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Scritto da nel Numero 63 - 1 Ottobre 2009, Politica | 0 commenti

Il testamento biologico e i 41 ribelli

Il tema del testamento biologico è tornato sui tavoli dei lavori del Parlamento italiano. Il caso di Eluana Englaro è in un certo modo il simbolo di quanto il Paese sia diviso sull’argomento. Molti, associazioni, rappresentanti della Chiesa in prima linea a esprimere il proprio no all'interruzione della nutrizione artificiale. I laici invece schierati nella difesa delle volontà di Eluana, anche in assenza di un testamento biologico.

Chi non ricorda il Berlusconi di quei giorni in cui diceva: "Eluana potrebbe generare dei figli".

Il 9 febbraio 2009 quando in Senato giunge la notizia della morte di Eluana dopo il minuto di silenzio, scoppia la bagarre, dai banchi del centrodestra si alza il coro: "assassini, assassini". Ebbene, il tema del testamento biologico ha creato non poche polemiche anche all'interno dello Stato del Vaticano. All'ombra di San Pietro, il Vaticano, nei giorni scorsi, attraverso una nota ha comunicato tutta la propria condanna nei confronti di 41 sacerdoti, accusati di essersi schierati a favore della libertà  di scelta sulla fine della vita. Il fatto risale al febbraio  del 2009 quando i 41 incriminati firmarono un appello sul testamento biologico pubblicato dalla rivista Micromega. La raccolta di firme avvenne in Piazza Farnese il 21 febbraio, con lo slogan: "Sì alla vita, no alla tortura di stato".  La notizia non è trapelata sui principali media, ma grazie a www.asud.net. Nell'appello le seguenti parole: "La legge sul testamento biologico che il governo e la maggioranza si apprestano a votare imprigiona la libertà  di tutti i protagonisti coinvolti al momento supremo della morte. Con la forza della ragione e la serenità  della fede ci opponiamo a un intervento legislativo che mortifichi la libertà  di coscienza. Come credenti riteniamo che chiunque come è stato libero di vivere la propria vita, così possa decidere anche di morire in pace, quando non c'è speranza di migliorare le proprie condizioni di esistenza umana" .
Ebbene,

la Congregazione Vaticana per

la Dottrina della Fede
ha inviato una lettera a tutti i vescovi delle diocesi di cui i preti fanno parte con l'accusa di aver violato le norme imposte dalla CEI sulla questione del testamento biologico. Immediatamente sono scattate le convocazioni per gli accusati, richiamati immediatamente all'ordine.

Ma chi sono questi 41 ribelli? Alcuni sono noti altri meno. C'è don Angelo Cassano, sacerdote di Bari, dove da anni si batte per i diritti dei migranti che arrivano dal mare e sulla soppressione dei CPT, i centri di permanenza temporanea, che soprattutto al sud hanno dato alla ribalta nazionale episodi di inciviltà e totale violazione dei diritti dell'uomo. Tra i quarantuno figura anche don Andrea Gallo, sostenitore attivo del movimento  NO Dal Molin e vicino alle istanze del mondo omosessuale, don Alessandro Santoro, che vive a Piegge, quartiere periferico di Firenze senza chiesa e parrocchia, vive in strada tra gli emarginati. Ma non solo: a questi di aggiungono don Vitalino, definito sulla stampa come il prete no global, e don Albino Bizzotto dei Beati Costruttori di Pace, con cui spesso coopera in attività  di pace e sviluppo soprattutto in America Latina.

Dunque tempi duri per i 41 sacerdoti. La severità  del richiamo va vista però in un'ottica più grande. Basta andare sul blog www.fidesetforma.blogspot.com, dove l'argomento è stato affrontato in maniera più ampia e forse sorprendente, in cui i 41 dissidenti vengono descritti nella maniere più incredibili. Don Gallo viene descritto come "…il notissimo autore del calendario dei trans genovesi…", mentre don Albino Bizzotto è definito "…il prete che collabora con Liberazione e adesso sciopera per la base Dal Molin come Pannella o i monaci Birmani…".
Qualcosa non va soprattutto se a ciò si aggiunge che lo scorso 17 febbraio il leghista Roberto Calderoli viene insignito del premio "Giovanni Paolo II", premio conferito nel 2008 a papa Ratzinger. Don Giovannino Fabiano ha commentato l'assegnazione del premio al senatore leghista così: "….a tutela e salvaguardia delle nostre radici cristiane dei loro simboli, come il crocifisso o il presepe…". Lo stesso Calderoli che il 28 aprile 2008 diceva: "Dare il voto agli extracomunitari non mi sembra il caso, un paese civile non può fare votare dei bingo-bongo che fino a qualche anno fa stavano ancora sugli alberi, dai" o che dopo la vittoria degli azzurri a Germania 2006 esordisce così:" è una vittoria dell’identità  italiana, di una squadra che ha battuto una squadra,

la Francia , che, per ottenere dei risultati, ha sacrificato la sua identità  schierando negri, musulmani e comunisti ".

I 41 preti saranno molto probabilmente richiamati all'ordine ma non puniti, troppo importanti sono i ruoli che questi uomini di chiesa svolgono nella quotidianità , soprattutto negli angoli più remoti dell'emarginazione sociale.

Francesco Coalfemmina, curatore del blog Fides et Forma, intervenendo sulla questione dei 41 e rispondendo a chi ha cercato di diffondere la notizia su scala nazionale ha scritto: "…

La Chiesa non è un'opinione. O si è dentro o di essa o si è fuori da essa…" Se queste sono le premesse, come verrà affrontata la legge sul testamento biologico?

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