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Scritto da nel Bologna, Numero 52 - 16 Dicembre 2008 | 0 commenti

Guazzaloca, il civico

Non ancora ufficiale, è già ufficioso il tam tam per la prossima ricandidatura a sindaco di Giorgio Guazzaloca, vittorioso nel 1999 e in seguito sfidante di Sergio Cofferati alle elezioni del 2004.

Mentre il Pdl naviga in alto mare, colpito dai successivi forfait dei possibili candidati Mazzuca (ex direttore del Il Resto del Carlino), Cazzola (imprenditore e già patron del Bologna Calcio e della Virtus Basket) e Tunioli (a.d. di Datalogic, azienda operante nel settore dei prodotti informatici), “Guazza” è tornato più in forma che mai e si prepara al rush finale con una novità.

Niente più a che fare con i partiti, questo promette l'ex Presidente di Assomacellai. Vorrà dire che le liste del PDL dovranno sostenerlo senza i propri simboli? Non ci addentriamo nei dettagli del politichese mentre ci informa che le sue eventuali dimissioni dalla carica di Commissario all'Antitrust inciderebbe negativamente sul suo conto in banca per circa 12000 euro mensili di mancato pensionamento. Ma l'amore per la città e il fastidio per l'immobilismo di 60 anni di monocolore PCI-PDS-DS lo spingono ad andare contro l'opinione della sua famiglia (che non ha affatto voglia di ritrovare il papà impegnato nel bailamme dell'amministrazione). Invece la barra rimane diritta verso l'obiettivo di ripetere un'esperienza amministrativa civica di “buongoverno” rispetto agli "scempi" cofferiatiani, in virtù di un forte rapporto con la cittadinanza bolognese cementata da una vita spesa nella nostra città.

In un incontro con la redazione de L'Arengo, l'ex primo cittadino ha rivendicato l'operato del suo precedente mandato: dall'introduzione del sistema di telecamere Rita fino all'edificio della nuova sede comunale dietro alla stazione, passando per la giustificazione della non introduzione di Sirio dovuta solo alle sentenze giudiziarie. Smentisce a chiare lettere l'immagine di una Giunta Cofferati incisiva sui problemi del traffico rispetto agli anni precedenti di laissez-passer. E anzi rilancia: che ne direste di impedire del tutto l'accesso al centro per i veicoli privati, realizzando parcheggi in prossimità delle porte sui viali e collegandoli alla centrale T con rapide e piccole navette elettriche?

Altro tema cruciale è quello delle infrastrutture ostacolate dalla miopia di chi, primo imputato la Regione, ha impedito la realizzazione del necessario metrò e del tunnel sotto la collina che completi l'anello della tangenziale.

Difende a spada tratta la privatizzazione di Hera, realizzata contro il parere dei tanti piccoli Comuni di minoranza, che ha consentito la raccolta di risorse per il Comune e superato la paralizzante logica dell'unanimismo tra i soci pubblici.

La discussione non può non toccare l'argomento Pratello, che tanto sta a cuore alla nostra Redazione. Guazzaloca non ci offre proposte particolari: solo una figura di Sindaco autorevole potrà riportare la concordia e combinare le giuste esigenze dei residenti e dei commercianti. Il tema ordinanze passa anche dall'analisi di quella emanata dalla sua Giunta contro il bivacco in Piazza Verdi: gli facciamo notare che più che i punkabbestia esse colpiscono chi semplicemente si siede per bere qualcosa i compagnia.

La cordiale chiacchierata, che non ha tuttavia omesso i dubbi e le perplessità della redazione verso la sua proposta politica, ha tratto importanti spunti dai racconti della 'bologna che fu', quando il gusto della chiacchiera ha portato la discussione sui racconti degli spiedini in piazza Maggiore offerti dai macellai e dei panini per i ragazzi del '77. Quando solo per Guazzaloca e Berlinguer la gente lavorava volentieri gratis: finchè non è arrivato anche l'Arengo, evidentemente.

Nella prossima Primavera toccherà ai bolognesi scegliere il nuovo sindaco: chi ha votato alle primarie del PD ha scelto il prof. Delbono, mentre l'attesa di un'altra parte della città è proprio rivolta alla discesa in campo di Re Giorgio. L'Arengo racconterà le prossime puntate.

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