Torino: i colori di Mirò a Palazzo Chiablese
Nella graziosa cornice di Palazzo Chiablese, nel cuore di Torino, lo scorso 4 ottobre ha aperto i battenti e resterà visitabile sino al prossimo 14 gennaio la mostra personale di uno dei più celebri, anzi possiamo anche dire il più celebre, esponente del surrealismo ovvero Joan Mirò (Barcellona, 20 aprile 1893 – Palma di Maiorca, 25 dicembre 1983). La città della Mole ospita così per la prima volta una mostra personale dell’artista maiorchino. Le opere provengono dalla Fundaciò Pilar i Joan Mirò di Maiorca, aperta ufficialmente nel 1992, da non confondersi con quella di Barcellona, fondata per volontà dallo stesso Mirò nel lontano 1975 che ospita attualmente oltre 14000 lavori tra oli su tela, sculture, ceramiche e tappezzerie varie. Nella mostra torinese troviamo una selezione di opere, oltre centotrenta, anche se è più appropriato parlare di veri e propri capolavori realizzati nella sua amata Maiorca, legati ad una revisione del suo lavoro in una fase definita dalla critica “tarda ma innovativa” vissuta tra le luci e le bellezze naturali dell’isola. All’età di 60 anni infatti Joan Mirò si rifugia lontano dal clamore nell’isola di Maiorca, dove già durante l’infanzia trascorreva le lunghe vacanze estive, nella dimora della nonna materna nonché luogo originario della moglie Pilar. Mirò del resto, a differenza di molti suoi colleghi, non ha mai amato la vita mondana tanto meno il lusso ed il gossip. Le opere di quel periodo che rappresentano senza dubbio quello più felice e fecondo della sua vita diventano sempre più concettuali ed astratte. Risale al secondo dopoguerra infatti (Mirò si trasferisce a Maiorca nel 1956 per restarvi sino al giorno della sua morte) la fase in cui comincerà a sperimentare nuove tecniche di colorazione. In questo periodo infatti la fanno da padrone paesaggi monocromatici, figure femminili, occhi, lune ed uccelli. L’olio su tela intitolato “Anatre in volo, donna stella” appartenente ad una collezione privata è forse uno dei suoi capolavori più belli. I paesaggi della sua amata isola sono costante fonte di ispirazione. Negli oli su tela prevalgono i colori rosso e celeste. Nelle cinque sezioni in cui è suddivisa la mostra non manca anche qualche scultura e qualche ceramica di terracotta. Tra le opere in esposizione, alcune delle quali senza titolo per scelta dell’autore, possiamo citare Poème, Femme au clair de lune, Femme dans la rue, Femmes et oiseaux devant le soleil e altre di cui non ricordo il nome. La mostra è aperta tutti i giorni sino alle 19.30 mentre il giovedì si tira avanti sino alle 22. Per chi arriva in treno dalla stazione di Porta Nuova la gradevole passeggiata a piedi che porta sino a Palazzo Chiablese dura circa un quarto d’ora. Alternativamente si può prendere un autobus.