Chavez vince ancora
La terza rielezione in quasi 14 anni: la nuova vittoria elettorale con oltre il 54% dei voti garantisce a Chavez un nuovo mandato presidenziale di sei anni, dal 2013 al 2019.
Lo sfidante dell'opposizione, il giovane Henrique Capriles espressione del mondo cattolico e moderato, appoggiato anche dai movimenti studenteschi, ha ottenuto invece il 45% delle preferenze.
Trentanove anni, Capriles è stato il più giovane vincitore delle primarie di una coalizione d’opposizione a Chavez. Una vita spesa per la politica, a 25 anni è stato eletto in parlamento.
Cifre importanti quelle della vittoria del presidente bolivariano che è stato votato dall'81% degli elettori, pari a circa 19 milioni di elettori registrati.
Chavez ha ottenuto oltre 7,4 milioni di voti, battendo Capriles di oltre 1,2 milioni di preferenze.
Dopo l'annuncio dei risultati i festeggiamenti sono esplosi nel centro di Caracas, con fuochi d'artificio e i sostenitori che sventolavano le bandiere venezuelane davanti al palazzo presidenziale.
Questa la cronaca di una vitttoria, che alla vigilia non sembrava così scontata nemmeno nelle cifre. cosa significa, politicamente, la vittoria di Chavez?
Secondo alcuni, e come abbiamo già scritto sull'Arengo scrivendo di Chavez, il colonnello rosso rientra in quella categoria di “populismi” di cui Lipset dava una definizione del 1963.
Il sociologo americano vedeva in certe aree del Sud America un nazionalismo popolare e anticapitalistico fondato sul proletariato e sull’esercito, una sorta di fascismo di sinistra composto nella base di strati sociali che avrebbero potuto trovare nel socialismo e nel comunismo lo sbocco naturale alle proprie condizioni sociali e non. Chavez ha creato un contenitore senza contenuto, il petrolio rappresenta il 70% delle esportazioni e il 50% dei redditi, quando il petrolio finirà quale sarà il futuro del Venezuela?
Domande a cui non è facile dare risposte, in Italia sono stati molti ad esultare alla vittoria di Chavez, parte di quella sinistra radicale secondo cui, leggittimamente, con Chavez i poveri magiano cosa che prima non avveniva.
Restano però i dubbi quando i timori degli imprenditori sia locali che esteri crescono alla luce dei provvedimenti del Governo in un clima generale di crescente insicurezza: Caracas è tra le primissime metropoli con il più alto tasso di delinquenza.
Chavez dopo la vittoria che ha scritto in un messaggio su Twitter: "Gracias a mi amado Pueblo! Viva Venezuela! Viva Bolivar!”, cambiano i tempi, anche Chavez comunica con i social network ma la sostanza appare la stessa.
Lo sfidante dell'opposizione, il giovane Henrique Capriles espressione del mondo cattolico e moderato, appoggiato anche dai movimenti studenteschi, ha ottenuto invece il 45% delle preferenze.
Trentanove anni, Capriles è stato il più giovane vincitore delle primarie di una coalizione d’opposizione a Chavez. Una vita spesa per la politica, a 25 anni è stato eletto in parlamento.
Cifre importanti quelle della vittoria del presidente bolivariano che è stato votato dall'81% degli elettori, pari a circa 19 milioni di elettori registrati.
Chavez ha ottenuto oltre 7,4 milioni di voti, battendo Capriles di oltre 1,2 milioni di preferenze.
Dopo l'annuncio dei risultati i festeggiamenti sono esplosi nel centro di Caracas, con fuochi d'artificio e i sostenitori che sventolavano le bandiere venezuelane davanti al palazzo presidenziale.
Questa la cronaca di una vitttoria, che alla vigilia non sembrava così scontata nemmeno nelle cifre. cosa significa, politicamente, la vittoria di Chavez?
Secondo alcuni, e come abbiamo già scritto sull'Arengo scrivendo di Chavez, il colonnello rosso rientra in quella categoria di “populismi” di cui Lipset dava una definizione del 1963.
Il sociologo americano vedeva in certe aree del Sud America un nazionalismo popolare e anticapitalistico fondato sul proletariato e sull’esercito, una sorta di fascismo di sinistra composto nella base di strati sociali che avrebbero potuto trovare nel socialismo e nel comunismo lo sbocco naturale alle proprie condizioni sociali e non. Chavez ha creato un contenitore senza contenuto, il petrolio rappresenta il 70% delle esportazioni e il 50% dei redditi, quando il petrolio finirà quale sarà il futuro del Venezuela?
Domande a cui non è facile dare risposte, in Italia sono stati molti ad esultare alla vittoria di Chavez, parte di quella sinistra radicale secondo cui, leggittimamente, con Chavez i poveri magiano cosa che prima non avveniva.
Restano però i dubbi quando i timori degli imprenditori sia locali che esteri crescono alla luce dei provvedimenti del Governo in un clima generale di crescente insicurezza: Caracas è tra le primissime metropoli con il più alto tasso di delinquenza.
Chavez dopo la vittoria che ha scritto in un messaggio su Twitter: "Gracias a mi amado Pueblo! Viva Venezuela! Viva Bolivar!”, cambiano i tempi, anche Chavez comunica con i social network ma la sostanza appare la stessa.