Cambio di prospettiva
Nel 1957 la messa in orbita dello Sputnik guastò il sonno di milioni di americani, l' Unione Sovietica aveva iniziato alla grande la corsa verso lo spazio.
A completare la partenza bruciante il 13 novembre dello stesso anno viene lanciata una navicella con a bordo un essere vivente, la cagnetta Laika.
Un micidiale uno due che punse sul vivo l'orgoglio americano.
La storia insegna come andò a finire, ma prima del fatale smacco del luglio 1969 l'URSS fece vedere i sorci verdi agli antagonisti a stelle e strisce realizzando diverse imprese spaziali pionieristiche.
Due anni dopo il lancio dello Sputnik partivano verso la Luna le prime tre sonde, ed erano tutte russe. L' ultima, Luna 3, trasmise le prime immagini della faccia nascosta del nostro satellite.
Gli USA nel frattempo non erano stati a guardare, ma nel 1961 il cosmonauta sovietico Juri Gagarin fu il primo uomo a oltrepassare l' atmosfera terrestre.
Un' altra mazzata per gli Stati Uniti che costrinse J.F.Kennedy a lanciare la sua sfida, prima della fine di questo decennio, questa nazione deve portare un uomo sulla Luna e riportarlo sano e salvo a casa.
Un'autentica scommessa che fece la fortuna della NASA, l' ente spaziale americano si trovò infatti a disporre di un budget stratosferico per realizzare il progetto Apollo.
Passano due anni e Mosca mette a segno un altro colpo nel volo spaziale umano mandando in orbita Valentina Tereskova, la prima donna cosmonauta, gli Stati Uniti lo faranno solo vent' anni dopo con Sally Ride.
A questo punto la meta dei due antagonisti non può essere che una sola: calpestare il suolo lunare.
Nel frattempo l'URSS non rinuncia alla sua voglia di primato facendo atterrare su Venere la sonda Venera 3, anche se il contatto viene perso subito dopo.
Ed ecco lo schiaffo americano, quel fatidico 21 luglio 1969 quando Neil Armstrong lascia la sua impronta sul nostro satellite.
Svanito questo primato, la politica spaziale dell'Unione Sovietica si disinteressa della Luna, puntando sul lancio di sonde verso i pianeti contigui alla Terra.
Nel 1970 la sonda Venera 7 tocca la superficie di Venere trasmettendo per la prima volta i dati sugli altissimi valori di temperatura e pressione del pianeta.
La scelta strategica più importante compiuta dall'URSS fu però la riconversione del programma Soyuz, avviato nei primi anni sessanta con l'obiettivo di raggiungere il nostro satellite, alla realizzazione di stazioni spaziali con equipaggio.
Fu il primo passo verso un nuovo modo di concepire l' esplorazione spaziale da parte delle due superpotenze. La logica competitiva e propagandistica cedette il passo alla collaborazione reciproca.
La data simbolo di questo radicale cambiamento è il 17 luglio 1975, quando nell'orbita intorno alla Terra ci fu il primo rendez-vous fra una navicella americana Apollo e una capsula russa Soyuz.
I due veicoli spaziali si agganciarono consentendo ai rispettivi equipaggi di scambiarsi le visite da un modulo all'altro.
A completare la partenza bruciante il 13 novembre dello stesso anno viene lanciata una navicella con a bordo un essere vivente, la cagnetta Laika.
Un micidiale uno due che punse sul vivo l'orgoglio americano.
La storia insegna come andò a finire, ma prima del fatale smacco del luglio 1969 l'URSS fece vedere i sorci verdi agli antagonisti a stelle e strisce realizzando diverse imprese spaziali pionieristiche.
Due anni dopo il lancio dello Sputnik partivano verso la Luna le prime tre sonde, ed erano tutte russe. L' ultima, Luna 3, trasmise le prime immagini della faccia nascosta del nostro satellite.
Gli USA nel frattempo non erano stati a guardare, ma nel 1961 il cosmonauta sovietico Juri Gagarin fu il primo uomo a oltrepassare l' atmosfera terrestre.
Un' altra mazzata per gli Stati Uniti che costrinse J.F.Kennedy a lanciare la sua sfida, prima della fine di questo decennio, questa nazione deve portare un uomo sulla Luna e riportarlo sano e salvo a casa.
Un'autentica scommessa che fece la fortuna della NASA, l' ente spaziale americano si trovò infatti a disporre di un budget stratosferico per realizzare il progetto Apollo.
Passano due anni e Mosca mette a segno un altro colpo nel volo spaziale umano mandando in orbita Valentina Tereskova, la prima donna cosmonauta, gli Stati Uniti lo faranno solo vent' anni dopo con Sally Ride.
A questo punto la meta dei due antagonisti non può essere che una sola: calpestare il suolo lunare.
Nel frattempo l'URSS non rinuncia alla sua voglia di primato facendo atterrare su Venere la sonda Venera 3, anche se il contatto viene perso subito dopo.
Ed ecco lo schiaffo americano, quel fatidico 21 luglio 1969 quando Neil Armstrong lascia la sua impronta sul nostro satellite.
Svanito questo primato, la politica spaziale dell'Unione Sovietica si disinteressa della Luna, puntando sul lancio di sonde verso i pianeti contigui alla Terra.
Nel 1970 la sonda Venera 7 tocca la superficie di Venere trasmettendo per la prima volta i dati sugli altissimi valori di temperatura e pressione del pianeta.
La scelta strategica più importante compiuta dall'URSS fu però la riconversione del programma Soyuz, avviato nei primi anni sessanta con l'obiettivo di raggiungere il nostro satellite, alla realizzazione di stazioni spaziali con equipaggio.
Fu il primo passo verso un nuovo modo di concepire l' esplorazione spaziale da parte delle due superpotenze. La logica competitiva e propagandistica cedette il passo alla collaborazione reciproca.
La data simbolo di questo radicale cambiamento è il 17 luglio 1975, quando nell'orbita intorno alla Terra ci fu il primo rendez-vous fra una navicella americana Apollo e una capsula russa Soyuz.
I due veicoli spaziali si agganciarono consentendo ai rispettivi equipaggi di scambiarsi le visite da un modulo all'altro.