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Scritto da nel Il Libro del Viaggiatore, Numero 50 - 16 Novembre 2008 | 1 commento

“L'Ospazio profondo” di Carlo Umberto Grazia – Intervista all'autore

L'Arengo del Viaggiatore incontra CUG, acronimo di Carlo Umberto Grazia, 26enne di Crespellano (paese alle pendici dei colli, in Provincia di Bologna) che con il suo libro 'L'Ospazio Profondo' () ci accompagna in un viaggio intergalattico.

Ciao Carlo, nel tuo libro troviamo diverse affinità con lo spirito della nostra Rivista. Prima fra tutte il tema del viaggio.

Questo è proprio un libro di viaggio, on the road, ambientato nel futuro successivo al 2036, nel quale i confini intergalattici sono stati abbattuti dagli alieni che vengono sulla terra e come opera di carità ci lasciano il know how per viaggiare nello spazio profondo.
Ben consapevole degli effetti tremendi che può avere la fan-fiction, ovvero i racconti che gli appassionati scrivono sul tema 'come sarebbe la mia puntata preferita di Star Trek', cerco di esporre l'uso che l'umanità decide di fare di questa opportunità con una narrazione non seria ma descrittiva e dissacrante. A cominciare dall'errore nel titolo, utile anche per attirare l'attenzione del lettore che si imbatte nella copertina.
Lo stile è di certo meno demenziale rispetto ad un 'Balle spaziali' e più vicino allo spirito di una 'Guida galattica per autostoppisti'di Douglas Adams: ho voluto scrivere questo libro perché di questo genere ce ne sono pochi.

Veniamo alla seconda analogia con l'Arengo: la multidisciplinarità. Tu sei ingegnere informatico, hai una lunga esperienza di lavoro e svago con Internet e hai prodotto un romanzo.

Vero è che più che un romanzo si tratta di tanti racconti di storie parallele, in effetti proprio come gli articoli de L'Arengo, tra i quali il lettore potrà incontrare diversi protagonisti.
Una parvenza scientifica si riscontra nelle caratteristiche degli alieni che sono a forma di cristallo, struttura chimica a base di silicio e non di carbonio come noi umani, che li rende non deperibili: a differenza nostra sono dunque calmi, benevolenti e ci sembrano 'filosofi'. E si mostrano con un gesto di carità nei nostri confronti.

Infine in comune con lo spirito dell'Arengo è l'occhio critico verso la società.

Ci sono due i livelli di lettura del libro.
Il primo è quello comico, che già di per sé sta a segnalare il valore che a questo stile in Italia non è riconosciuto dalla letteratura dominante.
Il secondo sono gli spunti di riflessione che si trovano tra le righe. La mia esperienza di navigatore del web (fin dai suoi albori nel 1997, quando ero quindicenne) mi ha portato a conoscere diverse perversioni da internauti e molti degli spunti riguardano la cultura popolare di internet. Per esempio quelli che nel libro vengono chiamati “subcultopisti”, figli delle più pazze sottoculture da forum, persone che si identificano in animali o creature fiabesche e mitologiche, che vogliono creare la loro oasi di follia su un remoto pianeta. Oppure i limiti dei social network che avranno abolito l'uso della carta.
Internet usato male può essere nocivo e sotto questo aspetto sinceramente devo fare i complimenti all'originalità de L'Arengo del Viaggiatore.

Che cosa troviamo di te nel tuo libro?

Evidentemente ogni libro riflette l'autore ed alcuni personaggi sono ispirati ad aspetti del mio carattere, mentre altri sono parodie di miei conoscenti che, per fortuna, non vi si sono riconosciuti.
Nel mio modo di esprimermi si ritrovano il gusto per gli indovinelli e il piacere di stuzzicare il lettore a capire quel che non si vede. Provate dunque voi a leggere il libro e a trovare le analogie con i miei siti icap.altervista.org e
www.absolvo.it.
Insomma sono davvero soddisfatto di aver portato a compimento questo progetto, per me è il compimento di un percorso interiore, la meta di un Viaggio personale, e sono contento di poterlo presentare sulla vostra Rivista.

Grazie Carlo per la gradevole conversazione.

Grazie a L'Arengo per la disponibilità.

1 Commento

  1. L' autore è (o è stato) anche un accanito fan di Star Control II (videogame degli anni 90): ne ha scritto una recensione, e ne ha anche realizzato una parodia (B.A.N.F.A.S in outer space, o nella versione inglese Fibs&Brags).
    Sul sito http://www.lospazioprofondo.com ritroviamo ne alcuni elementi (la mappa è molto simile, e la razza Chenjesu è presa, sia come nome che come descrizione, da Star Control)

    Altri riferimenti erano presente anche in Icap (uno degli enigmi aveva come soluzione “spathi”, altra razza di Star Control)

    Per concludere, un link ad una foto dell' autore:

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