Il fascino della maglietta vintage
Si è svolta nelle giornate del 12, 13 e 14 settembre la Mostra interattiva dedicata ai 95° anni della Umbro, storico brand inglese attivo prevalentemente nel mondo del calcio sin dai primi anni ‘30.
“Lo Stile sul campo” così il titolo della tre giorni che ha visto 95 magliette in mostra con un’area interamente dedicata al work-shop dove si sono alternati dibattiti a tema ed un torneo dell’intramontabile Subbuteo. Negli spazi del “BASE” sito nel quartiere milanese di Porta Genova si sono così ritrovati centinaia di appassionati attratti dall’indiscutibile fascino della maglia da calcio retrò. Impossibile redigere una classifica o scegliere la più bella fra quelle esposte.
Originalissima quella del portiere messicano Jorge Campos (con desing curato dallo stesso) indossata ad Usa 94 che divise un po’ la critica facendo guadagnare all’ottimo portiere messicano il soprannome di “arlecchino”. Molto bella la divisa dell’Arsenal (versione a maniche lunghe bianche) preparata in occasione del centenario dei cannonieri: correva l’anno 1985. Merita una citazione anche quella del Chelsea annata 95-96 numero 4 indossata da Ruud Gullit durante la sua prima stagione londinese. Graziosa anche quella dell’Ajax 1994-1995 stagione in cui i lanceri di Amsterdam allenati da Louis Van Gal vinsero la Champions nella finale di Vienna contro il Milan. Andando indietro di qualche anno non si può non segnalare la 2° divisa del City della stagione 1982 bianca con righe rosso e nere e colletto blu scuro. Sempre rimanendo in Premier notevole la casacca degli Spurs all’epoca sponsor “Holsten” stagione 1991-92 così come quella del Manchester United 1995-96 indossata da Ryan Giggs. Non poteva mancare quella della nazionale dei tre leoni con tanto di numero otto Paul Gascognie “Gazza” genio e sgretolatezza. Sempre in tema di nazionali si segnalano le casacche di Scozia (1992) ed Irlanda del Nord. Venendo in Italia spazio all’Inter 1994-95 con la numero 10 del trequartista olandese Dennis Bergkamp all’epoca sponsorizzata dalla “Fiorucci”, cosi come quella del Napoli (sponsor di allora Voiello) e della Lazio (Banca di Roma).
Una gran bell’iniziativa dove l’unica pecca forse è stata l’assenza di uno shop. Inevitabilmente quando un appassionato visita una Mostra simile finisce per farsi un po’ingolosire…