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Scritto da nel Internazionale, Numero 95 - 1 Dicembre 2012 | 0 commenti

Obama si conferma presidente

Barack Obama si conferma presidente degli Stati Uniti “Il meglio deve ancora venire” ha detto il presidente dal quartier generale di Chicago, dal McCormick dove ha celebrato la sua rielezione. “Avete fatto sentire la vostra voce e avete fatto la differenza”, ha detto Obama.
L'Obama in versione 2.0 non è stato scintillante come quello del 2008 quando ha “restituito” agli americani il sogno di un'America migliore, che corre incontro ai bisognosi e affronta la tempesta della crisi economica con quello spirito che rendono gli States unico.
L'Obama che ha battuto Romney ha dovuto affrontare lo scotto della crisi economica, cavalcata dai repubblicani durante la campagna elettorale, da cui però il presidente ha ricevuto anche confortanti conferme.
Infatti l'operazione Chrysler e General Motors è stata premiata con il voto operaio di Michigan e Ohio dove è concentrato il 65% delle fabbriche automobilistiche in cui lavoratori hanno confermato, con il voto, la fiducia in Obama.
Curiosità: a Toledo, altrà città della Jeep, “Joe l'idraulico”, il contestatore di Obama del 2008 che si è candidato con i repubblicani è stato letteralmente surclassato dalla democratica Marcy Kaptur.
“Tutti devono avere opportunità, questi sono i valori in cui crediamo ed è il traguardo a cui dobbiamo arrivare. Ci battiamo perché coloro che vivono in questo Paese non debbano combattere per avere il lavoro o assicurarsi il futuro”.
Così parlò il presidente dopo la riconferma ed infatti, tanto per capire il flusso dei voti, gli ispanici hanno votato tutti per Obama tranne i cubani anti castristi perchè. come spiega Eduardo Gamarra, direttore dell'istituto di studi latinoamericani all'Università della Florida sul Corriere, “Sta nascendo una nuova generazione di cubani all'apparenza più repubblicana delle precedenti”.
Mai come in queste elezioni i socialnetwork sono stati determinanti: Facebook e Twitter sono stati dei veri e propri canali attraverso cui indirizzare i consensi.
Sulla pagina Facebook di Obama si registravano 32,8 milioni di iscritti conti i 12 di Romney: una platea enorme in cui poter “attaccare” l'elettorato indeciso, addirittura sono stati 9,7 gli americani che hanno cliccato sulla spilletta democratica virtuale con su scritto “Ho votato”, per non parlare di Twitter.
La sera che ha preceduto la rielezione di Obama si registravano, 327 mila tweet al minuto, secondo un sondaggio di Pew internet, il 30% degli elettori si è sentito incoraggiato a votare per grazie a post di amici e parenti su Facebook e Twitter.
Sono state, come ha titolato quale giornale, elezioni “social” in cui Obama si è riconfermato ed ora potrà continuare il suo operato: crisi economica, riforma sanitaria, politica estera dove sta tornando in primo piano la questione israelo-palestinese. Good luck mister President!

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