Bestiario italiano
Nelle ultime due settimana, l'Italia ha saputo mettere in mostra un bestiario di rarissima fattura, che ha portato molti cittadini a interrogarsi se sia la stupidità o la malafede il vero motore capace di muovere il Bel Paese. Cronologicamente il calvario si apre con l'annosa questione dell'Università la Sapienza e si chiude, dopo la manifestazione di solidarietà al papa in Piazza San Pietro, e dopo il caso Mastella, in data 24/01/2008 con la caduta del Governo Prodi.
La vicenda della Sapienza, avendo occupato per settimane i telegiornali e le prime pagine dei quotidiani è arcinota, e non vale la pena insistervi ulteriormente, se non per rimarcare come questa, abbia aperto enormi falle nella già traballante armata brancaleone della sinistra italiana. L'ovvia e unanime condanna dell'episodio da parte della compagine di Governo, si è comprensibilmente articolata in vari distinguo: l'ex radicale Rutelli, convertito come l'apostolo Paolo sulla via di Damasco, insieme a Massimo D'Alema, rapito per sua ammissione dal fascino della fede, hanno espresso, insieme alla senatrice Binetti, piena solidarietà al pontefice, mentre ad esempio, Boselli chiariva che nessuno può vietare manifestazioni di protesta che si svolgono nei limiti della legge. Il nuovo schiaffo di Anagni, se non il plauso, ha ispirato almeno la malcelata compiacenza di quanti confondono la laicità con il diritto di parola. In questa prospettiva, se è largamente comprensibile, ed in parte giustificabile, un certo revanscismo del mondo scientifico nei confronti della Chiesa e delle sue posizioni marcatamente anacronistiche, quello che invece non si comprende e il perché s'invita all'inaugurazione dell'anno accademico un ospite sgradito.
Il bestiario politico-sociale, inaugurato da fieri laici che “tiravano per il gonnellino” gli alti prelati, e da altrettanti integralisti laici dimentichi del monito volteriano, è proseguito con la manifestazione di solidarietà al papa, dove, questa volta, numerosi cattolici hanno potuto unirsi sotto l'egida del tipico “oscurantismo italico” che impedisce ad un pover'uomo di parlare. Se in concomitanza di tali episodi, molti cittadini basiti pensavano di aver sfiorato l'annullamento cerebrale, il crescendo rossiniano terminato con il voto di fiducia alla camera alta, gli ha senza dubbio fatti ricredere: diversi senatori dell'opposizione al termine del voto, credendosi in osteria hanno iniziato a ingurgitare mortadella stappando prosecco. Poco prima, “l'onorevole” Tommaso Barbato, aveva aggredito il collega di partito Nuccio Cusumano, apostrofandolo insieme ad altri colleghi del centro destra come “troia” e “frocio”, e sputandogli poi in faccia. Come si suole dire tra aristocratici, noblesse oblige… Per la cronaca: l'onorevole Cusumano, colto poi da malore, ha raccolto la solidarietà di diversi gruppi gay.