Miranda, un piccolo gioiello
Il vino buono sta nella botte piccola, recita un antico proverbio. Una massima che si può applicare anche all' immensità del cosmo, dove corpi celesti minuscoli possono svelare caratteristiche di eccezionale interesse scientifico.
Come nel caso di Miranda, uno dei satelliti di Urano, che nonostante le ridotte dimensioni rappresenta un' autentica meraviglia della natura.
Questa piccola luna, ha un diametro che non raggiunge i 500 chilometri, ripresa a distanza ravvicinata dalla sonda Voyager 2 ha svelato una superficie spettacolare che ha fatto la gioia degli scienziati e l' ha proiettata nell' olimpo dei corpi celesti più interessanti del Sistema solare.
Scoperto dall' olandese Kuiper nel 1948, il corpo celeste venne battezzato con il nome di uno dei personaggi dell' opera di Shakespeare La Tempesta.
il satellite sembrava destinato a un' esistenza anonima, lontano dai riflettori della comunità scientifica, ma un improvviso colpo di fortuna lo ha fatto trovare al momento giusto nel posto giusto, dandogli la celebrità.
Tutto ha avuto inizio nel 1986, durante lo svolgimento della missione Voyager 2. Per ottenere l' energia necessaria a raggiungere Nettuno, la sonda si avvicinò ad Urano, in modo da approfittare dell' effetto di spinta supplementare fornito dal moto del pianeta.
Il caso ha voluto che nel momento del transito del Voyager 2, fra tutti i satelliti di Urano solo Miranda, che è il più vicino al pianeta, si trovasse proprio nei paraggi, così da poter essere agevolmente fotografata..
Composto prevalentemente da rocce e ghiaccio, il satellite ha svelato una superficie molto variegata, ricca di crateri, valli, profondi dirupi, uno di questi la Rupes di Verona con una profondità di 20 chilometri, da far impallidire il Grand Canyon del Colorado, è la più alta scogliera del sistema solare.
Un' altra caratteristica particolare di Miranda sono le corone, ampie strutture scanalate, forse originate dalla risalita in superficie di ghiaccio caldo.
Si tratta di un' affascinante macedonia geologica, alcuni astronomi l' hanno definita “torta a strati”, che ha suscitato entusiasmo nella comunità scientifica, ma anche non poche perplessità sul come riuscire a spiegare una simile bizzarria.
Una delle prime ipotesi formulate riteneva che nel corso della sua esistenza Miranda sia stata ripetutamente distrutta da devastanti collisioni con altri corpi celesti per poi ricomporsi come una sorta di giocattolo smontabile. Una storia piuttosto travagliata che, rivoltando il satellite come un calzino, avrebbe finto per far emergere alla superficie parti della sua struttura interna.
Negli ultimi anni si sta però affermando l' idea che responsabili dell' attività geologica di Miranda siano le forze di marea generate da Urano.