Nel labirinto degli economisti e non
Secondo una recente cronaca riportata da Le Monde, una delle prime chiamate in causa per gli economisti a proposito della crisi in atto, pare sia stata nel corso di una visita della Regina d'Inghilterra all'influente School of Economics alla fine del 2008 , quando lei stessa ha domandato seccamente : Come si spiega che nessuno l'ha prevista ?
Per tentare di dare una spiegazione diamo la parola a un non-economista, brillante editorialista del Venerdi', Curzio Maltese che nel suo ultimo libro la bolla – la pericolosa fine del sogno berlusconiano dedica un capitolo alla crisi economica, eccone un breve estratto :
La storia degli ultimi ventanni é stata fatta dalla destra, ma ha dato ragione alla sinistra. Con un briciolo di onestà intelletuale, gli ideologi della destra neoliberista oggi dovrebbero scrivere un biglietto di scuse al mondo e suicidarsi, o almeno ritirarsi in un convento. Non ne hanno azzeccata una. La crisi economica e quella ambientale, il fallimento in Iraq e Afghanistan, gli sconquassi della globalizzazione selvaggia e il tramonto definitivo dell'idea di un mondo governato unilateralmente dalla potenza americana, tutti questi fatti hanno sgomberato il campo una volta per tutte dalle cianfrusaglie teoriche dei neoconservatori.
Quelli per cui la storia era finita con il trionfo planetario del liberismo.
God save the Queen !
Difficile sottrarsi a questa valutazione sintetica che ci autorizza anche da semplici critici dell'economia o se volete da comuni consumatori, a farci delle domande per cercare di individuare le ragioni della crisi, che persino Marianne, settimanale francese
non-economico ma attento alle vicende della cronaca-economica, aveva previsto fin dall'ottobre 2006 lanciando profeticamente questo appello :
5 bombe al cuore del capitalismo La vera arma di distruzione di massa che minaccia il mondo, é la speculazione dei fondi d' investimento. Essa fa prevedere il rischio di un terremoto di borsa maggiore di cui si sono già percepiti i segni annunciatori. La bolla delle materie prime Le imprese ostaggi della bolla finanziaria Il debito americano al rimorchio della Cina Gli americani ammalati del mattone.
Una buona occasione per districarci nel labirinto degli orientamenti economici, ce la offre Guido Rossi che all'economista inglese J.M.Keynes ha dedicato un minuscolo saggio insolito, dal sapore curiosamente utopistico in cui il grande studioso inglese polemizza con i colleghi liberisti ed illustra con gusto la sua idea del futuro. La prima metà é il testo di una sua conferenza tenuta a Cambridge nel 1928 alla vigilia della grande depressione :
Possibilità economiche per i nostri nipoti (?) di cui proponiamo questo breve e…divertente estratto…L'economia deve rimanere una materia per specialisti, come l'odontoiatria. Sarebbe davvero magnifico se gli economisti riuscissero a pensare come una categoria di persone utili e competenti : come i dentisti, appunto ! …Passate parola a Papa Ratzinger ?
Subito dopo entra in scena Guido Rossi, che nella seconda parte sposta l'obbiettivo sul presente, aggiungendo pero' un punto interrogativo al titolo originario (?) mettendosi nei panni di un Keynes attualizzato, per scoprire come egli denunciava, esattamente le stesse cose che gli economisti, allora come oggi, non vogliono ascoltare. Cioé, che le presunte virtu' magiche e taumaturgiche del mercato, come il riequilibrio della domanda e dell'offerta, sono pura follia…Il capitalismo per sua natura é instabile, sicché, per non incorrere nelle inevitabili crisi del sistema, necessita dell' investimento pubblico dello stato.
Tantopiu' che… Trasformata da mezzo in fine la moneta é diventata, da strumento dell'economia, un mondo a sé stante.
La cartina al tornasole, cioé la prova di quest'ultima lapidaria affermazione potrebbe essere individuata nella carta d'identità della GM…che come é emerso dalla crisi, si auto…definisce (sic !) un' impresa che produce…anche automobili, al 30% ? Per il resto é solo un gioco finanziario! D'altra parte anche la FIAT non é molto lontana da questa dimensione surreale con le sue richieste di incentivi e/o soldi a fondo perduto, purché…siano soldi veri, stiamo
navigando a vista … tuona la Marcegaglia ( sic !)
Continuiamo ad aggirarci nel labirinto intimoriti, senza trovare una via di uscita !
Guido Rossi non disarma e giudica le teorie Keynesiane rivoluzionarie per gli anni in cui furono formulate, e utili per contrastare quelli che lui definisce… i talebani del mercato, ossia gli ideologi incorreggibili del laissez-faire che (aggiungiamo noi) hanno sdoganato fenomeni come la Tatcher e Regan ?! Senza dimenticare che anche… i vari governi Amato, Ciampi, Dini, Prodi, D'Alema non hanno certo scherzato, smantellando il sistema delle partecipazioni statali nell'arco di 15 anni, vale a dire una svendita equivalente all'economia dei paesi ex-socialisti, con un ricavo lordo complessivo pari al 13,4 % del Pil.
(La Contraddizione Rapporto Confindustria 2005)…
Ma Guido Rossi trova ugualmente delle ragioni di ottimismo prospettando l'ora in cui si potrà abbandonare il culto astratto del capitale finanziario…prefigurando un nuovo capitalismo del ventunesimo secolo , dove il denaro non deve produrre denaro e persino la globalizzazione selvaggia cui siamo sottoposti, possa trovare un limite, una regola nell'idea di una moneta unica da estendere a tutto il mondo…Potremmo dire parafrasando, che queste valutazioni corrispondono al mitico…sol dell'avvenire !?
Basterà, con Madoff in prigione, battersi per la nuova formula ribaltata :
+ STATO MERCATO …? Formula che sembra ottenere un largo consenso tra gli addetti ai lavori, tanto che Affari & Finanza dell'8 -06-09, esibisce un titolone :
Dagli Stati Uniti alla Germania, dalla Francia alla Gran Bretagna, si susseguono nazionalizzazioni e massicci interventi governativi su aziende in difficoltà : finora la risposta alla crisi é costata almeno mille miliardi di dollari …
Federico Rampini (Repubblica del 30-11-09) a livello piu' elementare, denuncia che…
negli USA, un bambino su quattro mangia con i buoni di Stato.
Pensavamo di aver trovato la strada per uscire dal labirinto, e invece…ascoltiamo cosa ci dicono gli specialisti del fronte catastrofista, che denunciano serie preoccupazioni….per il presente :
L'Europa mi preoccupa. In realtà, mi preoccupa il mondo intero perché non c'é riparo sicuro alcuno dalle tempeste economiche globali (P. Krugman- Repubblica 17-03-09)
Il capitalismo non offre il meglio di sé nel risolvere i problemi, ma nel crearli…
Il capitalismo, per dirla crudamente, é in sostanza un sistema parassitario
(Z. Bauman Repubblica 30-09-09)
Siamo davanti a un declino economico complesso : una crisi economica combinata con una crisi finanziaria… (J.Stiglitz – Repubblica 09-05-09). Sembrano davvero lontani i tempi in cui Berlusconi definiva la crisi, semplicemente, come…psicologica ! Invece,
…lo scoppio della bolla speculativa ha causato una distruzione di ricchezza per circa 20.000 miliardi di dollari, vale a dire un terzo del PIL mondiale.(Marianne 26-10-08)
E parlando di ripresa, N. Roubini insinua l'idea che la strada possa essere ancora lunga…:
…i germogli della stabilizzazione potrebbero cedere il terreno alle erbacce della stagnazione se una serie di fattori del medio termine soffocheranno la capacità dell'economia globale di ritornare ad una crescita sostenuta. (Repubblica 02-06-09)
Cinicamente un recente editoriale di LE MONDE diplomatique (Dic. 2009) approda ad ancor piu' tristi considerazioni dietrologiche, alludendo…ad un non-futuro economico :
Grazie a copiose iniezioni di denaro pubblico, le banche hanno ritrovato i loro colori. Esse emergono dalla stessa crisi finanziaria, piu' grosse e piu' potenti di prima. E quindi suscettibili di prendere ancora gli stati in ostaggio al mommento della prossima tempesta
Stando a queste considerazioni, forse aveva ragione Franco Debenedetti definendo quella del Keynes…una visione teologica molto piu' adatta alle condizioni di uno stato totalitario… Keynes sognava un mondo grigio!!! (Corriere della sera 26-3-09)
Come le pareti del nostro labirinto !?
Forse é in questo contesto che fiorisce persino l'idea di accarezzare Marx, come fa J. Attali nel suo Karl Marx ou l'esprit du monde : Karl Marx… non ha mai creduto possibile il socialismo in un solo paese… ed é al momento in cui si accelera la mondializzazione da lui stesso prevista, che Marx ritorna di estrema attualità.
E non é una voce isolata, perché gli fa eco le nouvel Observateur con un intero numero Hors-série intitolato : il pensatore del terzo millenio ? uno strano bisogno di Marx -
Ora, piu' che in un labirinto ci sembra di essere prigionieri nel Palazzo d'inverno !…
Ma non é finita – audite audite il vento dell'est, quello di Treviri…é arrivato persino in Cina, dove le autorità di partito incoraggiano attivamente la creazione di un modello di studio del marxismo (…repetite juvant ?), ma forse non intendevano farlo con la rilettura del Capitale, ma con quella di via col vento ? :…ma domani é un altro giorno ! Piu' concreto ci sembra Giulio Tremonti, (che già aveva proposto di rispolverare la storia, dal congresso di Livorno del '21) :…nell'intento di promuovere il ruolo del nostro paese e dell'Europa, sempre davanti alla succitata scuola di partito, Tremonti ha teorizzato che il G2 non basta, ci vuole il G3, ossia un tripiede Cina-Europa-Usa come garanzia della stabilità mondiale…spiegando elementarmente che i tavoli si reggono su tre gambe, non su due
(L.Caracciolo su Repubblica del 10-0-12-09)
Ma veniamo alla madre di tutti i problemi che tormenta anche gli ottimisti ad oltranza?
(Quelli… che il capitalismo non sarà un sistema perfetto, ma non ce n'é uno migliore) :
il problema della disoccupazione !
A leggere il New York Times di questi tempi , secondo Nadia Urbinati… sembra di leggere una sintesi del Manifesto del partito comunista…tutti stanno assistendo impotenti ed atterriti alla scomparsa dei posti di lavoro. (Repubblica 19-02-09)
Inutile nascondersi che inoccupazione e disoccupazione sono generate da una crisi di sovrapproduzione senza precedenti, che invade ormai tutte le statistiche :
Marchionne valuta che il mercato potrà' assorbire solo 60 milioni delle 90 milioni di automobili prodotte…e infatti l'OCSE prevede nel 2010 circa 57 milioni di disoccupati
(non ricordo piu' chi aveva scritto che solo le bolle di sapone scoppiano senza far male !) L'anarchia di mercato regna sovrana ! Con l'unica certezza, che é ormai caduto il mito della casalinga americana che investe e gioca in borsa !?
Esiste una felice espressione francese che indica bene lo stato di difficoltà in cui si trovano le varie amministrazioni governative nazionali, sommerse dalla crisi : Aller dans le mur
Come se l'unica via d'uscita per risolvere i problemi, fosse quella della rassegnazione a sbattere ciecamente la testa contro il muro…quello della finanza ? !
Per esempio Marianne del nov.2005 intitola cosi' un articolo :
Le système va droit dans le mur! Un crescente numero di economisti liberali, allarmati per il modo in cui la produzione e l'innovazione lasciano il posto alla finanza
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Forse é il caso di piantare una tenda nel labirinto ?…Almeno, fino a quando non si scioglieranno i dubbi sulla natura della crisi, come si chiede Affari & Finanza del 10-03-09…:
E' neccessario sapere se la crisi finanziaria nella quale attualmente si dibattono gli USA
(ma non solo loro) é una crisi nel sistema o del sistema. Servirà per capire se dovremo prendere in considerazione la profezia di G.Ruffolo secondo la quale :
il capitalismo ha ormai i secoli contati !… What else ?
(vignetta pubblicata sul N.16 Marianne del 18-24 Aprile 2009)