L’era dei giganti
Dopo quasi sessanta anni di attività il radiotelescopio di Arecibo, sull’ isola di Portorico, ha drammaticamente concluso la sua carriera. All’ inizio di dicembre l’ intera struttura del colossale impianto, a lungo il più grande del mondo, è completamente collassata. Il destino di Arecibo era comunque segnato da quando, nel corso del 2020, due gravi incidenti ne avevano compromesso irrimediabilmente l’ operatività.
Al radiotelescopio è legato uno degli eventi scientifici più celebri dello scorso secolo. Nel 1974 dalla sua grande antenna partì il famoso «messaggio di Arecibo» verso l’Ammasso di Ercole, un sistema composto da circa mezzo milione di stelle che si trova a 25 mila anni luce dal nostro pianeta. Il messaggio radio, ideato da Frank Drake, ideatore del progetto SETI sulla ricerca di forme di vita extraterrestre, sta ancora viaggiando nel cosmo. Per l ‘eventuale risposta ci sarà da attendere almeno 50.000 anni e fino ad allora si può considerare ancora in corso il lavoro di Arecibo. Ma il suo contributo scientifico va oltre, nel 1964, il radiotelescopio fu determinante nello studio per ricalcolare il tempo di rotazione di Mercurio, che corresse le precedenti misure di 29 giorni in meno. Successivamente le sue antenne resero possibile captare i segnali emessi dalle stelle di neutroni, corpi celesti prima sconosciuti. Nel 1989, grazie all’osservatorio di Arecibo fu possibile ottenere la prima immagine radar di un asteroide, 4769 Castalia, e di intuire l’esistenza dei pianeti extrasolari.
Nei mesi in cui il glorioso impianto di Portorico stava andando incontro al suo destino, in Cina è diventato operativo il suo erede. Si tratta del più grande radiotelescopio al mondo, con una superficie pari a 70 campi di calcio, che verrà impiegato sopratutto nello studio delle dinamiche stellari. Dopo un periodo di collaudo, Fast, The Five-hundred-meter Aperture Spherical radio Telescope, è ora pienamente operativo e sarà accessibile gradualmente alla comunità astronomica internazionale.
Il radiotelescopio cinese ha ampliato di quattro volte il volume della gamma spaziale esplorabile in precedenza, il che significa, secondo le previsioni degli astronomi, che sarà possibile scoprire più stelle sconosciute, fenomeni cosmici estremi e rilevare tracce di vita extraterrestre.
Fast è l’ ultimo nato di una famiglia, quella dei radiotelescopi, che vanta una tradizione quasi centenaria. Il capostipite, Merry-go-round, nacque per caso nel 1931 quando K.Jansky, un ingegnere americano che lavorava alla Bell Telephone Company, stava indagando su disturbi alle comunicazioni. Grazie alla sua antenna, che aveva costruito lui stesso, con pezzi di una vecchia automobile Ford, il tecnico si rese conto che le onde radio provenivano dallo spazio.
Da allora la radioastronomia ne ha fatta di strada.