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Scritto da nel Numero 79 - 1 Maggio 2011, Scienza | 0 commenti

Primo Maggio di lotta e di riposo

Vicissitudini varie renderanno monco il consueto articolo mensile con cui si suole “surfare” fra previsioni e approfondimenti meteorologici e tematiche e riferimenti all'attualità. Potrei comunque addurre a giustificazione la volontà di solidarizzare col più sacrosanto degli scioperi indetti: quello che alcune componenti sindacali del settore del commercio stanno organizzando come estrema ratio per garantire ai lavoratori di poter festeggiare a casa il primo maggio, anziché dietro il bancone di un supermercato o fra i manichini di una boutique.

Concentriamoci quindi sulle previsioni e diciamo che nulla di buono si vede all'orizzonte, se per buono intendiamo la possibilità di soddisfare la voglia di caldo e di mare che pervade la maggior parte della popolazione. Certo per i campi il discorso è diverso, in quanto questi abbisognano della variabilità primaverile come il Cavaliere di Letta e Ghedini. Se dopo una partenza estiva in grande stile del mese di aprile non ci fosse stato un mutamento delle condizioni atmosferiche sul bacino del Mediterraneo il rischio siccità sarebbe stato altissimo, considerando che proprio la stagione primaverile garantisce le piogge necessarie per terreni e falde acquifere.

Dunque piogge ed acquazzoni, benvenuti sotto un certo punto di vista, che presumibilmente ci accompagneranno per tutta la prima decade di maggio, rendendo il clima vivace e frizzante, piacevolmente in linea con quello che dovrebbe comunque essere un periodo di transizione in vista delle grandi calure estive.

Le cause di questa instabilità risiedono nel posizionamento a latitudini assai settentrionali dell'alta pressione delle Azzorre che già da una settimana ha deciso di render visita alle isole britanniche e al vicino Mare del Nord, concedendo la possibilità ai sudditi di Sua Maestà di andare a vedere le nozze reali di William e Kate in pantaloncini e maglietta, ammesso che con tale abbigliamento le Guardie reali non li abbattano prima di avvicinarsi alle transenne. Con una alta pressione così defilata, per le correnti occidentali instabili è un gioco da ragazzi infilarsi nel Mediterraneo, un po' come per Messi fra le merengues imbalsamate di Mourinho. E a proposito di Iberia proprio da quelle zone giungerà un nuovo ammasso di nuvole che porterà piogge di stampo quasi autunnale sulle regioni centro meridionali nei prossimi giorni. Al Settentrione e specie nelle regioni di Nordest la situazione è leggermente migliore in quanto un minimo di protezione anticiclonica potrebbe risultare decisiva per confinare le piogge solo aree montuose e per accorciare i tempi di guarigione. Anche se va detto che qui saranno soprattutto le infiltrazioni d'aria fresca dalla Francia a rendere mutevole il tempo. Dunque meno piogge compatte, più sole a far capolino ma anche temperature più basse. Al contrario, al Sud, e in particolare sulle isole maggiori, si avranno grandi quantitativi piovosi in un contesto di temperature che di giorno saranno sempre sopra i 20 gradi.

Insomma un maggio che parte con il broncio. A ricordarci che la strada per l'abbronzatura è in salita, come quella, ben più importante, per il lavoro e per la difesa dei diritti. Un cammino quest'ultimo che, pioggia o sole, spero ricomincerà da subito con piazze gremite e concerti gioiosi.

La ferita instabile potrebbe comunque esaurirsi velocemente e, secondo le ultimissime elaborazioni modellistiche, dal 5 maggio si potrebbe assistere ad una rimonta calda dai quadranti sud-orientali dovuta ad un posizionamento dell'alta pressione più ad Est, più verso il cuore del continente europeo, ossia fra Germania e regioni carpatico-danubiane. Il che dovrebbe garantire non una stabilità assoluta ma un clima decisamente più spinto verso le sembianze estive.

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