Spagna, primo sì alla nuova legge anti-aborto
Dopo una dura battaglia Parlamentare, che lo scorso settembre aveva portato alle dimissioni del Ministro della Giustizia Alberto Ruiz-Gallardón, il parlamento spagnolo ha dato il primo ok alla nuova legge di riforma sull’aborto.
Il governo di Mariano Rajoy è riuscito a riformare in parte la legge approvata nel 2010 dal governo Zapatero reintroducendo l’obbligo per le ragazze di 16 e 17 anni di avere il permesso dei genitori per abortire. La legge previgente introdotta nel 2010 dall’esecutivo socialista infatti, prevedeva per le ragazze maggiori di 16 anni la libertà di interrompere la gravidanza con il solo obbligo di informare uno dei rappresentati legali, padre o madre o eventualmente il tutore.
Il dibattito ha tenuto banco per molti mesi, inizialmente il Governo aveva ritirato l’emendamento che come sopraccennato aveva trascinato Alberto Ruiz-Gallardon ministro della Giustizia, nonché ex sindaco di Madrid e autore della riforma, alle dimissioni. Il ritiro del disegno di legge aveva suscitato numerose polemiche da parte, soprattutto da parte della Conferenza Espiscopale.
All’interno dello stesso Partido Popular molti deputati avevano infatti manifestato la loro contrarietà al progetto di riforma.
L’opposizione considerava questa riforma del tutto inutile poichè le minorenni che nel 2013 hanno abortito senza aver avvertito almeno un familiare rappresentano appena lo 0,4%.
Simpatico siparietto durante le votazioni in aula dove il segretario del Partito Socialista Pedro Sanchez premendo il bottone sbagliato ha votato a favore della legge insieme al gruppo popolare.
Nel giro di poco il segretario socialista si è pubblicamente scusato per l’errore ricordando il suo impegno a favore dei diritti delle donne.
I socialisti hanno accusato il governo di giocare con la salute delle donne a fini elettorali nonostante gli ultimi sondaggi non sorridano al Partido Popular. Le ultime rilevazioni danno il partito di Rajoy al 18,6% dietro a Podemos (in lieve calo ma tutt’ora primo partito col 22,5%) e i socialisti (in lieve ripresa 20,2%).
Secondo molte associazioni per il diritto delle donne a seguito della nuova legge la Spagna diventerà il paese europeo dove sarà più difficile abortire.