Pensa uomo, pensa
Che l’ antica civiltà greca abbia avuto un’ influenza determinante nello sviluppo della cultura occidentale, è cosa nota. Anche la scienza non fa eccezione. I pensatori greci furono i primi a tentare di spiegare con la forza della ragione i fenomeni naturali.
Attorno al 600 a.C. Talete di Mileto aveva già intuito che la Luna è illuminata dal Sole, ed era in grado di predirne le eclissi. Qualche decennio più tardi Pitagora, diventato famoso per il celebre teorema, dedusse che entrambi i corpi celesti erano sfere. Anche la fisica delle particelle ha avuto un precursore nella penisola ellenica. Stiamo parlando di Democrito, che verso il 430 a.C. concepì per primo l’ idea dell’ atomo come unità indivisibile della materia. Secondo il geniale filosofo, gli esseri viventi e tutti i fenomeni naturali erano riconducibili a infinite combinazioni di atomi. Non male come intuizione, per quei tempi.
Tornando all’ astronomia, Aristotele dedusse che anche la Terra era una sfera, vedendo apparire le vele delle navi all’ orizzonte prima dei loro scafi.
Stabilita la sfericità del nostro pianeta, il passo successivo fu calcolare le sue dimensioni.
Problema non da poco, ma anche qui la forza della ragione diede brillante prova di sè.
Nel 250 a.C. Eratostene di Cirene ebbe l’ intuizione giusta osservando la luce del Sole raggiungere il fondo di un pozzo. Era il primo giorno d’ estate e il filosofo si trovava a Siene, una città egiziana nei pressi dell’ attuale Assuan. Eratostene si rese conto che, in quel momento, il Sole, il centro della Terra e Siene erano perfettamente allineati. Il filosofo sapeva che, nello stesso giorno del solstizio, ad Alessandria d’ Egitto il Sole non era esattamente allo zenit.
Partendo da queste due considerazioni, e dalla conoscenza della distanza fra le due città, Eratostene, applicando un po’ di geometria, calcolò che la circonferenza terrestre dovesse essere pari a circa 40.000 chilometri attuali. Con un errore inferiore all’ uno per cento rispetto alle più aggiornate misure odierne.
Quello che si dice usare la testa.
Ma la geometria, più croce che delizia per molti studenti, è alla base di un’ altra straordinaria intuizione.
Aristarco di Samo (310 a.C – 230 a.C.), può essere considerato il padre del sistema eliocentrico. Il filosofo aveva intuito che il Sole, pur avendo in cielo lo stesso diametro apparente della Luna, era in realtà parecchio più lontano. Questo comportava che l’ astro fosse molto più grande anche della Terra. Ad Aristarco apparve chiaro da subito che fosse il corpo più piccolo a ruotare intorno al più grande. Un’ idea piuttosto azzardata per quei tempi, che costò al filosofo reazioni non proprio amichevoli da parte dei suoi contemporanei. Ma il peggio doveva venire.
Il successivo affermarsi della cosmologia tolemaica mise in soffitta il sistema eliocentrico per parecchi secoli.
Sarà Copernico che riporterà alla luce, pur tra mille cautele per evitare gli strali dell’ Inquisizione, la rivoluzionaria intuizione di Aristarco.
Era un primo passo, al quale due secoli dopo, Galileo, rischiando il rogo, diede la conferma osservativa.