Catalunya: nuove prove di indipendenza con “Juntos por el Sì”
Indipendenza entro sei mesi e altri diciotto per completare il faticoso processo di distacco da Madrid. Questo il principale obiettivo della nuova alleanza politica catalana “Juntos por el sì” (presentata in una partecipatissima conferenza stampa a Barcelona lo scorso 21 luglio presso il Museo di Storia catalana) che correrà alle elezioni regionali catalane in programma il prossimo 27 settembre. Il patto di governo si basa sull’accordo per creare un nuovo Stato indipendente con la creazione di un vero e proprio governo nazionale.
Gli artefici di questa nuova e se vogliamo curiosa alleanza sono il partito indipendentista di centro-destra Convergència i Uniò (Ciu) che fa capo all’attuale Presidente della Generalitat de Catalunya Artur Mas in carica dal 2010 ed Esquerra Republicana (conosciuto comunemente con la sigla Erc), storico partito della sinistra repubblicana catalana che grazie anche al carisma del suo leader Oriol Junqueras ( all’inizio degli anni 80 frequentò le scuole medie ed il Liceo italiano di Barcelona) negli ultimi anni ha visto crescere la sua popolarità. Obiettivo della nuova alleanza politica è quello di allargare la coalizione ad altre entità indipendentiste e ai numerosi fuoriusciti dal partito socialista, molti dei quali sindaci e consiglieri di piccoli comuni.
Scorrendo la lista dei candidati all’ultimo posto troviamo l’ex allenatore del Barcelona Pep Guardiola che dopo aver vinto di tutto e di più con i blaugrana (ben quattordici coppe tra cui tre titoli di Liga e due Champions League) attualmente siede sulla panchina del Bayer Monaco. Il coach del Bayer nativo di Santpedor paesello di 7000 anime non distante da Barcelona è da sempre un indipendentista convinto, trattasi di una candidatura simbolica che vista la sua popolarità non farà dormire sogni tranquilli al primo ministro spagnolo Mariano Rajoy alle prese con una bella gatta da pelare.
Leader della coalizione è l’ex eurodeputato di Iniziativa Verde per Catalogna (IVU) Raül Romeva uscito recentemente dal partito per aderire alla nuova lista indipendentista che ha pubblicamente affermato senza indugi la volontà di procedere con la dichiarazione di indipendenza qualora il governo di Madrid decida di bloccare il processo di indipendenza. Il leader della nuova Lista forse con l’obiettivo di intercettare più voti possibili a sinistra ha annunciato nuove misure sociali tra le quali spiccano provvedimenti contro la povertà infantile e un aumento delle pensioni minime. Romeva ha dichiarato che la formazione che si presenterà alle elezioni del prossimo settembre non sarà il partito del Presidente Artur Mas bensì “il partito del processo di indipendenza”. Il nuovo leader è altresì convinto che il 27 settembre “Juntos por el sì” otterrà un vero e proprio plebliscito superando senza problemi la soglia del 50%.
In caso di vittoria con maggioranza assoluta, il primo passo sarà una dichiarazione solenne di inizio del “processo di secessione” cui, seguirà un mandato conferito al Governo regionale per attivare le “strutture dello stato” come l’istituzione di una propria Agenzia Tributaria o il Corpo diplomatico. La terza e ultima tappa del processo di indipendenza consisterà nell’elaborazione di una costituzione catalana “dal basso verso l’alto con la partecipazione dei cittadini” e, a seguire, una sorta di proclamazione formale di indipendenza.
Con socialisti e popolari ai minimi storici, “Juntos por el sì” dovrà guardarsi alle spalle dalla coalizione di sinistra “Catalunya en Comun” che al suo interno raggruppa Podemos (in ascesa), Inicaitiva Verde per Catalunya e altri partiti della sinistra tradizionale, coalizione che pochi giorni fa ha ricevuto l’endorsement del neo sindaco di Barcellona Ada Colau.