perugia)  fu  assolto,
Luigi  Piedimonte  (  dirigente  Triestina)  fu  assolto.
Tra  i  calciatori  a    Franco  Cerilli  (Lanerossi  Vicenza)  fu
squalificato  5  anni  con  proposta  di  radiazione,  Giovanni  Lorini
(Monza)  fu  squalificato  5  anni  con  proposta  di  radiazione,  Maurizio
Rossi  (  Pescara)  5  anni  con  proposta  di  radiazione,  Claudio
Vinazzani  (Lazio)  5  anni  con  proposta  di  radiazione,  Giuseppe  Guerini
(  Palermo)  3  anni  e  1  mese,  Maurizio  Braghin  (Triestina),  Valerio
Majo  (Palermo)  3  anni,  Sauro  Massi  (Perugia)  3  anni,  Maurizio  Ronco
(  Palermo)  3  anni,  Giacomo  Crivellato  (Cagliari)  2  anni,  Onofrio
Barone  (Palermo)   5  mesi  Antonio  Bogoni  (Cesena)  4  mesi,  Luigi  Cagni
(Sambenedettese)  4  mesi,  Angiolino  Gasparini  (  Monza)  4  mesi,  Tullio
Gritti  (  Brescia)  4  mesi,  Tiziano  Manfrin  (  Sambenedettese)  4  mesi,
Silvano  Benedetti  (  Palermo)  1  mese,  Tebaldo  Bigliardi  (Palermo)  1
mese,  Massimo  Bursi  (Palermo)  1  mese,  Gianni  De  Blasi  (Palermo)  1
mese,  Oliviero  Di  Stefano  (Palermo)  1  mese,  Franco  Falcetta  (Palermo)
1  mese,  Andrea  Pallanch  (Palermo)  1  mese,  Claudio  Pellegrini
(Palermo)  1  mese,  Mario  Piga  (Palermo)  1  mese,  Michele  Pintauro
(Palermo)  1  mese,  Orazio  Sorbello  (Palermo)  1  mese.

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