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Scritto da nel Internazionale, Numero 125 - 1 Dicembre 2015 | 0 commenti

Spagna: Ciudadanos ago della bilancia

Spagna: Ciudadanos ago della bilancia

Pochi giorni prima di Natale la Spagna andrà al voto. Dopo un lungo tira e molla il premier in carica Mariano Rajoy ha fissato l’appuntamento elettorale per il 20 dicembre, ultimo termine utile per indire le elezioni politiche prima dello scadere della legislatura.Stando agli ultimi sondaggi realizzati i centristi di Ciudadanos di Albert Rivera (ad oggi l’uomo più popolare di Spagna) settimana dopo settimana stanno guadagnando punti nei sondaggi e sarebbero il vero ago della bilancia. Ciudadanos, partito nato nel 2006 in Catalogna in chiave anti-indipendenza sta sfruttando forse oltremisura il carisma del suo ledear Albert Rivera. Trentasei anni, popolarissimo sui social, laureato in Giurisprudenza con un Master alla prestigiosa facoltà di Economia ESADE di Barcelona (il corrispondente della nostra Bocconi) ex impiegato della Caixa, la più famosa fra le banche catalane è tifosissimo del Barcelona,anche se non nasconde le sue simpatie per l’Atletico Madrid del Cholo Simeone. Con uno stile di vita abbastanza sobrio (è facile trovarlo su qualche mezzo pubblico) in molti ricordano la sua prima campagna elettorale nel 2006, allora sconosciuto ai più, quando si mostrò nudo nei cartelloni elettorali ottenendo un lusinghiero 3% che gli consenti l’accesso al parlamento Regionale.

Alle recenti elezioni Catalane,dichiarandosi apertamente contro l’indipendenza, il partito di Rivera si è piazzato al secondo posto doppiando i Popolari in caduta libera nella Regione.

Parlano di “rigenerazione democratica” definendosi né di di destra né di sinistra, riuscendo ad ottenere consensi trasversali. Il partito di Rivera a tratti anche parecchio populista crede nel libero mercato si definisce liberale (al parlamento Europeo siede nelle file dell’ Alde, ovvero il gruppo dei Liberal-Riformisti) e si propone di aumentare le pensioni minime. Forse sbagliandoci, potremmo definire Ciudadanos la Podemos di Centrodestra. Rivera infatti critica aspramente l’immobilismo di popolari e socialisti ma è altresì critico con “l’estremismo di Podemos”.

In questa fase Podemos appare indebolito, dissidi interni sommati alla debacle alle ultime regionali Catalane hanno fatto registrare un nuovo calo negli ultimi sondaggi. E nelle televisioni locali il personaggio del momento non è più Pablo Iglesias ma Alberto Rivera.

Il termometro elettorale conferma il primato del Partido Popular in lieve ripresa che si attesta in una forbice compresa tra il 25 ed il 28% sicuramente un buon risultato, inimmaginabile solo due anni fa.

Per recuperare quella parte di elettorato scarico che ha da tempo abbandonato il partito,Rajoy sta facendo leva sulle istanze indipendentiste presenti in Catalogna, il premier in carica ha infatti recentemente annunciato che il suo governo farà tutto il possibile sia dal punto di vista politico che costituzionale per evitare che la Spagna si divida.

Al secondo posto i socialisti distanziati di 3-5 punti che dovrebbero attestarsi intorno al 24%. Al momento un loro recupero nei confronti del PP appare difficile. Potrebbero sì rosicchiare qualche voto ad eventuali delusi di Podemos ma anche perdere voti da “destra” verso Ciudadanos col vento particolarmente in poppa in queste ultime giornate.

A seguire troviamo Ciudadanos dato intorno al 18% ma con ulteriori margini di miglioramento. Al quarto posto troviamo Podemos che si fermerebbe ad un 13,5%.

Sondaggi alla mano dunque, sembra impossibile che qualcuno possa vincere conquistando la maggioranza assoluta dei seggi (176). Ad oggi dunque una soluzione possibile da non scartare per raggiungere la soglia dei 176 deputati sarebbe un “patto di governo” fra Popolari e Ciudadanos, e se i numeri non fossero sufficienti, potrebbe arrivare il sostegno di un terzo partito, da scegliere fra la lunga lista dei nazionalisti conservatori, si tratterebbe giusto di 2-3 deputati.

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