Pages Menu
RssFacebook
Categories Menu

Scritto da nel Economia e Mercati, Numero 88 - 1 Aprile 2012 | 0 commenti

Real Estate, ripartono domanda interna e investimenti diretti

Nonostante le aspettative in rialzo sull'inflazione stiano raffreddando il livello di fiducia dei consumatori, nell'economia russa è apprezzabile il consolidamento sin dagli inizi del 2011 del trend positivo della domanda domestica. Una domanda che, a livello aggregato, avrà delle forti implicazioni sull'economia interna (specie legata al settore immobiliare), sugli investimenti diretti all'estero (soprattutto nei comparti strategici, benché ancora troppo autarchici, dell'energia e della tecnologia) e sulle attività di produzione estere verso le quali i consumatori russi hanno sempre dimostrato un particolare apprezzamento (moda italian in primis).

Uno degli effetti più eclatanti del ritorno della domanda russa sarà riscontrabile sul mercato immobiliare: nel periodo della crisi 2008-2009 i valori immobiliari hanno fatto registrare un calo dei prezzi oltre il 60%, ma già nei primi mesi dell'anno è tornata a manifestarsi una domanda interessante, soprattutto nel comparto commerciale e direzionale, vero la quale almeno per ora non sembrerebbe affiancarsi un'offerta altrettanto dinamica. Più incertezza, invece, si riscontra sul segmento residenziale che ha continuato a manifestare dei segnali di rallentamento fino alla fine dello scorso anno (-4,1% a Mosca e -10,1 a Sanpietroburgo in termini reali), ma che negli ultimi mesi stanno nuovamente tornando su terreni positivi. Nel breve periodo saranno Mosca e San Pietroburgo a guidare la ripresa del mercato immobiliare, che però pian piano sta caratterizzando anche i centri minori. Le città conosciute come Millionniki, undici agglomerati urbani caratterizzati da una popolazione compresa tra 1 e 1,5 milioni di abitanti, catalizzeranno molti investimenti immobiliari, su tutti i comparti. Anche Yekaterinburg, Novosibirsk, Samara e Rostov saranno le aree che registreranno presumibilmente la maggiore crescita nel settore degli uffici nel corso dei prossimi anni.

Nonostante le prospettive stuzzicanti, la forte volatilità del mercato immobiliare interno spinge sempre più investitori russi a comprare all'estero, soprattutto in Europa. Senza considerare l'effetto che una prolungata instabilità politica ed economica dell'Italia avrebbe nei confronti dell'estero, il Belpaese rappresenterebbe una bella piazza per gli investitori russi: da un lato, destinazioni adeguate alle preferenze (seconde case ubicate nelle gradi città storiche, nelle tradizionali località turistiche o nelle zone interne della Toscana, dell'Umbria e delle Marche); dall'altro lato, un mercato immobiliare dove i prezzi sono risultati tutto sommato rigidi, nel lungo periodo, dove il valore del mattone si è conservato, se non rivalutato, nel corso del tempo. Opportunità, che per l'Italia, rappresenterebbe una necessità di far ripartire un mercato ingessato nell'invenduto e atrofizzato dalla scarsa liquidità, seppure con dinamiche differenziate per aree e comparti.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>