Quando il buio avanza
Per l'astronomia il 2010 è cominciato alla grande, con una spettacolare eclissi di Sole.
Purtroppo il fenomeno dello scorso 15 gennaio non è stato osservabile dall'Italia, il suo corridoio di visibilità era compreso fra l'Africa centrale e l' Asia orientale.
In base alla classificazione degli astronomi, l'eclissi è stata di tipo anulare. Questa forma di occultamento avviene quando il diametro apparente della Luna è più piccolo di quello del Sole, lasciando visibile intorno al disco lunare un bellissimo anello di luce.
Ma se le eclissi oggi vengono considerate affascinanti fenomeni celesti, per secoli hanno goduto, al pari delle comete, di una fama piuttosto sinistra quali messaggere di sventura.
Per molto tempo il cielo è stato considerato immutabile e i fenomeni che avvenivano periodicamente sulla volta celeste, ripetendosi con regolarità, permisero di stabilire le principali unità di tempo: il giorno, il mese e l'anno.
Qualsiasi variazione dal comportamento abituale degli astri, come l'apparizione o la scomparsa di un oggetto celeste, era considerata molto inquietante.
Gli antichi erano coscienti che la vita sulla Terra dipende completamente dalla luce e dal calore inviati dal Sole. La scomparsa improvvisa della nostra stella durante un'eclisse era un evento terribile.
Un aneddoto narra che l'eclissi del 25 maggio del 585 a.C., che verso il tramonto interessò l'area del Mediterraneo, mise fine a una battaglia fra il re dei Lidi Aliatte e quello dei Medi Ciassare. I due rivali, spaventati dall'improvvisa oscurità si affrettarono a concludere la pace.
Visto come vanno le cose adesso, viene da chiedersi se una simile esperienza sarebbe utile a mettere un po' di sale in zucca ai fin troppo numerosi guerrafondai contemporanei……
Con le loro osservazioni, gli antichi astronomi si accorsero che le eclissi non erano un fenomeno unico, ma si presentavano con una certa regolarità e cominciarono a registrare i tempi delle varie fasi delle eclissi di Sole e di Luna.
Sembra che la prima eclisse registrata sia stata quella del 22 ottobre 2136 aC, osservata in Cina durante il regno dell'imperatore Chung K'ang. Un'altra eclissi che risulta documentata è quella del 1375 aC, descritta su una tavoletta d'argilla trovata a Ugarit in Siria.
Per la verità presso alcune culture si sono sviluppate credenze più ottimistiche riguardo all'apparire di questi fenomeni celesti. In Polinesia le eclissi erano interpretate come un gesto d'amore fra il Sole e la Luna e anche oggi, alcune tribù eschimesi considerano le eclissi come un segno della benevolenza divina, il Sole e la Luna lasciano temporaneamente il proprio posto in cielo per controllare che sulla Terra vada tutto bene.