Anche dal Festival della Scienza di Genova un appello a donare il sangue
Quest'anno la guerra dei miei piedi contro il festival della Scienza a Genova stava rivolgendosi a loro favore: “Basta con questa tortura annuale: in fondo è sempre lo stesso”.
La decisione di non andare era ormai praticamente definitiva quando l'amico e collega prof. Mulazzani mi ha comunicato che ci sarebbe andato.
E così eccomi di nuovo, con la scusa di fare da guida anche alla sua gentile compagna, ad assistere a un laboratorio su come facevano i conti gli egiziani o a vagare fra i pianeti. Interessante una esposizione organizzata dal Cicap su alcuni problemi come il sangue di San Gennaro, anche se quest'anno era decisamente prevalente l'aspetto laboratorio piuttosto che espositivo.
Non posso non citare l'interessante laboratorio sulla donazione del sangue, visto con particolare interesse, essendo mia moglie direttrice del Servizio trasfusionale di Ravenna, nel quale ho reincontrato il direttore del Centro Nazionale Sangue che lo ha curato: si tratta di un bene indispensabile alla vita, per il quale noi siamo abituati ad averlo prontamente quando ne abbiamo bisogno, ma per il quale pochi si pongono il problema di dove provenga: non esistono fabbriche di sangue, la provenienza è esclusivamente dai donatori volontari, perché i periodici annunci sulla scoperta del sangue artificiale sono in realtà esperimenti di laboratorio per ora senza alcuna applicazione pratica. Se qualche collega, in buona salute, fra i 18 e i 60 anni volesse donare può rivolgersi ai Centri di raccolta degli ospedali cittadini: compierà un gesto nobile e la sua salute diventerà preziosa anche per la società e quindi accuratamente custodita con esami periodici.
Il pranzo come sempre dalla Maria (in vico Testadoro) questa volta con la novità di vedere i locali fermi agli anni '50 e i cibi (e i prezzi) genovesissimi molto apprezzati anche da un collega e dalla sua compagna provenienti dall'Adriatico.