Ascoltare l’invisibile
100 anni, un anniversario importante che la teoria della relatività generale di Einstein non poteva festeggiare in modo migliore.
Le verifiche sui dati rilevati lo scorso settembre negli Stati Uniti da LIGO, osservatorio interferometro laser delle onde gravitazionali, hanno confermato che queste entità, previste dal geniale scienziato nel 1916, esistono realmente.
Un’ impresa scientifica straordinaria, che parla anche italiano. Il programma id ricerca è frutto di una collaborazione fra il citato LIGO americano e VIRGO, un analogo osservatorio dell’ Istituto di Fisica Nucleare, situato vicino a Pisa.
La scoperta era tanto attesa quanto insperata. L’ esistenza di questi fenomeni cosmici era stata fino ad ora dedotta da prove indirette, che ha una doppia valenza. Quel segnale è anche riuscito a smascherare una delle entità cosmiche più misteriose e temute: il buco nero. La fonte del sibilo acuto rilevato il 14 settembre dagli strumenti è infatti il processo di fusione fra due buchi neri, avvenuto un miliardo di anni fa.
Come le onde gravitazionali, questi invisibili gorghi spaziali che tutto divorano, compresa la luce, erano stati previsti da tempo in via teorica. il grande Stephen Hawking ha dedicato tutta la vita al loro studio, ma mancavano prove concrete della loro esistenza.
Quello che le antenne di Ligo, l’ esperimento internazionale che dal 2004 cerca di rilevare in modo diretto le onde gravitazionali, sono riuscite a intercettare è stata l’ energia prodotta dallo scontro di due buchi neri che si sono fusi l’ uno nell’ altro.
Un risultato che ha posto una pietra miliare nella fisica, come emerge dalle parole di Fulvio Ricci, coordinatore del progetto Virgo “ Abbiamo osservato il primo evento in assoluto nel quale una collisione non produce dati osservabili, se non attraverso le onde gravitazionali”, ha detto,. Tutto, ha aggiunto, “è durato una frazione di secondo, ma l’energia emessa è stata enorme, pari a 3 masse solari”..
Questi colossi cosmici avevano entrambi una massa superiore decine di volte a quella del Sole e formavano quello che in astronomia è definito un sistema binario, ossia l’ uno ruotava intorno all’altro.
Più di un miliardo di anni fa l’ equilibrio della coppia si è rotto, e i due buchi neri hanno cominciato ad avvicinarsi con una traiettoria a spirale e una velocità prossima a quella della luce. L’ apocalittica collisione ha generato un unico, enorme, buco nero. La massa di questo mostro è la somma di quelle dei due buchi neri defunti, meno la quantità liberata sotto forma di onde gravitazionali.
Queste increspature dello spazio tempo sono generate da fenomeni di immane violenza, l’ esplosione di una supernova o, come in questo caso, la fusione di due buchi neri, e si propagano in tutto lo spazio come onde in uno stagno. Secondo le teorie più accreditate in queste fluttuazioni dello spazio tempo sarebbero racchiuse preziose informazioni sull’ universo primordiale, appena generatosi dal Big Bang.
Franco Battiato, che nella Cura, una delle sue canzoni cult, vuole superare le correnti gravitazionali, sarà contento.