Politica di incapaci, giocatevelo a pallone il prossimo premier
La situazione politica attuale è proprio quella in cui si trovano tutte le bugie che vengono propalate da 25 anni a questa parte un attimo dopo essersi rese conto delle gambe troppe corte.
Che ce ne faremo dell’incoerenza di chi diceva che avrebbe governato solo con il 51%, ma voleva un sistema proporzionale e ora si accorge di non avere le risorse intellettuali per superare la fase anale dell’adolescenza e delle offese? Ci pubblicheremo qualche post con codazzo di commenti offensivi e volgari?
Dove ci porterà l’inconcludenza di chi dice di avere il programma per spezzare l’Euro (nel quale 15 anni fa entrò), la legge Fornero (immemore del maroniano scalone) e i vincoli di bilancio ma non ha né i numeri né la forza politica per mollare gli alleati moderati con un programma incompatibile con il proprio? Ci porterà nella piazza di una oceanica manifestazioni di popolo?
E a che servirà aver votato per la presunta competenza di chi riteneva incompetenti gli altri ma non è in grado di dare tre priorità irrinunciabili per un eventuale Governo, di dire che evidentemente un Governo occorre ma che non può prescindere da Europa, stabilità dei conti e vaccini? A continuare a dividersi tra renziani ortodossi, della prima della seconda o della terza mandata?
Tutti sempre prontissimi a criticare la partitocrazia fin quando non si sono trovati in prima linea nell’accreditarsi per una formula già vista: governo di minoranza, politica dei due forni e quant’altro. Anche la terminologia governo del cambiamento ha il copyright di Bersani. Che palle, sarebbe questo il nuovo?
Non vedo alternativa migliore a lasciare al fine campionato la scelta del prossimo premier:
se il Napoli vince il primo scudetto senza Maradona, Di Maio diventi premier, altrimenti si giochi lo spareggio tra Gentiloni-Juve e Salvini-Milan in finale di Coppa Italia.