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Scritto da nel Internazionale, Numero 96 - 1 Febbraio 2013 | 0 commenti

Israele: Netanyahu vince ancora ma il cambiamento è Yair Lapid

Israele: Netanyahu vince ancora ma il cambiamento è Yair Lapid

Israele ha voglia di cambiamento, e ha scelto in Yair Lapid il leader del futuro.
Nei numeri però vince Benyamin Netanyahu anche se non sfonda e il trionfo annunciato alla vigilia ha un gusto amaro perchè ora dovrà fare i conti con il vincitore politico delle elezioni, il nuovo partito centrista laico Yesh Atid.
Change è il claim scelto da Lapid che parafrasando Barack Obama ha festeggiato con i suoi sostenitori con il filo conduttore di una narrazione basta sulla voglia e la speranza di cambiamento.

Netanyahu ha conquistato 31 seggi: molto meno di quelli previsti alla vigilia e nove meno dei quaranta con cui sedevano in parlamento durante l”ultimo governo. Lapid ne ha conquistato 19 mentre mentre i Laburisti di Shelly Yachimovich si sono piazzati terzi con 17 seggi. Infine concludono la composizione del parlamento il nazionalista religioso ultrà Naftali Bennett con 12 seggi e gli ortodossi sefarditi dello Shas, con 12.
Con questi risultati si aprono nuovi scenari che vedono la destra con un totale di 62 seggi contro i 58 del centrosinistra, il che significa che in Israele si apre una stagione politica tutta nuova.
Bibi, già primo ministro dal 1996 al ’99 e dal 2009 ad oggi, ha annunciato il nuovo mandato di Governo basato, tra vari punti programmatici, su una maggiore responsabilità economica, sull’equità fra religiosi e laici, impedire all’Iran di dotarsi di armi nucleari, l’emergenza case e l’eterna questione del conflitto arabo-israeliano.
Con Lapid potrebbe cambiare il ruolo di Israele rispetto al mondo, con l’Onu e gli Stati Uniti che aspettano una rottura rispetto agli ultimi venti anni: sicuramente ciò non avverrà nell’immediato ma il dato politico è che nulla sarà come prima.
Ora la palla passa a Shimon Peres che in questi giorni sta proseguendo le consultazioni con le liste rappresentate alla Knesset (Parlamento) per stabilire a chi affidare l’incarico della formazione di un nuovo governo. Il suo annuncio in merito, ha affermato l’ufficio del presidente, e’ atteso nei prossimi giorni.
Finora i rappresentanti di cinque partiti, Likud-Beitenu, Yesh Atid, Focolare ebraico, Shas e Fronte della Torah, dovrebbero rappresentare la coalizione di maggioranza e hanno indicato a Peres di ridare l’incarico di premier designato a Netanayahu in quanto leader della lista di maggioranza relativa.
Israele si trova davanti una nuova sfida politica in cui Bibi Netanyahu dovrà dimostrare di essere in grado di governare; se il Governo non avrà questa maturità rispetto al cambiamento chiesto da molti, si tornerà a votare prima del 2017.

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