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Scritto da nel Arte e Spettacolo, Numero 135 - 1 Dicembre 2016 | 0 commenti

“Snowden” di Oliver Stone

“Snowden” di Oliver Stone

Quello che nel 2013 è stato uno scandalo mondiale diventa l’oggetto dell’ultimo film di Oliver Stone: l’affare Snowden, che ha scosso la politica internazionale e le coscienze, viene rappresentato dal regista come un continuum di domande esistenziali attraverso l’arco di crescita dell’eroe-antieroe americano.

Edward Snowden, giovane talentuoso e patriottico, intende spendere la propria vita per servire il proprio paese; lo fa dapprima nei Marines, successivamente da agente operativo della CIA e da informatico per l’NSA.

Nel film ci viene mostrato un ventenne come tanti, fragile e timido e al contempo convinto conservatore, capace di un’intelligenza senza pari ma al tempo stesso un po’ ordinario. Nella crescita professionale si troverà di fronte a verità scomode che metteranno in crisi il suo sistema di valori tanto da finire con il rivelare all’opinione pubblica i segreti del programma di spionaggio e sorveglianza della NSA ed essere così dichiarato nemico pubblico degli Stati Uniti.

Il film prende le mosse da Hong Kong, più precisamente da una stanza del Mira Hotel dalla quale Snowden sta per diffondere tutti i segreti di stato di cui è in possesso; da qui, in un continuo salto temporale avanti e indietro nel tempo e attraverso i suoi viaggi, ci spostiamo tra gli Stati Uniti, Ginevra, il Giappone e le Hawaii, in un montaggio serrato, con frequenti accelerazioni, in perfetto stile stoniano.

Ciò che il film punta a mettere in luce sono l’ansia e l’ossessione vissute dal protagonista, costantemente teso tra il bene e il male e intento nella ricerca della verità: elementi che lo inquadrano in un percorso di caduta e redenzione particolarmente caro al regista.

A un primo approccio potrebbe apparire un film dall’impianto banale: la classica storia dell’eroe americano che grazie alle problematiche che l’esperienza gli propone matura e giunge a perseguire il bene; la vicenda si sviluppa anche in questo caso attraverso l’arco evolutivo del personaggio, ma questa volta il nostro eroe cambia il suo punto di vista da convinto patriota e finisce per essere un temibile delatore dei segreti della sicurezza nazionale. Il punto sta nel rielaborare i concetti di eroismo e patriottismo: l’eroe in questione si muove per coscienza e arriva a opporsi al governo e al suo modo di operare. Qual è il momento in cui disubbidire a ordini ingiusti diviene punto di merito? Quando azioni compiute in nome della sicurezza nazionale danneggiando i diritti civili diventano una minaccia per la democrazia? Nel rispondere a queste domande il protagonista sposta il confine del buono e cattivo intesi come assoluti mettendo in scacco la figura obsoleta dell’American hero.

Il mondo svelato da Snowden appare come un mondo immaginato, in bilico tra Il Grande Fratello e The Truman Show; sembra un’altra distopia in cui ogni individuo è costantemente monitorato, osservato e catalogato in milioni di database, e dove ogni nostra azione del quotidiano è leggibile o visibile dall’altra parte del mondo; ma questo film è una biografia, sebbene romanzata (per meglio dire, semplificata), e i dati che emergono, che investono la vita privata che ciascuno di noi, sono veri, reali. Questo inchioda lo spettatore a porsi le medesime domande del protagonista circa l’eticità della perdita della privacy in nome di una sicurezza fittizia che nasconde sostanzialmente un maggior potere politico dello stato.

 

Trama

Biopic che racconta la storia di Edward Snowden: agente e informatico, prima della CIA e successivamente della NSA, ha rivelato ai mass media internazionali l’esistenza di sistemi di sorveglianza su scala mondiale e di programmi d’intelligence secretati, estremamente invasivi della privacy.

 

Crediti

Titolo: Snowden / Regia: Oliver Stone / Interpreti: Joseph Gordon-Levitt, Shailene Woodely, Melissa Leo, Rhys Ifans, Tom Wilkinson, Zachary Quinto/ Sceneggiatura: Oliver Stone, Kieran Fitzgerald / Fotografia: Anthony Dod Mantle / Montaggio: Alex Marquez / Produzione: Endgame Entertainment, KrautPack Entertainment, Onda Entertainment, Scha Inc, Vendian Entertainment / Paese: Stati Uniti d’America /Anno: 2016 / Durata: 134 minuti.

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