Capitolo 5 – Istruzioni per l'uso – Parte Seconda
In Italia si svolgono tristemente i fatti di Genova e la violenza ricompare sulle nostre piazze.
Questa decade si chiude su un’Italia che scalpita e si accinge a vivere il suo primo boom economico. Si scaldano i motori che nei primi anni Cinquanta avevano visto la luce del palcoscenico nazionale. Si intravedono i sempre più vicini profili della nuova Italia che vuole riemergere e sognare di giorno il miracolo.
Scalpita il giovane e promettente campionato italiano di calcio. I primi campionati a girone unico disputati negli anni trenta avevano conosciuto il dominio dell’Ambrosiana Inter e del Bologna. Dopo la scomparsa del Grande Torino, gli scudetti prendono la strada di Juventus, Milan e Inter salvo la vittoria della Fiorentina.
1961. E’ sufficiente una notte ai militari per erigere a Berlino il Muro tra Est e Ovest. La guerra fredda prende sempre più le forme oppressive del mattone e dell’acciaio, mentre si gonfia l’angoscia della minaccia nucleare.
1962. Si gioca di nuovo in Sud America, ospita il Cile. 16 squadre: 5 dall’est europa, 5 dall’ovest, 6 del continente ospite. La Germania Ovest viene eliminata dalla Jugoslavia, l’URSS dal Cile. Vince il Brasile che sempre più riesce a far sognare al mondo intero le spiagge di Rio de Janeiro.
1963. Con il primo Governo Moro inizia a maturare la democrazia italiana.
1964. Il secondo campionato europeo è vinto dalla Spagna padrone di casa. Muore Togliatti. Saragat succede a Gronchi.
1966. Suonano i Beatles e i Rolling Stones e le loro musiche accompagnano la prima generazione nata dallo spirito della ricostruzione.
La parola passa agli stadi della patria del calcio moderno: l’Inghilterra dei fratelli Charlton vince a casa sua. La musica inglese è il luogo di culto più frequentato dalle nuove generazioni mondiali.
Si consolida il gruppo delle squadre nazionali partecipanti ai campionati. L’Italia è eliminata dalla Corea del Nord, gli azzurri vengono accolti in aeroporto da bordate di fischi.
1968. Trema la terra in Belice. Con la nuova legislatura il Governo Leone succede ai 5 anni di Moro.
Tra gli studenti suona una musica nuova e si respira un’aria diversa: inizia a correre per il mondo la prima generazione che non ha visto la guerra. Le piazze si riempiono di un clima di nuova gioia.
In Italia si disputa il terzo campionato europeo: siamo Campioni d’Europa! Nel girone finale superiamo con coraggio le fortissime Inghilterra, Jugoslavia e URSS.
1969. Rumor forma un governo monocolore DC. A Settembre si muove il mondo operaio: scoppia l’Autunno caldo. La contestazione dilaga nelle strade. Il clima si fa rovente. Il 12 Dicembre esplode la strage di Piazza Fontana. La Repubblica Italiana tocca con mano lo spettro della violenza e della morte. Berlinguer succede a Longo alla guida del Pci.
1970. Mexico Mundial. La nostra nazionale si presenta come campione europeo in carica e con la cattiveria di chi vuole vendicare l’amarezza della cocente sconfitta subita dai coreani. Eliminiamo i padroni di casa ai quarti e incontriamo in semifinali i temibili tedeschi dell’ovest: è storia. La partita la ricordano tutti: con la vittoria già in pugno un gol tedesco ci costringe ai supplementari, che solo una grande squadra poteva affrontare e vincere dopo lo svantaggio successivo. 4-3: ci aspetta il Brasile per la finale della Coppa Rimet. Il Brasile dei sogni ha conquistato due volte il titolo, noi difendiamo i successi degli anni Trenta: chi vince conserverà per sempre la leggendaria Coppa. La sentenza è inappellabile: solo uno stentato pareggio ci regala qualche minuto di speranza. I Campioni giocano nel Brasile, la coraggiosa ma stanca Italia è piegata a ritmo di samba.
A Settembre si verificano gravi episodi di violenza nelle strade, che arroventano il clima del difficile bimestre successivo che l’Italia dovrà superare. Il 1° Dicembre il Parlamento stabilisce che si può divorziare: arriva a soffiare anche nelle stanze della politica il vento del cambiamento che stava soffiando dal ventilatore della crescente ricchezza e del nuovo benessere nazionale.
Negli Anni Sessanta le grandi del calcio italiano conoscono le prime amarezze. Nel 1964 vince il Bologna: la città riesce così a coronare la sua ricostruzione guidata dal Partito Comunista del sindaco Dozza con la riconquista del tricolore calcistico. Sono campioni anche la Fiorentina di Amarildo e De Sisti e il Cagliari di Gigi Riva. La repubblica italiana cresce con la nuova generazione dei giovani e si confronta con i primi dubbi della modernità di oggi.