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Scritto da nel Il Mondo nel Pallone, Numero 24 - 16 Settembre 2007 | 0 commenti

Capitolo 4 – And so, what? (parte ottava)

Ma adesso si va in Messico, decisi a conquistare la terza preziosa Coppa del Mondo. Partiamo per l'America latina ove O'Rey aspetta di incontrarci.

Per l'Italia è un finale avvincente ad effetti speciali, ma si tratta in effetti di un sogno spezzato.

Allo stadio Azteca di Città del Messico viene girato un film dal titolo Italia – Germania Ovest 4 -3. I primi novanta minuti sono una monotona partita di calcio, vinciamo 1 a 0. Ma da allora impariamo l'esistenza dei minuti di recupero e siamo beffati dal pareggio tedesco. Supplementari e fine della monotonia, vantaggio e poi svantaggio in un ribaltamento di emozioni che ci incolla davanti al teleschermo: siamo in finale, le maglie azzurre esultano sotto le stelle del Messico. I tedeschi hanno perso e non per l'ultima volta.

I nostri campioni hanno conquistato la finalissima della Coppa Rimet: chi vince tra Italia e Brasile sarà padrone per sempre del trofeo, essendo le due nazionali le uniche ad averla conquistata due volte.

Il film dei tempi supplementari si infrange d fronte alle magie verdeoro di Pelè, Didì e Vava: il pareggio di Boninsegna è la nostra bandierina, piccola di fronte alla storia che ci passa davanti. Per i tifosi italiani il sogno diventa incubo.

All'insegna della tragedia si aprono gli anni Settanta. Nel 1968 lo stragismo si era affacciato in Piazza Fontana, portando tristemente le nuove generazioni del miracolo a conoscenza delle ombre del

terrore create dagli echi delle bombe. Piazza della Loggia, a Brescia, è il secondo teatro di strage. Gli anni successivi vengono segnati dalle azioni delle Brigate Rosse, mentre nel Paese si diffonde la nuova consapevolezza liberatrice nata nelle manifestazioni sessantottine degli studenti occidentali. La politica europea viene scossa dalle scosse telluriche che interesseranno e cambieranno gli assetti del sistema del primo dopoguerra. Il Partito Comunista che era di Togliatti passa la mano al giovane Enrico Berlinguer, al quale qualche anno dopo si affiancherà il socialista Craxi, che con ambiziosa abilità si imporrà nell'ex partito frontista. Nell'opinione pubblica si fanno largo le ambizioni dei giovani del dopoguerra, il movimento entra nelle troppo lente stanze del potere: sotto la spinta dell'opinione pubblica viene approvata la legge sul divorzio e l'aspra battaglia referendaria vedrà finalmente sconfitte le forze più oltranziste del clericalesimo reazionario. Altrettanto drammatica è la fine di questa difficile decade dell'Italia repubblicana: è il sequestro e l'assassinio di Aldo Moro ad inaugurare gli anni della prima forma di collaborazione tra democristiani e comunisti. La scena politica degli anni Settanta già era stata toccata da un barbaro assassinio, avvenuto sulla scena dei nostri cugini latinoamericani: la vigliacca mano dei servizi segreti americani aveva ridotto al silenzio la solidarietà del popolo cileno nei confronti del Governo del Presidente Salvador Allende.

Nel 1980, mentre ci si affacciava al futuro successivo alla solidarietà nazionale, la bomba esplode alla stazione di Bologna, causando la più grande strage che conoscessimo. Nel volgere di un paio di anni le nuove coscienze democratiche avevano imparato a conoscere gli opposti estremismi, quello rosso e quello nero.

Gli anni del calcio non raccontano di nessuna vittoria. Mentre l'Italia del pallone cresce con la nuova ricchezza economica, gli azzurri non centrano nessun successo. Stanno partendo verso la Spagna a giocarsi la nuova Coppa del Mondo ma nessuno conta più di tanto sulle probabilità di successo della compagine di Bearzot..

E' forte l'Argentina Campione in carica che finalmente schiera il giovane Maradona e gli altri sudamericani non sono da meno, quei Socrates e Falcao.

Finchè c'è vita, c'è speranza: in un mese capiremo perché.

Ed eccoci di nuovo all'inizio.

Morale che la vita continua e si trasforma e che quello che chiamiamo caso nient'altro è che la cruda realtà. Quella che abbiamo riordinato lungo l'asse del tempo – a caso, sì a caso com'è successa – per il gusto di possedere questo mondo ed offrirlo agli affezionati lettori redistribuendo tra tutti noi il senso di una responsabilità della Storia verso l'ingenuità di un bambino.

Affrontiamo il nostro viaggio, sicuri di trovarci in buona compagnia.

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