Sfera o disco?
Da un po’ di tempo il complottismo, nella sua accezione più ampia, ha preso parecchio piede. Si tratta di un fenomeno che ha spesso come bersaglio diversi rami della scienza, fra i quali è molto gettonata l’ astronomia.
Uno dei cavalli di battaglia dei complottisti scientifici è il mancato sbarco dell’ uomo sulla Luna. Un tema che peraltro aveva già stimolato la fantasia degli sceneggiatori di Hollywood. Nel 1978, con il film Capricorn One viene narrata una vicenda di questo genere.
Ma ultimamente, fra i cacciatori di presunti intrighi, la parte del leone la sta facendo la convinzione che la Terra sia piatta.
Un’ idea non dell’ ultima ora, il primo a sostenere il piattismo del nostro pianeta fu un tale Samuel Birley. Autore nel 1864 di un saggio sull’ argomento, Zetetic Astronomy: Earth Not a Globe. Le sue teorie sono rimaste nell’ombra per un secolo e mezzo, facendo presa solo su poche comunità isolate. Ma negli ultimi quattro anni, grazie al tam tam sui social, hanno ripreso un insolito vigore. “ Tre anni fa grazie a YouTube e Facebook, ho incontrato altre persone che la pensavano come me. ” sono le emblematiche parole di un terrapiattista.
Da uno studio statistico, negli Stati Uniti è emerso che quasi trenta milioni di americani dubitano di assunti scientifici come la forza di gravità, la rotazione del nostro pianeta attorno al Sole, o la forma sferica della Terra.
Se le teorie complottiste nascono in genere da una profonda sfiducia e diffidenza verso le istituzioni, le convinzioni dei ” flat earthers “ si fondano anche su un empirismo assoluto, tale da teorizzare che solo il percepito dai sensi sia reale. Nella loro logica la curvatura e la rotazione terrestre non sono avvertibili, quindi sono una bugia. Anche le posizioni e le distanze della Luna e degli altri corpi celesti del sistema Solare vengono completamente stravolte.
Un atteggiamento che finisce per negare tutto quello che è stato fatto in oltre mezzo secolo di esplorazione spaziale. Ma non solo.
Andando indietro nei secoli, si arriva ad Aristotele che, intorno al 350 a.C., dimostrò la sfericità della Terra con diversi argomenti. Dal variare del campo delle stelle visibili con la latitudine del luogo di osservazione, all’ apparire delle vele delle navi all’ orizzonte prima dei loro scafi. Un secolo dopo, Eratostene di Cirene, con un calcolo geometrico, determinò quasi esattamente la circonferenza terrestre.
Evidentemente il complotto paventato dai terrapiattisti è il più lungo e articolato della storia. Una trama che sarebbe degna di un romanzo di Dan Brown.
Le loro idee sembrano richiamare le antiche cosmogonie precedenti la civiltà greca, che erano fondate sulla magia nell’ interpretazone dei fenomeni naturali.
Di fronte a questi riflussi intellettuali, viene da chiedersi se siamo alla vigilia di un ritorno in grande stile della concezione geocentrica del sistema solare. Galileo si rivolterebbe nella tomba, ma forse neanche Aristotele e Tolomeo farebbero salti di gioia.